Pov Zahra
Mi siesi sul letto e mi levai le scarpe.
Alzai lo sguardo sul mio riflesso sullo specchio.I capelli neri che mi arrivano a malapena sulle spalle, il viso piccolo che mi fa sembrare una sedicenne e gli occhi marroni scuro.
Non trovavo niente di speciale in me, eppure piacevo a tutti. Forse era per il mio carattere.. Insomma si sa.. Gli stronzi piacciono..Ma io mi odiavo. Mi odiavo profondamente. E odiavo chi mi amava. Odiavo i ragazzi che ci provavano con me e odiavo le ragazze che mi ritenevano loro amica. Odiavo Adam e Malek e Alì e Ibrahim e tutti i ragazzi che ho avuto e odiavo anche Maryam.
Mi sdraiai sul letto e presi a pensare a quella fossetta sulla guancia destra e a quei riflessi biondi. Lo invidiavo tanto quel ragazzo ma non sapevo il perché. Aveva qualcosa che io non avevo. Qualcosa che gli fa brillare gli occhi e che rende bello il suo sorriso..
Pov Nadir
"Buongiorno principessa"
"Hahaha chiami principessa una pelata?"
"Sei bellissima comunque e poi appena finirai ti ricresceranno in sha' ALLAH"
"In sha' ALLAH hbibi, hai mangiato?"
"Non ancora, sei venuta giusto in tempo"
Mi alzai e presi il pentolino dove avevo preparato la zuppa preferita della famiglia"Mmmm buonissima quasi come quella di tuo padre"
Disse mandando giù un'altra cucchiaiata
"Hahahah io dico che è più buona"
"Okey ora non ti montare la testa"Sorrisi e abbassai gli occhi sul piatto ma poi gli rialzai su di lei che mi fissava con un sorriso curioso
"Cosa c'è?"
Chiesi"Niente.."
Il suo sorriso divenne più largo
"Perché mi guardi così? Hahaha dai dimmi che c'è"
"Sei innamorato?"Sentì un tonfo al cuore e cominciai ad agitarmi..
Non capivo perché ero così sconvolto.. Insomma non mi sorprende che lei lo abbia scoperto.. Sapeva sempre tutto di me, senza che gli dicessi niente."Lo prendo per un sì"
Disse sorridendo ancora
"Come si chiama?"
Continuò con lo sguardo fisso sulla zuppa"Zahra"
Dissi con un filo di voce."Zahra? Mmm il nome non mi dice niente.. Dove abita?"
Sentì un nodo in gola.
Avevo paura della sua reazione.
"Quante Zahra conosci?"Di colpo smise di girare il cucchiaio nella zuppa e alzò lentamente lo sguardo su di me
"Quella Zahra?""Sì"
Non c'era nessuno che non la conoscesse. Che non ne sparlasse. Che non la maledisse.
Era vista come una persona orribile in tutto il quartiere e anche una poco di bene.
Ma non riuscivo a credere a niente di quello che si diceva di lei.
Quando andavo ad aiutare mio padre, che lavora come giardiniere nella sua
Villa, mi capitava di scorgerla in balcone o in giardino a leggere sotto un albero.
Non mi sembrava così orribile come la descrivevano."State insieme?"
"Ti pare.."
Dissi concentrato a giocare con la zuppa"Non le hai mai parlato?"
"Abbiamo scambiato due parole ma non credo valga come 'parlare'.. "Per un pò si sentivano solo le lancette dell'orologio e il suono del cucchiaio che strofinava sul fondo del piatto mischiando la zuppa per raffreddarla.
"Lo sai quello che si dice su di lei"
Disse interrompendo quel silenzio snervanteAlzai lo sguardo per incrociare i suoi occhi. Aveva uno sguardo vuoto, inespressivo. Non capivo se era arrabbiata..
"Si lo so, ma non è detto che sia vero"
"E se lo fosse?"
"Sono sicuro che non lo è"
"Hmm.. "Non disse più niente per il resto della serata. Era finita così la conversazione.
Le sue parole erano sempre poche, sagge e lo stesso valeva per i suoi silenzi.E infatti non c'era bisogno che parlasse. Lo sapevo da solo che
era tutto una cavolata.
Lei non sarà mai mia.
Non mi calcolerà nemmeno.
Chi sono io di fronte a lei?*****
Cercai di levarmela dalla testa e dormire ma non ci riuscì.
Era notte fonda e mi sentivo soffocare..
Mi alzai dal letto e uscì in balcone ma mi venne voglia di camminare. Così mi misi le scarpe e un giacchetto e uscì.Faceva abbastanza freddo. Anzi si stava bene.
Il suo ricordo sembrava non lasciarmi mai.
Se mia madre l'ha presa in quel modo non immagino neanche la reazione di mio padre."Ya ALLAH..."
Ansimai e continuai a camminare.Ero stanco eppure continuavo a camminare.
I miei piedi mi stavano portando proprio lì. Senza accorgermi mi trovai davanti a quell'enorme portone."Nadir"
Sentì chiamare dall'altra parte. Riconobbi subito quella voce ma non riuscivo a vedere da dove proveniva.
Finché vidi una figura muoversi nel buio e avvicinarsi a me."Che ci fai qui?"
Disse mio padre poggiando le mani sulle travi del portone
"Stavo facendo una passeggiata e volevo sapere come stai"Non ero bravo a mentire. Ma a volte mi sorprendevo..
"Vieni entra, ho appena preparato del tè"
Lui, al contrario di mia madre, ha sempre avuto una passione per la cucina. Gli piaceva cucinare e preparare il tè e i dolcetti. A casa passa gran parte del suo tempo in cucina. Invece mia madre l'ha sempre odiata, preferiva uscire e lavorare.
Erano una strana coppia. Ma erano comunque perfetti."Allora dimmi, come mai non riesci a dormire?"
Disse porgendomi la tazza di tè"Credo sia per l'Università. Mi sta stressando troppo"
Per l'Università? Davvero? -_-
Questo è il meglio che sai fare?"Ah capito, anch'io ero come te un tempo. Bei tempi"
Disse tirando un sorso di tèL'ha bevuta davvero?
Ma fu subito interrotto da dei rumori che provenivano dal giardino.
Posò subito il bicchiere e si diresse verso quel punto
"Resta qui figliolo"Da quando avevo 4 anni il suo modo di trattarmi non è mai cambiato. E ciò mi dava ai nervi.
Così ignorai il suo comando e lo seguì.
Lui accese la torcia e cominciò a cercare qualcosa di sospettoso.
Mentre io l'avevo già trovata.
Nascosta dietro l'angolo che cerca di mimetizzarsi nel buio. Ma non so come riuscivo a vederla._______________________________
Ecco qui la parte 5, spero vi piaccia ❤Votate e commentate che mi piace tanto leggere i vostri commenti ❤
PS. Le foto che uso come copertina non sono esattamente identici a come mi ero immaginata i personaggi, perciò troverete delle descrizioni diverse ✌
Ps2. Scusatemi se ci metto tanto ad aggiornare ma voglio più lettori 😍

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Una Rosa Con Tante Spine
RomanceZahra una ragazza molto bella e molto ricca ma molto infelice Nadir un ragazzo semplice, religioso, generoso e molto umile. Un'amore apparentemente impossibile ma sincero.