Capitolo 3

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Pov's Marta

Ieri sera mi sono addormentata da Marco, insisteva sul fatto che oggi dovevamo andare a prendere Davide, il suo batterista. Non avevo scelta, mi ha chiesto di restare solo per una cosa. Gli serve la macchina, ed io sono l'unica che può dargli un mezzo che lo trasporti fino al bar della città. Davide dice che se ci incontreremo ad una Tavola Calda, staremo più tranquilli e più sicuri, siccome dobbiamo parlare del nuovo singolo di Marco senza distrazioni. "Sei pronta?" Gridò Marco dall'altra parte della stanza. Ero in bagno, e l'unica cosa che volevo era stare ancora un'attimo da sola nella vasca da bagno. Purtroppo non avevo fatto un bel pisolino questa notte, per quanto mi facesse star bene dormire con lui non sono riuscita a chiudere occhio per il fatto che Marco continuava a muoversi, forse per il fatto che fosse preoccupato per il singolo o forse perchè c'ero anche io e magari si sentiva a disagio, dopo un tempo indefinito decisi di porre fine a questi pensieri inutili.

Decisi di uscire dalla vasca, senza dare una risposta definitiva a Marco perchè ero ancora con la testa fra le nuvole, mentre lui continuava a battere pugni sulla porta bianco legno del bagno. Camminai fino allo specchio, il lavandino mi arrivava in linea alla pancia quindi dovevo sporgermi meglio per truccarmi, presi un pò di correttore e lo misi sotto gli occhi, dove si trovavano delle enormi occhiaie, misi un pò di mascara sulle ciglia, infine un rossetto color pesca sulle labbra. In fine presi gli abiti che avevo lasciato sul bordo del lavandino, una maglietta nera, dei pantaloni corti di jeans, e degli anfibi neri.

Uscii in fretta dal bagno, trovando Marco appoggiato al muro di fronte. Sobbalzai dallo spavento, guardandolo male ma comunque divertita.

"Dio santo!" Urlai mettendo una mano sul petto. Rise fragorosamente prima di scusarsi per lo spavento involontario.

"Sta zitto." Dissi guardandolo di sottecchi tirandogli un leggero pungo al petto per farmi strada visto che mi si era piazzato davanti, lo superai mentre trattenevo una risata, non gli avrei dato la soddisfazione di vedermi divertita visto che era quello il suo intento. Mi incamminai con lui al mio fianco fino all'uscita della villa, andando direttamente verso la macchina. Appena accesi il motore Marco iniziò a parlare del suo nuovo singolo, dicendo di essere molto preoccupato per la questione.

"Come fai ad essere preoccupato? Il primo pezzo è venuto bene. Dovresti esserne fiero." dissi spingendo violentemente sul freno per il semaforo che segnava il colore rosso.

"Lo so, ma sai come sono Marta, non mi accontento di niente e poi ho paura di deludere l'esercito." Sbuffò di poco, prima di appoggiare la testa sul vetro del finestrino.

Non riuscivo a capirlo in questi momenti, soprattutto perchè il problema non esisteva visto che non sarebbe mai riuscito a deludere nessuno nemmeno se lo volesse.

Vederlo così mi fa male, così mi avvicinai a lui lentamente poggiandogli una mano sulla schiena compiendo movimenti circolari per poi sporgermi ad abbracciarlo, lo vidi fragile come poche volte, lui mi prese per i fianchi stringendomi di più a lui.

"Andrà tutto bene Marco! Sei bravissimo ce la fai, come sempre"

"Grazie Marta, per esserci sempre"



Spazio Autrice

Ciao amici! Finalmente sono riuscita a pubblicare il terzo capitolo, mi scuso per eventuali errori ortografici. Fatemi sapere cosa ne sapete, vi mando un abbraccio. Alla prossima!💟

Le Nostre Parole In Circolo. Marco Mengoni Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora