YULE

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Buongiorno piccola...o forse dovrei dire buon pomeriggio."

La  voce dolce di Maurice mi svegliò. Mi girai verso di lui per incontrare i suoi occhi.

"mmm.."sussurrai " che ore sono?"

"le tre del pomeriggio.."

"da quanto sei sveglio?"

"da un po'. Mi piace guardarti quando dormi... ed accarezzarti.."

"ecco perché non volevo proprio svegliarmi...stavo così bene..."

Sorrise e mi baciò sulle labbra.

Qualcosa di totalmente diverso, stava scandendo i battiti del mio cuore in quel momento avvolgendolo di un calore tutto nuovo.

"Lo sai che non vorrei mai abbandonare questo letto..ma ci siamo fatti una promessa...dobbiamo andare a prendere un bell'albero per il nostro Yule." sussurrò Maurice fra un bacio e l'altro

"si..." dissi. Poi, guardandolo maliziosamente lo tirai a me e lo baciai con desiderio...l'albero poteva aspettare ancora una mezz'oretta.

Nel tardo pomeriggio eravamo in giro fra i vari vivai, ma ancora non avevamo trovato l'albero giusto perché volevamo, dopo Natale impiantarlo, e quelli che avevamo visto fra i vari venditori di alberi di Natale, non sembravano affatto in grado di poter superare le feste.

Maurice era l'immagine dello sconforto mentre le lancette stavano correndo fin troppo svelte ed il crepuscolo  stava incalzando. 

Prese il suo i-phone e fece una ricerca internet. Finalmente trovò la nostra ultima possibilità per quel giorno. Un vivaio in provincia di Arezzo lungo la strada per Firenze.

Quando entrammo, di fronte a noi si espandevano ettari ed ettari di abeti, uno più bello dell'altro.

Trovammo quello che volevamo e tornammo a casa, prendendo per la via una pizza da asporto. Purtroppo avevamo fatto tardi e non c'era tempo per fare una cena decente prima di andare a lavorare.

Portò l'abete in sala e lo ponemmo nell'apposito vaso con l'apposito terriccio datoci dal vivaista. Mentre io cercavo le vecchie decorazioni di mia nonna, nel suo laboratorio, Maurice andò in doccia.

Erano tanti mesi che non entravo nel laboratorio. Appena aprii la porta fui travolta dallo stupendo profumo tipico di lavanda.

Mi  guardai intorno accarezzando scaffali e ampolle, avrei dovuto riprendere a studiare i Grimori di mia nonna, esercitarmi con gli oli, ma mi mancava davvero tanto, e fare quelle cose che ero solita fare con lei, mi rendeva ancora più malinconica.

Trovai lo scatolone con le decorazioni quasi immediatamente. Lo presi accarezzando i disegni fatti da mia nonna, e non riuscii a fermare una lacrima.

Maurice stava sulla porta in silenzio. Si avvicinò a me, e mettendomi le mani sulle spalle mi fece voltare verso di se, ancora gocciolante,ancora con lo splendido profumo di patchouli sulla pelle.

"trovate le decorazioni?" mi disse dolcemente

"si..."

"Che ne dici se ci mettiamo anche qualcosa di nostro? Ho visto delle bellissime decorazioni da fare con gli spicchi di arancia...così creiamo anche una bella atmosfera..."

"si è una buona idea. Lo facevo sempre con mia nonna..."

Lo abbracciai stretto.

Gli occhi si posarono sulla foto di mia nonna, giovanissima, con un uomo, che mi ricordava il misterioso amico che chiamavamo tutti Shami. Ma come poteva essere lui? In quella foto mia nonna avrà avuto 20 anni. No..sicuramente era qualcun altro. E perché non avevo notato quella foto prima?

Maurice: Spin OffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora