parte 1

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Era tardi. Tardissimo. Rischiavo di essere licenziato dal signor Anwar.
È abbastanza buono ma è mooolto molto piniolo. Così pedalai più in fretta.

Era mercoledì e questo significava che forse l'avrei vista di sfuggita mentre andava al corso. Non potevo perdermi quell'incontro. Anche se molto probabilmente lei non sa neanche che esisto.

Ormai non sentivo più le gambe. Le mani mi bruciavano e le braccia si erano indolensiti. Ma non potevo fermarmi.
"Manca poc..."

Mi fermai all'istante svoltando a destra.

La morte mi aveva appena sfiorato.
Se quella macchina mi avesse solo toccato sarei finito in mille pezzi.
Ma Elhamdulellah.
Cercai di ricompormi e riprendere a pedalare ma le mie gambe non collaboravano. Ero troppo schokkato e ovviamente stanco.
Ma di colpo presi a pedalare. Pedalavo con una velocità che non avevo mai raggiunto neanche nei miei giorni migliori. Qualcosa mi aveva spinto a pedalare come se non ci fosse un domani. Lei era lì, con in mano il cellulare, che attraversava tranquilla.
E lì c'era anche "la morte" che era decisa a prenderla. Non l'avrebbe sbagliata. Questa volta stava per centrare il bersaglio.

Non poteva finire così.
Non avevo ancora provato a parlarle. Non l'avevo ancora vista sorridere ne sentito com'è la sua risata. Non avevo ancora visto di che colore sono i suoi occhi e ne avevo sentito com'è la sua voce.
Sapevo solo che si chiama Zahra.
La creatura più bella che abbia mai visto.
In pochi secondi lei era tra le mie braccia.

Non sapevo come avevo fatto, ma la mia bici era finita sotto la macchina al posto suo. E lei era tra le mie braccia. Appena realizzai la situazione mi allontanai da lei. Avevo troppa paura di toccarla. È così perfetta che avevo paura di renderla imperfetta toccandola, anche solo con un dito delle mie mani consumate e mal ridotte.

Eravamo entrambi per terra.
Lei piangeva.
Le sue lacrime sembravano lame che mi si sfregavano sul petto.

Io la guardavo e non potevo farne a meno. Era spaventata, tremava. Ed era forte in me il desiderio di abbracciarla e farla sentire al sicuro.
Ma a parte che è Haram, poi chi si sarebbe sentito al sicuro in braccio ad uno sconosciuto?

Provai a dire qualcosa ma mi accorsi di non avere per niente fiato. Mi sforzai ma non riuscì a far uscire nessun suono. La mia occasione di parlare con lei stava andando sprecata.

È la prima storia che pubblico qui 😍
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