Capitolo 19

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Sto preparando le valige per la partenza in Puglia, tra esattamente quattro settimane mi sposo ma ho deciso di andarci prima per passare del tempo con mia madre e i miei amici. Qualche giorno fa abbiamo annunciato ai miei futuri suoceri il nostro matrimonio, inutile dire la loro felicità. Gli unici a sapere del nostro matrimonio al momento sono i miei futuri suoceri, la mia futura cognata anche  se piccola, Jack e tutti i suoi parenti e amici. Voglio dargli la notizia di persona. Saluto Christian e Josh con le lacrime agli occhi ed esco da casa mia.  Mi mancheranno tantissimo, non mi sono mai separata da Christian e  fa davvero male questa separazione anche se solo per tre settimane. Avrei tanto voluto portarlo con me ma non può saltare la scuola per un mese così abbiamo deciso che entrambi verranno una settimana prima del matrimonio. È tutto pronto, l'unica cosa è il vestito. Sono in treno e più passa il tempo e più iniziano a venirmi in mente mille ricordi. Manca un ora all'arrivo e sono scossa, l'ansia prende il sopravvento ed inizio a farmi paranoie assurde. Tra le mille paure non può mancare ovviamente Nico. Se ci sarà anche lui come farò? I sentimenti che ho cercato di reprimere per tutto questo tempo usciranno fuori? E se scoprisse di Christian?. Troppi pensieri ancor prima di arrivare, sta per scoppiarmi la testa. Esco dalla stazione e l'entusiasmo si impossessa di me. Mi era mancata troppo la mia città, lo stadio dove passavo i momenti migliori con il mio papà, il mare, lo schiamazzo dei bambini mentre corrono, le urla delle mamme mentre i loro figli corrono, il traffico, la mia felicità. È questa casa mia, la mia felicità è qui, dentro di me so che è così. Vago per le strade di quella magnifica città fino ad arrivare a casa di mia madre. Dopo aver suonato per tre lunghissime volte vedo la porta d'ingresso aprirsi. Davanti a me trovo un uomo sulla quarantina che mi quadra dalla testa ai piedi. Chi cazzo e sopratutto che cazzo ci fa in casa di mia madre?!
"E tu chi saresti ragazzina?" Dice squadrandomi dalla testa ai piedi
Vorrei rispondergli in una maniera inimmaginabile ma mi trattengo. Lo sposto spingendolo ed inizio ad urlare come una pazza psicopatica
"Dove cazzo è mia madre?"
Sento una voce in lontananza, la voce di madre "Tesoro chi è?"
"Signorina avrai sbagliato casa" dice quell'idiota continuando a squadrarmi dalla testa ai piedi.
"Non ho sbagliato nessuna casa"
Prima che continui la frase scende mia madre ancora assonnata.
"Sì è presentata qui dicendo di cercare sua madre" dice l'idiota rivolgendosi a lei.
Quasta me la spiega!
"Non ha sbagliato casa, sua madre sono io" dice abbassando lo sguardo
Che diavolo sta succedendo?!
"Non mi hai mai detto di avere una figlia" dice incredulo
No okay, questa è troppo. Uno, due, tre, calma Carla, calma
"Ma ti sei per caso bevuta il cervello?! Che cazzo ti è preso?! Ora non hai neanche più una figlia. Mi fai schifo. Una madre che nasconde i propri figli non l'ho mai vista. Mi vergogno di avere una madre come te. Ero venuta qui per darti una notizia, molto probabilmente la più bella dopo la nascita di Christian. Questa volta non avrò il tuo sostegno, non avrò nulla di te perché una madre così non la voglio." Urlai con tutto il fiato che avevo in corpo.
Uscì di casa ignorando la sua risposta, non mi interessava più nulla, presi le valige e mi diressi nell'unico posto in cui sapevo di poter trovare sempre riparo. Il nostro locale, una stanza enorme con un piccolo bagno in cui trascorrevamo la maggior parte del tempo. Non mi importa se presentandomi rischieró di incontrare Nico. Voglio solo rilassarmi.  Suono e per fortuna la porta si apre subito. Marta mi salta in braccio aggrappandosi come un koala. All'interno vengo accolta da tutti con frasi di benvenuto, baci e abbracci.

Incinta Di Uno StronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora