parte 13

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Pov Zahra

Nabil:
<Buongiorno principessa😍>
<Buongiorno amore❤>
<come stai?>
<a pezzi, voglio ritornare a dormire fino a dopo domani tu?>
<idem -_->
<molto bene hahaha
Sei andato a lavoro?>
<sì, a proposito a che ora finisci cosi passo a prenderti?>
<tranquillo, ho la macchina>
<okey amore ci sentiamo dopo 😘>
<okey ❤>

Erano così banali le nostre conversazioni. Anche se ci scambiavamo parole come amore e tesoro con tanto di cuoricini, eravamo molto freddi.
Io non lo amavo e forse neanche lui. Ma non si sa perché stavamo insieme da un 1 anno e 3 mesi.
Forse perché entrambi soffriamo di solitudine. O perché abbiamo la stessa misera vita fatta solo di soldi. O forse lui mi ama.
Nonostante il mio non amore per lui, mi piaceva passarci del tempo insieme, vedere come si preoccupa per me prima di qualsiasi altra cosa. Insomma una versione migliore di Khadija.

"Ecco a lei signorina"
"Grazie khadija"
Presi la tazza di tè senza distogliere gli occhi dal libro.

"Il signorino Nabil verrà a prenderla?"

"Hahahahaha smettila di chiamarlo signorino, è ridicolo. Comunque no, vado da sola"

"Le chiamo l'autista?"
"No grazie, guido io"

"Quindi tornerà da sola?"
"Esatto"

"Cosa vuole per pranzo?"
"Stai facendo troppe domande, fai quello che vuoi tu. Io vado ora . salam"
Presi la borsa e uscì.
Parlare con Khadija è snervante la mattina.

Partì in fretta con la macchina anche se non ero in ritardo. Forse era il nervoso a spingermi di andare più veloce.

"Guarda quest'altro"
Biiiiiip biiiip

"Dio dammi la pazienza perché se mi dai la forza faccio un casino"

Biiiip biiiiiip

"Ti leviiiiii"

Ad un certo punto scese un tizio in smocking, e venne verso di me.

Che fascino..

"Se tu non ti levi come cacchio esco io?"

Non è possibile.. Non può essere...

Aprì il finestrino e dissi la prima cosa che mi venne in mente sorridendo come una scema.

Lui ricambiò il sorriso. Quella fossetta mi era mancata da morire.
Ma era diversa. Lui era diverso.

I capelli cortissimi, le spalle più larghe, un taglio sul suo sopracciglio incredibilmente sexy e gli occhi spenti.
Sembrava un'altro.
Forse non l'avrei mai riconosciuto se non si fosse avvicinato così tanto.

"Parcheggia che dobbiamo chiarire"
dissi facendo finta di essere arrabbiata ma con un sorriso stampato sul viso

Lui sorrise e annuì con la testa.

Così ci sedemmo al bar lì vicino per prenderci una cioccolata.

"Potevi dirmelo sai.. Che te ne stavi andando"

"Non ne ho avuto il tempo"

Disse mettendo la mano nei capelli, anche se erano cortissimi

"Te ne andrai ancora?"

"Sì, sono venuto solo per vedere mia madre, non si sentiva bene"

Era serio e freddo in ogni parola che diceva

"Accidenti"

Distoglievo a malapena gli occhi da lui, e quando i nostri occhi s'incrociavano sentivo una strana sensazione allo stomaco.

Una Rosa Con Tante SpineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora