CAPITOLO 10

235 15 0
                                    

Il mattino seguente mi svegliai con un sorriso stampato sulle labbra. Era il giorno del mio compleanno. Entrai subito in cucina. Di solito era battaglia tra chi si svegliava prima, se io o mio papà. Ma quel giorno, seduti al tavolo, c'erano sia mio padre che mia madre
-Buon compleanno, Trina!-esclamarono entrambi all'unisono. Poi vidi una cosa fantastica, sul tavolo: frittelle. Mio padre, che aveva visto cosa i miei occhi famelici stavano puntando, mi disse ridendo
-Sono per te, le ha fatte la mamma-
-Grazie, siete fantastici!-li ringraziai con la bocca già piena. Feci la colazione godendomi le frittelle, che era il piatto di mia madre che mi piaceva di più. La mamma era una cuoca fantastica. Finito di mangiare corsi in camera mia a vestirmi, per poi correre fuori di casa: anche se tutti avevano cercato di tenermelo nascosto, zia Sonya si era lasciata sfuggire qualcosa su una festa a sorpresa per me. Quindi cominciai subito a cercare Rachel e Ben, che di solito affiancavano loro padre e nostro zio nella sua corsa mattutina quotidiana. Girai per vari minuti, ma non trovai nessuno. O meglio, nessuno che mi interessava. Stavo attraversando una specie di piazzetta al centro del villaggio, quando venni sollevata da dietro. All'inizio cacciai un urlo per lo spavento, poi vidi sotto di me dei capelli biondi corti e altri più lunghi, riconoscendo i miei amici
-Che state facendo? Mi avete fatto venire un caspio di infarto!-
-Scusaci, ma era l'unico modo!-mi rispose Alby,arrivando ad aiutare Ben e Rachel nel loro obbiettivo (che dovevo ancora capire quale fosse). In pochi secondi si affiancarono tutti quanti, da Chuck e miei genitori alla zia Brenda e nonno Jorge. I miei amici mi tenevano sollevata mentre entravamo nella boscaglia e ci allontanavamo dal villaggio
-Dove stiamo andando? Che volete fare?-
-Ti piace l'acqua?-mi chiese zio Gally con uno strano sorriso stampato in faccia. Brutto segno, zio Gally non aveva mai sorriso così. Quando arrivammo in vista di un lago, capii dove stavamo andando: quello era il Lago Teresa, chiamato così per non so quale motivo da mio padre. Poi subito dopo intuii anche la frase di poco prima. Quasi sicuramente (anzi, senza quasi) da lì a poco mi sarei ritrovata in acqua. Infatti arrivammo sopra alla spiaggia, su una specie di trampolino di roccia: sotto di noi non c'era altro che l'acqua limpida
-Buon bagno, Trina!-mi urlò qualcuno mentre cadevo in acqua.

-È stato magnifico, grazie a tutti-avevamo passato la giornata a giocare, poi ci eravamo fermati per mangiare il cibo cucinato dalla mamma, zia Brenda, zia Sonya e zia Harryet. Nel pomeriggio avevamo fatto il bagno e infine avevamo cenato tutti insieme.
Lentamente tutti si dispersero da casa nostra, tranne zio Newt, zio Minho e Ben, che sembrava leggermente imbarazzato e teneva lo sguardo fisso a terra
-Trina, Ben deve darti qualcosa-guardai Ben e capii che nascondeva qualcosa dietro la schiena
-Che cos'è?-chiesi curiosa. Dal momento che era il mio compleanno pensai ad un regalo, ma la cosa mi sembrava strana: me li avevano già dati tutti, uno per famiglia, e quindi non capivo cosa mi volesse dare Ben
-È un regalino da parte mia...spero ti piaccia...-mi disse lui avvicinandosi a me e porgendomi una collana: era molto semplice, uno spago con delle perline di plastica colorata infilate dentro, con una medaglietta al centro. La aprii e ci trovai dentro un foglietto ripiegato più volte. Dopo averlo spiegato per bene, vidi che raffigurava un ragazzo e una ragazza, girati di spalle, su una scogliera al tramonto. Lei aveva la testa poggiata sulla spalla di lui, e sullo sfondo c'era il lago che rifletteva l'arancione, il rosso e il giallo del sole che ormai era solo un piccolo spicchio all'orizzonte. Era un immagine molto dolce e romantica, ma anche abbastanza familiare. Poi ricordai: quei due ragazzi eravamo proprio io e Ben al Lago Teresa, esattamente un anno prima, il giorno del mio quindicesimo compleanno
-L'hai...l'hai fatto tu?-gli chiesi. Lui mi guardò sorridendo imbarazzato
-Sì...ti piace?-in quel momento non mi interessò più se c'erano anche i miei. Mi avvicinai a lui e lo baciai sull'angolo della bocca, cogliendolo completamente alla sprovvista. Con la coda dell'occhio vidi zio Newt che rifilava a papà un sorriso
-Vi lasciamo un attimo soli, noi andiamo a...organizzarci per domani-disse mia madre spingendo via tutti quanti. Grande mamma.

La quarta prova-The Maze Runner FanFiction {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora