Capitolo 11: furia del vento protettore

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un'altra volta ancora, Zar fu costretto a procedere, ma mentre continuava il suo percorso, lo faceva con più gioia, si fidava dei sui amici, sapeva che avrebbero vinto, era sicuro di poter salvare il ragazzo, e sopratutto, nulla poteva dargli più gioia che vedere i suoi compagni che volevano proteggere e salvare chi era entrato cosi bruscamente nelle loro vite, ma tutto questo doveva aspettare, poiché un nuovo avversario, probabilmente non per lui, li stava osservando, bloccandone la corsa. era quello che si poteva definire come un cervo, possedeva lunga corna, che si diramavano come radici, affianco ad esse, un paio di orecchie lunghe, dipinte dallo stesso colore del manto, che era castano dorato, aveva un viso allungato, condito da degli occhi neri, che si univano perfettamente al colore del naso. indossava alcuni abiti strappati e logori, aveva delle mani normali, tra le quali strette due asce, però al posto delle scarpe possedeva degli zoccoli, che si univano perfettamente al corpo massiccio del proprietario. Zar attese qualche secondo, sicuro che se anche avesse provato a farsi avanti, l'avrebbero fermato immediatamente, e subito dopo questo pensiero si fece avanti il navigatore, facendo segno di andare, ma non appena Zar e i suoi compagni cercarono di superare il cervo, egli si scaglio subito verso i fuggitivi, ma fu fermato da un calcio da parte di Alexander, che in un secondo si era materializzato di fronte al nemico "non lo sai che non si deve ignorare chi hai di fronte, è maleducazione" esclamò il navigatore, mantenendosi a qualche centimetro da terra "credi che m'importi qualcosa, mi hanno pagato per fermarvi ed e quello che ho cercato di fare" rispose l'avversario, rialzandosi da terra, senza alcuna apparente ferita "eppure i tuoi amici ci hanno fatto passare senza fiatare" ribatté il drago verde, posandosi a terra "quegli smidollati? è logico, avevano troppa paura per affrontarvi tutti" fece il cervo, mettendosi in posizione di combattimento "deduco che tu dovresti essere il più forte, strano, la tigre aveva un aria molto più minacciosa di te, come ti chiami, se posso chiedere" esclamò ancora il navigatore, osservando gli sbuffi d'aria che uscivano dal naso del suo avversario "il mio nome è Fury" rispose quest'ultimo arrabbiandosi leggermente "suppongo tu non sia un tipo col sangue freddo, comunque lascia che ti dica una cosa, Fury, i tuoi compagni non hanno avuto paura, ma sono stati molto furbi, anzi se io prima non ti avessi fermato, probabilmente non saremmo nemmeno qui a parlare, comunque il mio nome è Alexander" concluse questi, facendo infuriare il suo avversario, dando ufficialmente inizio allo scontro.

Fury non attese nemmeno un secondo di più, e partì alla carica contro il navigatore, iniziando a menare fendenti da tutte le parti, con enorme furia e velocità, ma il drago verde non fece alcuna difficoltà ad evitare tutti i colpi, i quali ogni volta che mancavano il bersaglio diventavano sempre più veloci e furiosi, la raffica continuò per qualche minuto, finché ad un certo punto, per la grande velocità alcuni fendenti colpirono il loro bersaglio, anche se solo di striscio. Notando i piccoli tagli che aumentando rendevano scarlatto il suo kimono, decise di smetterla di evitare i colpi e si allontanò di qualche metro "smettila di scappare, estrai le tue armi e combatti" fece il cervo, in preda alla rabbia "suvvia non ti scaldare, stavo solo cercando di capire come combatti e credo di aver capito che il tuo stile non si differenzia molto dal tuo nome, comunque lascia che ti dica una cosa, evitare non significa scappare, e per quanto riguarda le mie armi, se proprio vuoi saperle sono queste" e dicendo ciò, Alexander spalancò le sue ali, causando un leggero spostamento d'aria, e in un secondo stava volando a pochi centimetri da terra verso il suo avversario, egli non dava alcun segno di volersi spostare, ma si mise in posizione per intercettare il drago, però proprio quando fu a pochi centimetri dal cervo, fece un altro battito d'ali, evitando che le armi di Fury, e si fermo a pochi metri dietro " ma che diavolo stai combinando, ti ho detto di combattere non di evitarmi" fece con una furia sempre crescente il mercenario " ti consiglio di guardare meglio" e subito dopo le parole del drago, sul braccio destro del cervo si materializzarono tre tagli lunghi ma non molto profondi, che ricordavano gli artigli di un falco "lascia che ti spieghi, le mie armi non sono le ali, vedi io essendo un navigatore ho memorizzato tutte le forme e le direzioni che un vento può assumere, e grazie alle mie ali posso manovrarlo a mio piacimento, ti consiglio di fare più attenzione, alcune volte una brezza può essere più tagliente di una spada" continuò questi, mentre Fury continuava a contemplare il liquido caldo che tingeva di rosso il suo manto, aveva un espressione apparentemente calma, ma i suoi occhi non lasciavano alcun dubbio, la sua rabbia era ancora più elevata di prima. Dopo qualche secondo, il drago riparti ad alta velocità contro il suo avversario, ma questi stranamente non si mosse, come prima non appena gli fu a qualche centimetro di distanza, con un battito d'ali lo evitò fino a superarlo, ma stranamente non si creò alcun nuovo graffio su Fury "impressionante, sei il primo che incontro ad avere una forza ed una velocità tale da riuscire a fendere addirittura le mie raffiche, dimmi è una mia impressione o la tua furia è improvvisamente sparita?" gli chiese il navigatore, ancora leggermente sorpreso dall'azione del cervo, non essendosi quasi accorto del movimento che aveva fatto "ti sbagli, la mia furia non è sparita è semplicemente aumentata, vedi prima ho reso la mia rabbia appariscente, ma di solito lo faccio anche per sfogarmi ed evitare che la mia furia prenda il sopravvento, ma quando questo accade, sembro tutto tranne che arrabbiato, ma ora preparati, perché ti farò conoscere la furia della mia calma" rispose quest'ultimo, con un espressione quasi annoiata in volto. In un secondo Fury si materializzo di fronte al suo avversario, dando prova della sua enorme velocità, e con tale velocità ricominciò a colpire con una raffica di colpi, ma prima ancora di provarci, con un battito d'ali, Alexander si allontanò e con un altro battito si materializzò al fianco del cervo, il quale con un movimento quasi impercettibile dell'ascia destra riuscì a fendere il vento che gli stava arrivando contro, ma il drago non rimase a guardare, e con un altro battito si ritrovò a qualche metro di distanza dal suo avversario, che intanto fece letteralmente a fette la raffica che gli stava arrivando in faccia, un ennesimo battito e Alexander riapparse al fianco sinistro di Fury, ma questa volta egli non cercò di colpire il vento, ma si abbassò e con un colpo di tacco colpì il fianco del navigatore, che volò a qualche metro di distanza "però, credo di essermi sbagliato su di te" fu il commento del drago verde, che si stava rialzando a fatica, probabilmente con qualche costola rotta "dovevo pur vendicarmi per quel calcio di prima" concluse il mercenario rimettendosi in posizione di combattimento. Ancora una volta, Alexander con un battito d'ali si materializzo di fronte al suo avversario, ma mentre questi stava fendendo il vento, il drago verde si era materializzato già al suo fianco con una nuova raffica di vento che incombeva su Fury, ma egli fu abbastanza rapido da evitarla abbassandosi di nuovo, però ancora una volta il navigatore si era già materializzato da un altra parte, questa volta era sopra la testa del cervo e con una rotazione del corpo lo colpi con la coda atterrandolo, e subito dopo con un altro battito, si allontanò colpendolo ancora con il vento "ehi, sai che non si dovrebbe attaccare un avversario già a terra" esclamò Fury, rialzandosi da terra con il liquido cremisi che tingeva di rosso il suo manto "disse quello che stava attaccando alle spalle i miei amici, diciamo che mi sono preso una piccola vendetta anch'io" dopo l'esclamazione, Alexander volò di nuovo verso Fury ad alta velocità, e come prima con un altro battito si materializzò al fianco sinistro del cervo, che intanto stava distruggendo l'ennesima raffica di vento, questa volta però Alexander ad ogni battito d'ali aumentava sempre di più la sua velocità, e nonostante stesse attaccando ormai da qualche minuto, raggiungendo una velocità tale da dare l'impressione di varie copie di se stesso, Fury riuscì a eliminare ogni folata che gli veniva incontro, riuscendo ad adattarsi sempre alla velocità del drago, ad un certo punto però egli si fermò per sferrare un pugno al cervo, ma quest'ultimo, dopo aver distrutto l'ultima folata, colpì il pugno del drago con la parte piatta dell'ascia, e dopo questo Alexander si allontanò tenendosi il braccio "però, che forza, credo tu mi abbia rotto la mano sai" esclamò questi, cercando di muovere la mano rotta, riuscendoci a malapena "quanto hai intenzione di farmi aspettare?" gli chiese invece Fury, con tono leggermente spazientito "che cosa vuoi dire?" chiese il drago con confusione, anche se sapeva benissimo di cosa parlasse "mi hai mentito, il vento non è la tua arma, semmai lo usi per non fare sul serio, sono stufo, voglio vederti combattere davvero" ribatté il cervo, facendo fare un sospiro di rassegnazione al drago "e va bene. Vera Anima" esclamò quest'ultimo. " allora?" sbraitò Fury dopo qualche minuto di attesa e al limite della pazienza. Pazienza che sparì quando Alexander alzò le spalle quasi come se non gli importasse, cosi dopo quel gesto il cervo partì alla carica, e quando fu di fronte all'avversario, che stranamente non accennava a muoversi, cominciò a colpirlo con una raffica di colpi, però questi colpi furono tutti fermati da una specie di barriera di colore verde, tendente al blu, ma egli non fermò la sua raffica ed aumentò la velocità e la forza dei colpi, senza però riuscire ad intaccare minimamente la barriera, e dopo qualche minuto si allontanò, ansimando, stanco da tutti quei colpi "già stanco?" gli chiese il drago con tono ironico "qualche spiegazione sarebbe gradita" ribatté il cervo, con tono altrettanto ironico, e apparentemente con estrema calma "e va bene, la mia vera anima mi permette di creare delle barriere se cosi possiamo chiamarle, ma queste io posso usarle in molti modi diversi, per esempio, posso creare barriere statiche o riflettenti, quelle statiche annullano qualunque danno gli venga inflitto, mentre quelle riflettenti, come anticipato dal nome, sono in grado di rispedire al mittente ogni tipo di danno" spiegò infine Alexander "quindi staresti dicendo che non posso batterti? ma non farmi ridere affetterò le tue barriere come ho fatto con il tuo vento" rispose Fury, con una calma totalmente innaturale, come se non considerasse minimamete il potere del drago, e dopo questo ripartì all'attacco, ma il suo assalto fu di nuovo fermato dalla barriera del navigatore, che nonostante la grande forza rimasero senza un graffio "sai adesso mi sono proprio stufato" fece ad un certo punto il drago, con un tono sguaiato, mostrando un sorriso sadico. Dopo questo egli creò un enorme barriera intorno a se e al suo avversario, creando una specie di stanza, dopodiché si alzò in volo e iniziò a girare intorno, dando vita ad una tromba d'aria sempre più grande, dopo averla conclusa egli si creò una specie d'armatura fatta dalla sua barriera. Anche se l'uragano era enorme, Fury non ne fu affatto intimorito, e si scagliò contro di esso con un colpo contemporaneo delle asce, ma con sua orribile sorpresa le sue armi si frantumarono d'avanti ai suoi occhi, e con il terrore ormai sempre crescente e la tromba d'aria che si avvicinava, il cervo non poté far altro che chiudere gli occhi. Quando li riaprì era tutto finito, la tromba d'aria era sparita, ed egli era ricoperto dalla barriera del drago, che gli stava atterrando di fronte "perché? " fu l'unica parola che riuscì a pronunciare il cervo, ancora leggermente spaventato dalla terribile fine che gli sarebbe spettata "spiegati meglio" esclamò il drago verde, trattenendo una risata "perché mi hai salvato, dalla tua espressione sembravi intenzionato ad uccidermi" riformulò Fury, quasi sussurrando "scusami, volevo solo spaventarti per farti perdere la voglia di combattere, vedi io detesto battermi, non mi piace far del male agli altri nemmeno se sono miei nemici, mi serviva solo un modo per finire questo combattimento, ed ho scelto questo" spiegò Alexander, in modo calmo e rilassato, come se parlasse ad un vecchio amico "e ora che stai facendo?" chiese ancora il cervo, vedendo quello che fino a poco più di qualche secondo prima era un suo nemico sedersi a terra "come sarebbe a dire che faccio, sono ferito e quindi aspetto il mio medico, sono sicuro che quando avrà finito di combattere verrà qui a curarci, spero che Grey riesca a rimettermi a posto anche le ossa, sai il suo potere" esclamò egli, ma mentre stava parlando, Fury gli si avvicinò e gli diede un pugno sulla testa, ma senza alcuna forza "ehi ma che fai" continuò vedendo il suo ex avversario sedergli affianco "il tuo cuore tenero mi fa venire il disgusto sai" esclamò ad un certo punto, anch'egli col tono che si riservava ai vecchi amici "ci credi che non sei il primo che me lo dice" disse Alexander, con una piccola risata, facendo ridere anche il suo nuovo amico "senti posso chiederti qualcosa in più riguardante il tuo potere" disse quest'ultimo, facendo annuire il navigatore "dimmi con il tuo potere puoi creare barriere di qualsiasi forma e dimensioni?" chiese ancora il cervo, con un tono molto curioso "tecnicamente si, posso crearle gigantesche oppure minuscole, e prima che tu me lo chieda, si posso crearle dove voglio" gli rispose facendogli spalancare gli occhi "ma allora tu potresti creare una barriera nel mio corpo e espanderla per farmi esplodere, oppure potresti rinchiudere metà del mio corpo in una barriera per poi dividerla tagliandomi in due, oppure ancora potresti rinchiudere solo la mia testa in una barriera fino a farmi finire l'aria per farmi morire di asfissia" esclamò ancora Fury, con tono frenetico e spaventato allo stesso tempo "ehi, calma , si credo di poter fare tutte queste cose, ma io non uccido e quindi credo che queste cose non le farò mai, guarda arriva Grey, vieni è il momento di farsi curare, e ti dico un ultima cosa, si chiamano barriere per un motivo, io non combatto, io proteggo"

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