parte 2

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In meno di un minuto eravamo circondati da una marea di persone che non si sa da dove spuntavano.

Sentì una voce che conoscevo molto bene che chiedeva permesso e si faceva strada in mezzo alla folla.

"Nadir!! Figliolo stai bene?"

Almeno avevo una buona scusa per non essere licenziato.
Annuì con la testa ma quando ritornai con lo sguardo su di lei la trovai aggrappata al braccio di un tizio che la stava aiutando a rialzarsi. E sembrava che quelle lame stessero sprofondando nel mio petto.

Provai a rialzarmi anche io ma le mie gambe non rispondevano. Ci saranno 3 tonnellate di acido lattico lì dentro.

In poco tempo la folla svanì e svanì anche lei.

Io intanto ero riuscito a muovermi fino al lavaggio e sedermi sulla sedia dove di solito passava la giornata il signor Anwar.

Non c'era niente che non mi facesse male.

Ma soffrivo soprattutto per aver sprecato quei pochi attimi che avevo passato da solo con lei.

Chiusi gli occhi per cercare di rivederla tra le mie braccia. Con la testa appoggiata sul mio petto e le mani che stringevano il mio braccio per staccarlo da lei prima di rendersi conto che la stavo salvando e stringerlo a se.

"Tieni figliolo"
Quella voce rauca aveva rovinato quel momento magico.
Aprì gli occhi e trovai il signor Anwar con in mano un bicchiere d'acqua
"grazie signore"
"Figurati.. Sei stato bravo"
"Grazie"
Bravo un cavolo.
Potevo almeno dirle una parola.
UNA PAROLA
Per farle notare la mia esistenza..

"Appena ti riprendi un pochino ti riporto a casa così almeno tua madre non si spaventa"
"Sì.."

L'asfalto aveva lasciato dei segni sulla mia schiena e su un braccio, e sull'altro avevo dei graffi di Zahra.

Erano così belli quei graffi.
Li guardavo come se fossero una benedizione di dio.
Lei aveva lasciato un segno su di me.
Avrei voluto che avesse affondato di più le unghie, così mi sarebbe rimasto il segno più a lungo.

Pov Zahra

Maryam:
<hai finito?>
<hahahha ancora no, dammi tempo>

Adam:
<non capisco.. Stavamo così bene insieme.. Cosa ho fatto di male? Perché mi vuoi lasciare?>
<è complicato da spiegare . ma ti assicuro che è la cosa giusta.>

Maryam:
<hmmm cioè quanto?>
<due minuti al massimo 😋>
<hahaha mi piace>

Adam:
<almeno dammi un motivo. Una spiegazione. Dimmi qual'è il problema in noi>
<mi dispiace tanto Adam. Il problema sono io. Non sono pronta per una relazione.>

Maryam:
<tic toc tic toc>
<così mi stressi hahahhaha>
<ci stai mettendo troppo>
<eh non vuole mollare 😒>
<dio mio... Un po di dignità>

Adam:
<ma Zahra io ti amo.. Non posso vivere senza di te>

Maryam:
<bloccalo e famola finita>
<👍>

"Biip biiiiiiiiiip"
Non feci in tempo ad alzare la testa che sentì un braccio intorno al ventre e qualcuno che mi tirava.
Il cell mi volò dalla mano e mi trovai a litigare con quella persona che mi teneva così stretta da impedirmi il respiro.
Poi la vidi sfrecciare davanti a me riducendo in frantumi qualcosa che la fece sobbalzare e perdere il controllo per poi riprenderlo e sparire nel nulla.

Era successo tutto in un attimo.

Sentì la presa allentare così ritornai a respirare ma mi era difficile. Ero così sconvolta che sembravo non ricordarmi come si facesse a respirare.
Era durato tutto un attimo.

Quando un ragazzo che aveva il volto famigliare mi aiutò a rialzarmi e mi accompagnò a casa.

Sapevo di conoscerlo ma il nome mi sfuggiva. Così mi limitai ad un grazie secco appena arrivai davanti alla porta di casa. Presi le chiavi e provai a metterle nella fessura, ma la mano mi tremava. Così lasciai perdere e mi siesi sui gradini davanti alla porta.

Il battito che mi suonava in tutto il corpo. Il respiro affannoso. E il sangue che pulsava in modo alterato da riscaldarmi il corpo tremolante.

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