Lo colpisco forte, lo distruggo, la realtà che mi circonda è irreale, provo un piacere gustoso, più soffre, piú godo. Ecco il sadico. Il dolore che viene inflitto alla vittima, dilania gli emisferi del nostro encefalo, e ci fa sorridere e divertire, un brivido passa dolcemente lungo il midollo ,sadismo insaziabile.
Odio, ma proprio tanto odio, solo odio, e ancora odio.
Sfregio la vene con una lama affilata e una punta di diamante e vena di zaffiro, sangue sgorga per il banchetto del dolore, esce come una colata lavica dalla pelle, e macchia tutto, quel piccolo sorriso esce dalla serietà e ti fa lieto, sadico, talmente sadico da provare piacere pure a uccidersi da soli, sadomasochista, lurido e pezzente. Il dolore, affrange le barriere della rabbia, di mezzo cè sempre il sorriso, sorride come un bambino che vede i regali sotto l'albero, sorride inutilmente, sorride perchè sa che si sta facendo del male fisico, e l'idea lo intriga, e nella testa si intersecano gli impulsi nervosi, inorriditi da quello che fa il loro padrone, loro devono comandarlo all'insaputa del suo comportamento eccentrico, di vena in vena. Credono che sprigionando il sangue dalla vena e facendo dolori agli altri individui, si apra un ipotetico vaso di Pandora, creando e alimentando il male che sprigionano su ogni essere.
Sadico da far paura, sadico da far rivoltare lo stomaco contorcendolo e attorcigliandolo come un pitone. Vedere la nostra dignitá sgozzata dal nostro schifoso piacere.
( non sono sadico, descrivevo peró da sadico).
FedericoMilanese