Nella sua tenebrosa stanza, che brilla di buio, dove dimorano i suoi pensieri tetri, sfoggia con la mano creatività e perfezione negativa. Nella stanza, paura e disagio, un armatura di poesia, uno squarcio di rabbia e odio. Lo vedi in giro ed è strano, quasi normale, ma trasmette atarassia, lo guardi ed è apollineo, terrorizzato da ció che lo circonda è palesemente normale, ma è cupo e ha le borse sotto gli occhi, ha gli occhi neri di pianti seccati, insonnia e turbe. Guarda l'assenzio e lo beve in sè, raggiunge sempre l'eccesso, credeva di aver trovato la luce, ma era solo un riflesso. Il poeta bastardo e avido, sfoga liricamente la mostruosità e la tumultuosità del suo criterio esistenziale,con un foglio lurido e una penna del cazzo, il foglio accartocciato con sopra scarabocchiati pentacoli con il triplo sei e croci girate ovunque, satanismo passivo in se.
Sono il poeta oscuro, maledetto da me stesso e dalla fottuta scrittura. Ho un lato celato nell'oscurità della luce, il punto morto.
FedericoMilanese