E SE NON SI PUÒ PIÙ TORNARE INDIETRO?

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Maurice mi guardava sorridendo. Improvvisamente si avvicinò e pensai:

"Oddio, adesso mi bacia. Qui in un autogrill" 

Posò la mano sul mio volto. Mi stavo perdendo nell'ambra dei suoi occhi. Il suo volto vicinissimo al mio. Non poteva baciarmi così. Avrei dato ragione a Kate se lo avesse fatto.

È vero che avevo accettato il suo invito a prendere un cappuccino insieme. Quindi era ovvio che mi piaceva. Ma questo non significava che stavo cadendo ai suoi piedi. Almeno di questo volevo convincermi. Peró quelle labbra...chissà che bello sarebbe stato morderle, baciare il  suo collo splendidamente lungo. Accarezzare il suo corpo perfetto. Nessuno prima mi aveva fatto quell'effetto in così breve tempo. Infondo, era solo la seconda volta che lo vedevo. Ma sorrise e sussurrò:

"Hai dello zucchero a velo sul naso. " 

Entrambi scoppiammo a ridere. Mi sentii improvvisamente goffa e la colpa era stata del cornetto al cioccolato.

Mi accompagnò alla macchina. Come un cavaliere di altri tempi  mi aprì lo sportello, appena sentii che avevo sbloccato la chiusura automatica. Baciandomi dolcemente sulla fronte disse:

"Mi raccomando. Stai attenta. Ci vediamo stasera."

"Si.. a stasera..."

"cazzo Geena...ti sta facendo perdere la testa così. Uno premuroso così non può essere lo stronzo che dice Kate." pensai accendendo la radio per non pensare oltre. 

Ma anche la radio sembrava avercela con me: stava trasmettendo Wicked Game. Ma non era la versione originale. Non riuscii a sentire l'artista che aveva fatto quella splendida cover, rapita come ero dal suono di quella bellissima voce, che suonava  così familiare. Quante volte in sogno avevo sentito quella voce. 

Per un attimo mi dimenticai di razionalizzare quello che stavo iniziando a provare per Maurice, mentre timidamente cantavo:

"What a wicked game to play. To make me feel this way

What a wicked thing to do, to make me dream of you.

No I don't wanna fall in love...with you"

 Quando arrivai a casa avevo lo sguardo sognante. Quella voce ancora rimbombava nella mia testa.

Andai in camera. Mi svestii. Mi struccai e mi misi a dormire. Morfeo mi accolse fra le sue braccia appena posai la testa sul cuscino. E sognai il proprietario di quella voce. Bellissimo e sconosciuto.

Quando mi svegliai era da poco passata l'una.  Riuscii a mangiare solamente un po' di linguine al pesto. Non ero abituata a certi ritmi, ed i rum e cola che avevo bevuto la sera prima, pompavano ancora nella mia testa. Misi un aspirina effervescente nel bicchiere d'acqua di fronte a me e mi persi un attimo a guardare le bollicine che salivano in superficie, mentre l'immagine di Maurice si confondeva con quella stupenda immagine dell'uomo dei  miei sogni che cantava Wicked Game. Un immagine piuttosto vivida per essere frutto della mia fantasia, pensai.

Nel pomeriggio mi chiamò Kate per dirmi se mi mi andava di andare con lei a fare un giro al centro commerciale. Accettai. Ma stranamente ero molto silenziosa.

"Tutto bene Geena?"

Mi chiese Kate spruzzandomi un profumo sul polso.

"Si. Sono un po' scombussolata sono andata a dormire alle 6 stamani..."

"come mai così tardi? La discoteca non chiude alle 4?"

"Maurice mi ha invitato a bere un cappuccino all'autogrill..."

Maurice: Spin OffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora