Capitolo I.

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«Buongiorno, mondo!»
E' la frase che urlo ogni giorno fuori dalla finestra, per iniziare un altro giorno meraviglioso.
Mi chiamo Miguel Cortés, ho 28 anni, vivo a Barcellona, sono ricco sfondato e mi godo la vita. Non mi manca nulla, ho una ragazza bellissima e vivo in una villa da sogno. Lavoro in un'azienda di marketing grazie all'aiuto di mia suocera. Il mio libro preferito? Non ne ho, ma una volta ho letto Uno splendido disastro, l'unico in tutta la mia vita, non dovrebbe essere nemmeno il mio genere, però mi piace rileggerlo spesso e volentieri.
Mia madre è morta quando ero piccolissimo, avevo solo 10 anni quando mi lasciò, ed è stata durissima andare avanti senza di lei. Era una dea, aveva molta classe ed era sempre molto dolce, nulla a che vedere con mio padre. A volte mi chiedo come abbia fatto a sposare un uomo così arido e meschino. Da un paio di anni, si è trasferito a Los Angeles, o da quelle parti...abbandonandomi. Forse non si ricorda più di me, ma non mi importa, non ho bisogno di lui.
«Ben svegliato, amore. Hai dormito bene?» , mi chiese, stampandomi un dolce bacio sulle labbra.
«Meravigliosamente, come ogni notte.», risposi, ricambiandole il bacio e sorridendole a 32 denti.
Victoria, l'amore della mia vita. Stiamo insieme da 7 anni, se non erro. Lei è la donna che mi ha fatto perdere la testa...non subito, devo dire. Inizialmente non era altro che un passatempo la nostra relazione, almeno per quanto riguarda me. Non voglio mentire, fino a due anni fa mi divertivo solamente, la prendevo in giro e andavo a letto con chiunque. Poi mi ha fatto scoprire l'amore, sentimento che non conoscevo affatto. La amo, e la sposo fra tre giorni esatti.
«Forza, vi sto aspettando per la colazione! Si sente proprio la mancanza di una domestica.», sbraitò minacciosa, mettendo in mostra il suo bastone.
L'unica pecca è che devo sopportare la madre della mia ragazza, Dolores, dato che abita con noi e non ci lascerà liberi finché non arriveremo all'altare. Credo non sia molto d'accordo del fatto che sposerò sua figlia, ma anche io avrei preferito una suocera meno racchia.
«Miguel, Miguel!», ripetette, correndo verso di me.
«Che succede, campione?», chiesi, scombinandogli i capelli.
«Oggi c'era sciopero, non sono andato a scuola!», affermò, soddisfatto ed incredibilmente entusiasta.
E' inutile, è sempre questa la sua reazione ogni volta che ha la possibilità di non andare. E se non c'è una scusa, la trova.
Lui è Lucas, ha 12 anni ed è il mio fratellastro. Abbiamo lo stesso padre, purtroppo, e la stessa storia. Ho deciso di tenerlo con me perché gli voglio un bene dell'anima, e cerco di non fargli ricordare di avere un padre schifoso. Verrà a vivere con noi anche dopo il matrimonio, anche se non ha molta simpatia verso Victoria, e non capisco il motivo.
In casa siamo quattro, ma tra poco saremo in tre, e perché no...magari è arrivata anche l'ora di avere un bambino solo nostro.
***
Nina's pov.
«Buongiorno, mondo.»
Di merda, aggiungerei. Non mi tranquillizza affatto, ma mi piace ripeterlo fra me e me. E' come se fossi consapevole di avere una vita da schifo, e trovare il coraggio e la forza di migliorarla. Verrà il giorno in cui mi sveglierò e lo urlerò, magari, con un lieve sorriso sulle labbra.
Mi chiamo Nina Velasco, ho 25 anni, e sono nata e vissuta nella splendida città di Barcellona. Amo le storie d'amore, e tutto ciò che riguarda un uomo e una donna innamorati, l'uno dell'altra però. Per quello che mi è accaduto, non dovrei essere così romantica, ma non è colpa mia se piango ad ogni film o libro d'amore. Ieri ho finito di leggere, per la 35esima volta, Uno splendido disastro. Lo trovo perfetto. Parla di due mondi completamente opposti, di due caratteri diversi: lei l'acqua, lui il fuoco. Si incontrano per caso e insieme superano i momenti difficili, innamorandosi. Lo adoro.
Posso solo immaginarla una storia d'amore come questa, perché non mi succederà mai e poi mai. Lo so che, a 25 anni, non si dovrebbe dire, ma chi la vuole una ragazza senza un soldo, che vive in una pensione grazie all'aiuto del capo, e per giunta spogliarellista per pagarsi l'affitto?
Ho avuto un'adolescenza pessima, ma non per colpa dei miei, loro mi davano sempre la giusta educazione. A partire dai 14 anni, un ragazzo più grande di me mi violentava frequentemente: a scuola, per strada, a casa sua, e anche nei bagni del pub in cui adesso lavoro. I miei non sapevano nulla, avevo paura di dirglielo, avevo paura di tutto. Poi si è stancato lui. Mi ricordo che l'ultima volta in cui ci siamo visti, ha chiamato una decina di ragazzi a violentarmi. L'adolescenza l'ho passata vomitando e provando a suicidarmi diverse volte. Ho passato una vita a mentire ai miei genitori, pensavano fossi una ragazza come tutte le altre: casa-scuola-pigiama party.
Adesso mi sono pentita di non avergli detto tutta la verità, mi pento di non averlo preso dal collo strozzandolo fino alla morte.
Non ho nessuno, sono sola. I miei genitori sono morti in un incidente stradale, e da qualche parte del mondo ho una sorella più piccola, di cui non so nemmeno il nome. Ma che importa? Io sorrido, sono felice e allegra. Altrimenti come devo attrarre clienti e soddisfare il capo?
Adesso vado a farmi la doccia, se è arrivata l'acqua. Poi indosso i soliti stracci di sempre, e a lavoro. Forza, Nina. Ce la puoi fare!
Ecco il primo capitolo. Ho voluto presentare i personaggi, spero abbiate capito sommariamente le varie caratteristiche di ciascuno. Se vi è piaciuta lasciate un like o un commento, mi piacerebbe sapere un vostro giudizio. Alla prossima! 
E non esitate a passare a leggere il libro Tears - After the rain di Emi_2808, rimarrete a bocca aperta per questo splendido capolavoro!

Come acqua per il fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora