parte 3

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Pov Nadir

"Assalam alaykom"
Dissi cercando di fare qualche passo dentro casa. Le mie gambe erano così pesanti che camminare mi provocava dolore
"Nadir.."
Non ero riuscito a salire in fretta prima che mi vedesse.
Non dovevo dire assalam alaykom, ma era diventata ormai un'abitudine e quindi non facevo neanche caso alle volte in cui lo dicevo.

Mi girai e la trovai vicino alla soglia della cucina, appoggiata al muro, con un cappello blu.

"Cosa ti è successo?"
Disse.
Era più stanca lei di me.. Così andai verso di lei e l'accompagnai in salone.
La feci sedere vicino a me sul divano sistemando i due cuscini dietro la sua schiena . proprio come piace a lei.

"Sei caduto?"

Quella era un'ottima scappatoia.

"Sì, si è rotta la bici"

"Oh quel rottame lo chiami bici?"
Disse chiudendo gli occhi e poggiando la testa sul cuscino

"Eh mi è stata fedele fino all'ultimo...Hai preso le medicine?"

Mi alzai e le sistemai le gambe sul divano

"Sì" disse con un filo di voce.
Stavano facendo effetto infatti e così in pochi secondi lei prese a russare.

Nonostante il cappello che non le donava, le sopracciglia svanite insieme ai capelli e il corpo consumato dalla chemio, era davvero bella.

Mi trascinai in bagno e riempì la vasca di acqua calda, per poi affondarci il mio corpo distrutto. Chiusi gli occhi per godermi la sensazione di piacere che mi dava quell'acqua e di nuovo revidi quella scena.
Che cretino che sono...

Pov Zahra

Toc toc

"Arrivo"
Strusciai fino alla porta e mi trovai davanti Maryam

"Zahra cos'è successo ieri? Stai bene vero?"
Oddio.. Già hanno cominciato a girare le voci -_-

"Come l'hai saputo?"
"Oggi si parlava solo di quello a scuola. Perché non mi hai detto niente?"

"Il cell è andato in frantumi e non avevo il tuo numero da nessun'altra parte"

"Facebook?"

"Sei matta? Mi avrebbero assalita con i messaggi"

"Ah vero, comunque stai bene? Ti sei fatta qualcosa?"

"Sisi sto bene, solo un pò distrutta"

"Oh Elhamdulellah, raccontami tutto allora com'è successo?"

"Niente.. Stavo chattando con te e Adam e ad un certo punto mi ritrovo in braccio ad un ragazzo che mi aveva salvato da una morte certa. Tutto qui"
Dissi con stanchezza.
Non avevo dormito quella notte. Continuavo a vedere quell'auto nel sonno e così mi svegliavo di colpo con il cuore in gola.

"Oh mamma mia..."

"Caffè?"
Mi alzai e cominciai a preparare una tazza per me.

"No grazie, i tuoi lo hanno saputo?"

"Boh, io non gli ho detto niente"

"Torneranno stasera?"

"Probabile"

"Puoi dormire da me se non tornano"

"Tranquilla, ormai non mi fa paura rimanere da sola. È tutta la vita che lo sono"

"Ma che dici? E io? "

"Tu non puoi capire"
Dissi sedendomi e avvicinando la tazza del caffè alle mie labbra

Lei mi guardò con compassione e poi si alzò

"Va bè l'importante che stai bene, dai ora devo andare ci sentiamo"
Disse abbracciandomi e andando via senza aspettare una mia risposta.

Non ho mai capito che tipo di relazione abbiamo noi due. Non eravamo proprio amiche. A volte passavano settimane senza sentirci neanche per messaggi e a volte stavamo tutto il giorno insieme.
A volte ci confidiamo e a volte siamo più fredde di due ghiaccioli.

Non ho mai avuto delle Amiche infatti. Per tutti sono una stronza da evitare.
Tranne per i ragazzi ovviamente.
Ero una sfida per chiunque.
Addirittura c'erano ragazzi che scommettevano su di me.
Chi sarebbe riuscito a durare con me più di una settimana avrebbe vinto non so cosa.

Ma nessuno ci riusciva.
Alcuni li lasciavo il giorno stesso, altri il giorno dopo. La mia relazione più lunga era stata di 5 giorni. Un record.

Ma non sono la ragazza da una notte e basta, anzi!
Non avevo mai baciato nessuno.

Le mie relazioni consistevano nel vedere cosa avevano i ragazzi da darmi.
Ma nessuno riusciva a catturare la mia attenzione e nemmeno a farmi passare la sensazione di essere sola .

Mi circondavo di persone ma mi sentivo sempre più sola.

Perciò scappavo.

Poi ritornavo a circondarmi di altre persone e poi scappavo..

E così via...

Avevo un vuoto incolmabile.
Come un buco nero.

Dopo un po sentì di nuovo suonare alla porta.

"Zahra grazie al cielo stai bene"
Il suo profumo era così forte che mi staccai all'istante dal suo abbraccio per riprendere aria

"Che ci fai qui?"

"Come che ci faccio? Zahra noi stiamo.."

"Stavamo insieme Adam. Ieri stavo per finire sotto una macchina per spiegartelo"

"Tu non mi hai spiegato proprio niente e poi ora è diventata anche colpa mia?"

ero stanca di stare lì in piedi e di parlare così feci un passo indietro e gli sbattè la porta in faccia

*Fine* lo so..

Ma dopo aver rischiato di morire sfracellata sotto la macchina di uno psicopatico o di una psicopatica poco importa degli altri.

Andai in cucina e ripresi a bere con calma il mio caffè. Era più amaro del solito ma mi pesava alzarmi e prendere lo zucchero così lo bevvi così com'è.

A 10 ⭐ vado avanti :3
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