Hello Friday...

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Era quasi fine Novembre. Era passato un mese da quando Dorian se ne era andato sul quel treno che lo aveva portato a Firenze. Così vicino, eppure lontano.

I negozi avevano già iniziato a decorare le vetrine a tema natalizio e nonostante a volte sentissi la profonda mancanza del mio vampiro, la storia con Maurice stava andando meravigliosamente.

Nei fine settimana vivevamo praticamente insieme ed io aspettavo con ansia il venerdì, sia perché significava niente lezioni all'Università, sia perché significava avere Maurice nel mio letto fino al lunedì. Ed il venerdì era finalmente arrivato. Ma non sarebbe stato quello che avevo tanto atteso.

Maurice arrivò in discoteca poco dopo me. Io ero nella cambusa ad affettare la frutta per Kris. Lo sentii circondarmi i fianchi con un abbraccio baciandomi dolcemente sul collo e dei brividi scivolarono nella mia schiena. Aveva un modo di baciarmi sul collo che mi faceva impazzire.

Mi aiutò a portare la frutta di scorta al bar e poi andò in console per prepararsi per la serata.

I ballerini quella sera venivano da una delle discoteca più alla moda di Riccione, con la quale Il Morgana aveva fatto una specie di gemellaggio. Con sorpresa e gioia delle clienti femminili, c'erano anche dei ballerini e non solo e sempre ballerine sul cubo. Uno di questi era americano. Alto, biondo con delle meshes, corpo da dio e occhi come il mare californiano. Un bel vedere insomma.

Ballava proprio davanti al bar di Kris e spesso mi regalava dei sorrisi che io ricambiavo, più per educazione che per altro. Tutto questo suo giocare con me non sfuggì a Maurice.

A fine serata, Aaron, così si chiamava, venne al bar a bere invece che raggiungere i colleghi, che erano già tornati in hotel. Iniziammo a chiacchierare. Erano 2 mesi che lavoravo al Morgana e quella era la prima volta che finalmente potevo sfoggiare il mio essere bilingue.

Io non vi vidi malizia in quel nostro parlare, anche perché lui veniva proprio da New Orleans; un posto che avrei voluto visitare un giorno, dato che era l'ambientazione di molti romanzi della mia adorata Anne Rice, e per la loro forte connessione con il voodoo. Aaron era si un ballerino che per arrotondare faceva le serate in discoteca, ma studiava ad una delle scuole di arte drammatica più famose di New Orleans, ed aveva l'anima goth. Avrei dovuto capirlo dagli anelli che improvvisamente erano apparsi nelle sue dita, e dall'abbigliamento in stile Blade. Parlavamo tranquillamente ridendo e scherzando di Lestat, e mi stava appunto raccontando che aveva partecipato al famoso Lestat Ball, che fu organizzato per il Mardi Gras, in cui Anne Rice fece il suo ingresso in una bara, che Maurice mi prese sottobraccio, e bruscamente disse:

"Geena è ora di andare...muoviti..."

"Fermi tutti...cosa sta succedendo? Perché mi stai stringendo così forte il braccio? ahi mi stai facendo male..." pensai stupita da quell'atteggiamento. Mi stava stringendo il braccio troppo forte. Guardai i suoi occhi. Conoscevo il suo sguardo quando era incazzato. Ma non capivo quale fosse il motivo.

Salutai Aaron che scambiò una strana occhiata con il mio sexy dj che in quel momento aveva due fuochi al posto degli occhi e di sexy aveva ben poco, e capii. Cazzo, il ballerino ci stava provando con me ed io , con i miei soliti occhi blu dell'ingenuità pensavo che stessimo semplicemente parlando di Anne Rice, del Mardi Gras e di New Orleans.

Il tragitto verso casa fu silenzioso. Mi incuteva timore quando Maurice era incazzato, mi aveva sempre incusso timore, e lo avevo visto così solo due volte in due mesi. Preferii stare in silenzio. Ma questo risultò un errore.

"Allora non hai nulla da dire?" disse Maurice bruscamente

"No. Piuttosto che cazzo ti è preso in discoteca?"

Maurice: Spin OffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora