E caddi come corpo morto cade. Io mi infliggo dolori profondi e gustosi di sangue denso, rosso e un brivido morboso dall'attrazzione che esso costruisce fa rigurgitare la nostra bellezza. La risata che contorce il viso e lo deforma, lo rende orribile e vomitevole all'occhio umano, lo rende disgustoso e putrido, forse crea più gioia la serietà e la monotonia. Autodistruzione su autodistruzione ci fa tanto bene tanto che è irritabile sulla cute tanto morbida della soglia della nostra incoscienza, noi odiamo l'autodistruzione ma allo stesso modo la amiamo perchè continuiamo giorno dopo giorno a torturarci, ma non lo capiamo. Carne divorata con vomito e un sorriso di una persona eloquente trasformato in orrore dalla mutazione della loro sapienza che echeggia nel nostro interno. Centro all'interno, forme geometriche nel mio buio, la zona morta dell'autodistruzione è l'autodistruzione e si condanna da sola. Paura, ansia , stress , pazzia. Testo profondo in un abisso di verità, colui che legge sente la verità in ció che lo scrittore scrive, il lettore non capisce o dentro se stesso prova a capire. Questa è autodistruzione. Il mio guinzaglio non te lo metti anche se è d'oro, preferisci leggere scrittori inutili che fanno testi semplici e banali, preferisci loro più di me perchè per capire la mia testa devi impegnarti mentre leggi, il mio guinzaglio è d'oro ma non te lo metti.
FedericoMilanese