7

71 10 0
                                    

Ormai è una settimana che non mi parla Hayes. Ma cosa avrei dovuto fare baciarlo perché la sua amichetta aveva baciato un altro? No io non sono un giocattolo che lui usa per distrarsi dai tradimenti di Madeleine.
Joanna: non mi hai ancora spiegato perché tu e Hayes non vi parlare.
Voglio ignorarla, non penso di poterle dire di essere innamorata di Hayes e che lui ha cercato di baciarmi ma io mi sono spostata perché lui non è innamorato, sembrerei una disperata.
Joanna: okay non me lo vuoi dire, ma non capisco il perché, di me ti puoi fidare. Pensavo che fossimo diventate amiche, ma invece...
Holland: okay okay, te lo dico
Le racconto tutto, pensavo che mi avrebbe preso in giro, perché dai diciamocelo, sembro una disperata. Invece lei si gira, mi guarda e mi abbraccia. Mi sussurra un mi dispiace e poi se ne va. Non so perché mi abbia lasciata sola a casa sua. Per perdere un po' di tempo decido di andare in taverna a finire il vestito.

Sono le 8 di sera e Joanna non è ancora tornata. Io sto mangiando con i suoi genitori. Sento la porta sbattersi ed entra Joanna tutta sporca di fango. Sembra una furia, ha anche dei lividi sulla faccia. Mi alzo da tavola e la seguo in bagno.
Holland: Jo ero in pensiero, ma che ti è successo?
Joanna: prima o poi compirò un omicidio! Stavo parlando con Hayes della cosa che è successa e arriva quella puttanella di Madeleine. Appena vede Hayes lo abbraccia e se lo bacia, lui come uno stupido ci sta. Poi si gira Made e inizia a insultarmi, non ci vedo più dalla rabbia e le tiro uno schiaffo. Così iniziamo a picchiarci e lei mi fa cadere in una pozzanghera.
Holland: e Hayes cos'ha fatto?
Joanna: niente! Rideva quello stupido! Gliela farò pagare a tutti e due!

Joanna mi ha convinto ad aiutarla nel suo perfido piano. Siamo vestiste di nero nascoste dietro dei cespugli. Tra 5 minuti la mamma di Madeleine dovrebbe uscire di casa e noi possiamo infiltrarci dentro. Abbiamo deciso di tagliare a Madeleine tutti i vestiti e scrivere un messaggio "tanto non ti servono, esci sempre senza".
Esce la madre di Madeleine. Aspettiamo che se ne va e entriamo nel giardino. C'è in finestra c'è da sulla cucina. È aperta, la alzo e con Joanna entriamo.
Jo: bella casa eh?
Le faccio segno di strade zitta e iniziamo a cercare la camera di Madeleine. La trovo io, entro e inizio a tagliare i vestiti, arriva anche Joanna. Abbiamo finito, ora stiamo scrivendo con la bomboletta azzurra il messaggio. Sento un rumore. Mi affaccio e vedo che sta rientrando il padre di Madeleine.
Holland: Jo sta arrivando suo padre!
Mi prende la mano, aspettiamo che entra e poi scendiamo giù tramite la grondaia. Scappiamo via di corsa. Appena siamo abbastanza lontane iniziamo a ridere. Ora ci dobbiamo disfare della bomboletta. Andiamo al ruscello e la gettiamo lì.

Stiamo tornando a casa e incrociamo Madeleine con Hayes. Ridiamo, loro non capiscono e noi corriamo via. Ci appostiamo dietro la siepe della casa di Madeleine, vogliamo sentire la sua reazione. Dopo 1 ora finalmente torna a casa. Sentiamo un urlo che quasi quasi spacca i vetri. Dal cespuglio vediamo la finestra della sua camera, sta piangendo e suo papà la consola. Io e Jo ridiamo.

Tornate a casa vediamo che ci sono Hayes e Nash.
Joanna: che ci fate qua?
Nash: tua mamma e tuo papà sono andati a mangiare a casa nostra e noi siamo venuta qua.
Hayes: dove siete state?
Joanna:che ti interessa?
Hayes: non avete combinato niente?
Joanna: no no, ho solo presentato un ragazzo a Holly, magari si trova un ragazzo anche lei, tu stai con la troia e io con Nash, rimane solo Holly da accoppiare
Holland: hey mica sono un animale!
Ridiamo. Nash e Joanna vanno a preparare la pizza. Io e Hayes rimaniamo soli. Ma guarda che strano! Non siamo mai soli!
Hayes: ehm Holly possiamo parlare?
Mi coglie un po' di sorpresa, ma decido di ascoltare ciò che ha da dire. Innanzitutto si scusa per ciò che è successo, non volevo che si scusava, avrei voluto che riprovasse a baciarmi ma invece...

Abbiamo passato una bella serata,ora stiamo giocando con le carte. Non sono molto brava perciò perdo subito.
Nash: certo che sei proprio una schiappa eh?
Rido e Jo gli tira un pugnetto sulla spalla. Ormai è l'una. Io sto morendo di sonno. Nash si è appena addormentato.
Joanna: io dormo qui con lui, voi andate di sopra.
Vado in camera mia e di Joanna e Hayes mi segue.
Hayes: posso dormire su quella poltrona?
Holland: beh sì certo, se vuoi puoi anche stare con me
Oddio non ci credo l'ho detto veramente. Spero con tutta me stessa che accetti. Mi guarda, sorride, il suo sorriso è la fine del mondo e l'inizio del paradiso. Si toglie la maglietta e i pantaloni, rimane in boxer, mi sento in imbarazzo così mi giro. Sento che sale sul letto e si mette sotto le coperte.
Hayes: hai intenzione di restare lì tutta la sera?
Vado nel bagno e mi metto in pigiama. Quando torno Hayes dorme già e io mi metto nel letto nel modo più silenzioso possibile. Lo guardo nel buio, la luce della luna illumina il suo viso. Ad un certo punto apre gli occhi e mi giro di scatto.
Hayes: non c'è nulla di male se mi guardi
Holland: io non ti stavo guardando
Hayes: invece si e anche da parecchio tempo
Holland: no, stavo guardando fuori
Hayes: ti piace?
Holland: cosa?
Hayes: stare qua, con me...
Holland: beh si, mi piace questo posto, siete tutti gentili.
Hayes: ti va se usciamo fuori a guardare la luna?
Holland: certo va bene.
Si mette i pantaloni e la maglietta, poi mi lancia la felpa. Lo guardo confusa e lui mi risponde di metterla perché fuori farà freddo. Me la infilo velocemente, ha il suo profumo, menta.

Andiamo nel giardino dietro casa di Jo. Al di là della siepe c'è un bosco. Siamo sul prato, l'erba è fresca, un po' bagnata dalla rugiada. Sentiamo i rumori della notte: grilli, gufi o civette. Ci sono anche le falene che volano e cercano la luce.
Hayes: guarda
Mi giro e vedo un piccolo puntino giallo fosforescente che vola nell'aria.
Hayes: è una lucciola
Holland: wow è bellissima non ricordo di averne mai vista una.
Beh si già forse perché ho perso la memoria, ma vabbè questa prima volta è stupenda.
Hayes si alza e la rincorre. Ad un certo punto torna.
Holland: dov'è?
Hayes: qui.
Holland: non la vedo.
Apre le mani e sbuca fuori. Vola ancora come prima ed è bellissima.
Holland: mi piace.
Hayes sorride e poi si sdraia. Stiamo guardando il cielo stellato sopra le nostre teste. Ci sono molte stelle, alcune molto luminose altre meno.
Hayes: secondo me tu sei quella stella.
Holland: quale?
Hayes: guarda là giù, quella lì piccola piccola, in pochi la noterebbero se non fosse per tutto lo splendore che emana.
Wow sono stupida dalle sue parole. Mi si scioglie il cuore a sentire ciò che dice. Inizia a fare freddo, un venticello leggero si è alzato.
Hayes: vieni, rientriamo se no prendi freddo.
Holland: ma a me piace stare qui
Hayes: ci ritorneremo.
Si alza e mi porge la mano. Quando mi alzo sono a pochi centimetri dal suo viso. Sta succedendo di nuovo come la prima volta. Se mi bacia non mi tirerò indietro. Non lo fa, si gira e mi lascia la mano. Non capisco. Sto lì ferma. Non riesco a muovermi.
Hayes: vieni?
Non gli rispondo, lo guardo e basta. Si avvicina, mi prende le mani. Mi guarda, siamo vicinissimi, mi manca il fiato. Mi sussurra "lo vuoi?" e io annuisco. Mi bacia. Un bacio veloce, solo a stampo. Si stacca quasi subito, sembra quasi che non ci siamo toccati. Mi guarda negli occhi e poi mi trascina su in camera. Lì ci addormentiamo abbracciati. Penso che mi sto innamorando.

Trapped in myself||Hayes GrierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora