Entro e guardo la gradevole essenza dei fuochi, odore di morte è valicato dai fuochi, brillano come polvere di stelle. Osservo con una mia autorevolezza la bellezza del cimitero, posto suggestivo e un boato nel silenzio squarcia il suono, vedi bare, dentro ognuna di esse cè uno spirito, la calma e la sacralità del cimitero trova il suo contrappunto nell'ossario, dove le ossa, all'apparenza sgradevoli ti rendono un briciolo di polvere, che assiste alla vita non terrena, silenziosa ma euforica. La luce dell'anima, riflette nello specchio dello stillicidio dei nostri pianti. Grande luce viene emanata, ma brucia nel buio come i fuochi fatti in cimitero. La morte per quanto brutta, è immortale e uso la "sua bellezza" come linfa vitale.
Paradosso, io vengo assopito tutto dal cimitero, e annichilisco il buio.
(È un testo breve , ma pieno di contenuto)
FedericoMilanese