CAPITOLO 9

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Sedici anni dopo...

-Forza, Trina! Corri! Su con quelle gambe!-mi spronava zio Minho. Era molto esigente, in fatto di correre. Dovevamo essere tutti veloci quasi quanto lui e papà. Il che non era per niente facile
-Trina, dai che ce la fai! Puoi vincere!-mi incitò la mia amica Rachel. Con un ultimo scatto supero Ben e taglio per prima il traguardo
-Complimenti, Trina! Questa volta sei stata davvero veloce!-
-Direi di si, zio. Ho vinto contro Ben, che di solito ci straccia-dissi io piegata in due con il fiatone
-Non l'hai battuto, infatti. Sei arrivata prima di lui, ma in generale sei stata più lenta-mi rispose lo zio con un sorrisetto beffardo stampato in faccia
-Che cosa?! Ma io ce l'ho messa tutta!-sbottai stendendomi a terra, sfinita
-Volevo ben dire! Mi sembrava che c'era qualcosa che non andava, cacchio!-s'intromise Ben, da dietro di me. Era un ragazzo simpaticissimo, ma quando si trattava della corsa...diventava uno sbruffone. Un po' come zio Minho alla nostra età, secondo mio papà. Solo che Ben non era solo simpatico, era anche bellissimo. E biondo. Ho un debole per i biondi. D'altronde, non poteva che essere biondo il figlio di due biondi, no?
-Ok, per oggi basta così! Aggiorniamo le posizioni sul tabellone, forza!-ci dice zio Minho allontanandosi. Dopo che la mia amica Rachel mi ebbe aiutato a rialzarmi, seguimmo Alby, Margareth, Ben, il fratello di Rachel, e il mio, Chuck
-Prima di tutto devo dirvi che oggi sono stato fiero di voi. Vi siete impegnati al massimo, e i risultati si vedono. Allora...fino a ieri il primo in classifica era Ben, seguito da Margareth, Alby, Trina, Rachel e Chuck-
-Perché "fino a ieri", papà? Ci sono stati dei cambiamenti?-chiese Margareth
-Solo uno. Alby, sei sceso alla quarta posizione. Al tuo posto ora c'è Trina-disse in un colpo lo zio. Lo diceva con un filo di delusione, ma nel mentre mi riservava un gran sorrisone
-Caspio...sono terza!-esclamai io, eccitata. Mi strinsi in un abbraccio con Rachel e Chuck, mentre zio Minho continuava a parlare
-Non mi resta che darci appuntamento qui, domani. Ci vediamo, ragazzi. E ancora bravi-mentre il nostro piccolo gruppetto si disperdeva, io e Chuck ci avviammo verso casa nostra.

-Mamma, papà! Siamo tornati!-lì avvisò mio fratello non appena varcammo la porta di casa
-Sono terza!-gridai entrando in cucina, dove mia madre stava cucinando e mio padre era intento ad apparecchiare la tavola
-Terza? Bravissima, tesoro!-si congratulò mia madre stringendomi in un abbraccio, seguita poi da mio padre
-Di questo passo diventerai presto una Velocista!-disse mio padre ridendo
-Mi piacerebbe davvero tanto, però un po' mi dispiace per Alby...è sceso al quarto posto-
-Minho non ne sarà molto contento. Come ex-Intendente dei Velocisti, credo proprio che sia il più esigente sulla forma fisica-ormai era da molto tempo che sapevamo delle storie dei nostri genitori. Conoscevamo la loro storia e quella della C.A.T.T.I.V.O., ma non ci avevano mai detto da dove venissero i nostri nomi. Erano stati molto vaghi sui personaggi, accennando solamente (oltre che a loro, ovviamente) a un uomo di nome Janson e a una donna di nome Ava Paige, i capi della C.A.T.T.I.V.O. "Quando sarai più grande, tesoro". Ricevevo sempre risposte di quel tipo, quando cercavo di saperne di più. E poi c'era quella parte del nostro piccolo villaggio, utilizzato come cimitero, in cui un angolo era per noi proibito. Era una specie di grossa cappella, costruita da tutti: mamma, papà, zio Minho, zia Harryet, zio Newt, zia Sonya, zio Gally, zio Frypan, zio Aris, zia Brenda e nonno Jorge. Fuori da quell'edificio era stato appeso un paletto con un cartello: "Faccemorte". L'avevano fatta prima che tutti noi nascessimo, mentre mia mamma era incinta della sottoscritta. Ma, almeno per me, quella curiosità sempre presente stava per finire: stavo per compiere sedici anni, e secondo il patto fatto con i miei e gli zii, il giorno del mio compleanno avrebbero risposto ad ogni mia domanda. E il mio compleanno è domani
-Vi ricordate della promessa che mi avete fatto, vero? Domani avrò un sacco di domande da farvi-i miei si scambiarono uno sguardo sofferente, come per dire "Purtroppo sì, ce lo ricordiamo"
-Ce lo ricordiamo benissimo, Trina. Sono argomenti molto delicati, specialmente perché abbiamo visto morire la maggior parte dei nostri amici. E alcuni erano come fratelli per Minho e Newt. Io ero appena arrivato alla Radura, perciò non avevo legato come chi, con quegli stessi ragazzi, aveva convissuto per due anni o anche più. Ma è stata una tortura-
-Scusa papà, non volevo farti ricordare quelle cose-
-Non preoccuparti, è tutto a posto. Chi ha fame?-.

ADUNANZA:

Scusatemi se ho saltato direttamente sedici anni, ma non avevo molte altre alternative...
Se la copertina vi piace dovete ringraziare CopBJP, l'ha fatta lei ed è bellissima

La quarta prova-The Maze Runner FanFiction {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora