Capitolo 2-l'incontro

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Poche ore dopo arriviamo;ci fermiamo davanti ad un condominio di circa quattro piani,abbastanza scuro e con qualche finestra qua e là.dal fuori non è molto accogliente anzi sembrava così monotona,niente a che fare con la casa a Milano.avevo un piccolo giardinetto ovviamente del condominio che bastava giusto per cinque persone.prendo il bagagli e apro il cancellino dirigendomi all'entrata principale;i miei mi raggiungono e mio padre aprendo la porta dice "siamo al secondo piano,vi consiglio di prendere l'ascensore" dice,strappanfomi un sorriso.saliamo al secondo piano è troviamo l'appartamente.entro,è abbastanza carina;le pareti sono chiare orma te di quadretti molto suggestivi e piante verde abbastanza piccoli a molti angoli della casa.i mobili non erano nulla di particolare ma ciò che mi interessava era la mia camera:entro dopo che mio padre me l'ho indicata e rimango abbastanza sbalordita:era molto più ampia dell'altra con un letto enorme e di sicuro avrei potuto comprare miliardi di vestiti con quell'armadio.misi sul letto le valige ed iniziai a sistemare le mie cosa;ad un certo punto mi capitò in mano un foto con un piccolo quadretto tutto colorato...su quella foto eravamo io e James,lui è stato il mio migliore amico fino a qualche anno fa;si è trasferito a Londra per motivi di lavoro e si è fatto nuove amicizie dimenticandosi di me...accenti quanto mi manca .la sistemo sopra la piccola scrivania nell'angolo e torno in salotto e prendendo il cappotto urlo" io vado a fare un giro per vedere un po com'è la città" esco di casa e inizio a passeggiare per la lunga strada che conduceva al mio condominio.le a se erano tutte uguali senza nessuna distinzione ma c'erano dei piccoli giardinetti che sembravano abbastanza carini.continuo a passeggiare ma ad un certo punto inizia a piovere,accidenti,non ho ne l'ombrello ne tanto meno il cappuccio e non faccio in tempo a pensarci che sono quasi scivolata a causa dell'erba bagnata .ma no,qualcosa mi ha presa o meglio,qualcuno;giro lo sguardo verso il ragazzo che mi ha afferrato al volo che mi rivolge dolcemente un sorriso mentre cerco di rimettermi un piedi."piacere,io sono alberico,Alberico de giglio" adesso che lo guardo meglio noto il suo ciuffo castano e due occhi scuri che brillano.rispondo un po dimidamente con un "piacere,caroline" porgendogli la mano per stringergliela "sai,dovresti portarti un ombrello" mi dice "oh bhe,non credevo che avrebbe potuto comunque grazie mille mi sarei potuta far male" "prego ma sai è il mio passatempo salvare le ragazze dalle svivolate sull'erba" iniziamo a ridere entrambi e solo adesso mi accorgo che del bellissimo sorriso che ha "sono appena arrivata in questo quartiere e mi devo abituare a tutto questo" fa un lieve sorriso e dice "beh Caroline,ci si vede in giro" gli rivolgo un saluto e torno a casa quasi correndo.
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spazio autrice:sono così presa da questi capitolo che mi piace pubblicarne anche più di uno😊.comunque spero vi piacciano i capitoli

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