parte 14

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Pov Nadir

Appena arrivai davanti al portone provai una strana sensazione allo stomaco.
Quanti ricordi..

"Nadir!?"
Sentì la voce tremolante di mio padre venire da dentro

"Assalam alaykom"
Sorrisi alla vista del mio vecchio ancora identico a come l'ho lasciato

"Vieni, Entra entra"
Aprì la porta e mi guardò con attenzione dalla testa ai piedi.

"Come stai papà?"

I suoi occhi divennero lucidi e mi abbracciò

"Elhamdulellah sto bene figliolo"

Disse staccandosi.

"Vieni dentro vieni"

Entrò nel capannone mentre io rimasi bloccato alla soglia mentre i ricordi tornavano a fluire nella mia mente.

Mi guardò un attimo e scoppiò a ridere
"Hahahaha cos'è quel sorrisone?"

"Cosa?"

Fece cenno con la testa nella mia direzione.
Passai la mano sulla faccia e.. Dannazione sorridevo da solo senza accorgermi.

"Ehm... Niente... Solo che mi è mancato questo posto"

Una persona in particolare...

Sorrise e mi fece sedere sulla poltrona e intanto mi preparò il tè

"Grazie"
Mi passò una tazza e ne prese un'altra sistemandosi vicino a me

"Allora, come va a lavoro?"

"Bene Elhamdulellah"

"Ti piace?"
Chiese guardandomi in cerca di dettagli nuovi da memorizzare

"Abbastanza, tu invece?"

"Sìsì Elhamdulellah, mi hanno alzato anche la paga perchè sono 5 anni che lavoro qui"

"Ah davvero?"
Tirai un sorso bollente del tè
"Sì, la figlia mi tratta come un secondo padre ormai, a volte viene qui con una coperta e della cioccolata e mi legge qualche libro"

Posai il bicchiere e lo guardai incredulo
"Zahra?"

"Sì, Zahra. Mi dimentico sempre il suo nome"

Davvero non posso crederci 😍
Lo sapevo che non è viziata e vanitosa come dicono gli altri. Lo sapevo! E quanto vorrei che anche mia madre lo capisca.

Mi guardai attorno calcolando tutti i cambiamenti avvenuti in un mese e ripensando a quella sera in cui io e lei ci eravamo nascosti qui.

E intanto mio padre passa le giornate con lei che gli legge i libri -_-
Lo invidio tanto, è sempre stato un uomo fortunato 😏

Pov Zahra

Finita l'ultima lezione, che giustamente non seguì neanche per sbaglio,
Salì in macchina e ritornai a casa.

Arrivata aprì lentamente la porta e salì di corsa in camera mia prima che mi vedesse Khadija. Non ero per niente dell'umore di rispondere al suo interrogatorio.

Mi buttai sul letto e presi a piangere.
Che disastro..
Mi odio. Ho rovinato tutto. Non sono cambiata e forse non cambierò mai. Sono una stronza e rimarrò per sempre tale.
Tutto quello che si dice su di me è vero. Hanno tutti ragione. Mi odio.
Tutti mi odiano. E non hanno torto.

Dopo più di un'ora a piangermi l'anima mi addormentai tra le lacrime finchè il cell prese a suonare.

Oh no Nabil..

Una Rosa Con Tante SpineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora