Capitolo 28

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Dinanzi a me vi erano i miei figli i miei fratelli e le persone che mi sono più care che mi sorridevano e mi davano il "ben ritornata".

Con un sorriso a trentadue denti per la sorpresa e la felicità con l'aiuto di jo andai verso di loro per salutarli, abbracciarli e ringraziarli.

La casa era stata addobbata da uno striscione tutto colorato con sopra scritto "ben ritornata guerriera" quando lessi la scritta risi serena del sarcasmo.

Fui rapita dalle chiacchiere dei miei famigliari e ogni volta che jo mi sfiorava animava in me vari ricordi.

***
"Wow.. è stata una serata, abbastanza animata vero?" Mi chiese jordan mentre si sdraiava di fianco a me nel letto.

Io sghignazzai e girandomi con delicatezza verso di lui per appoggiarmi sul suo petto risposi "oh si.. mi era mancato tutto questo. E per nostra figlia sono rimasta davvero scioccata. Ma sono sicura che riuscira a superare questa cosa noi le staremo accanto capito? L'accompagnamo domani ad un consulto con un dottore che conosco bene e che è molto conosciuto.." dissi un po preoccupata ricordando il dottor Weller.

Uno dei più bravi e umili dottori più conosciuti nel paese doveva assoluta vedere mia figlia per un vero controllo..

"Lo so piccola faremo tutto quello che possiamo per lei e simon ma ce ne occuperemo nei prossimi giorni, cerca solo di riposarti che domani sarà una giornata luunga." Rispose lui baciandomi i capelli.

"Perché domani cosa c'è di importante? " chiesi io indagando curiosa e divertita.

"È una sorpresa. Domani mattina andiamo in un posto. E ora riposati." Disse lui con voce divertita.

Io alzai gli occhi al cielo e sbuffai.
Non sopportavo le sorprese non sapevo mai cosa poteva succedere..

"Okey.. notte stronzo" dissi io dolcemente e ridendo.

"Notte stronza mia " rispose lui ridendo e accarezzandomi la schiena mentre cadevo in un sonno ristoratore.

***
Mi svegliai grazie ai raggi del sole che filtravano dalla finestra fino al mio viso.
E rotolando dalla parte in cui dorme jordan mi imbronciai trovando il posto vuoto.

"Jo?" Mormorai sconsolata aprendo lentamente gli occhi.

Mi tirai su a sedere nel letto e mi accorsi di essere sola nella stanza.

Misi i piedi a terra dal letto e tirandomi su avvertendo un dolore fastidioso ma sopportabile dalla gamba camminai piano verso le scale.
Scendendo una alla volta e con pazienza ogni gradino della scala andai in cucina.

Quando arrivai trovai un bigliettino sul bancone scritto con una calligrafia famigliare.

"Sono uscito per delle commissioni scusami piccola se non ti ho svegliato ma dormivi beata e ti ho lasciata dormire, torno presto.
- Ti amo Jo."

Sorrisi per la sua dolcezza anche in un semplice biglietto e guardando l'ora fui stupida era quasi mezzoggiorno e avevo dormito veramente tanto.

Girai per la cucina e iniziai a preparare il pranzo.

Dopo un'oretta e mezza sentì la porta aprirsi.

"Che profumino.." senti dire vicino al mio orecchio mentre due braccia muscolose mi stringevano attorno ai fianchi.

Sorrisi felice del suo ritorno e girandomi verso di lui gli diedi un bacio che diventò sempre più approfondito.

"Allora come stai mia cuoca?" Mi chiese lui staccandosi da me e togliendosi la giacca, andando a posarla sull'appendiabiti.

"Bene ho fame e sono felice che tu sia ritornato. E cosa hai fatto te sta mattina?" Chiesi io sospettosa quando lo guardai mentre posavo i due piatti di pasta al formaggio sul tavolo apparecchiato.

"Ma nulla avevo un incontro con i tuoi fratelli e mi sono occupato di alcune commissioni." Disse vago mentre si sedeva a tavola con occhi famelici.

Sorrisi per la sua espressione e mi sedetti anche io a tavola con lui per mangiare.

"La gamba ti fa molto male?" Mi chiese lui mentre appoggiava il bicchiere pieno d'acqua sul tavolo.

"Non tanto.. è un dolore sopportabile. Non vedo l'ora di correre e potermi muovere senza problemi. È un peso questa ferita con tutti i punti in cui poteva colpirmi quel maledetto proprio qui doveva farlo." Dissi indicando il punto in cui vi era la fasciatura.

Lui rise e toccandomi la gamba ferita con una carezza disse "non dire così poteva andare peggio vedrai che tra un po di tempo potrai muoverti come desideri. Se vuoi dopo ti aiuto io a muoverti un po." Disse lui con occhi maliziosi.

Io in quel momento fui tentata di lasciare la pasta li e saltargli addosso.

"Certo, come potrei rifiutare le tue cure.." risposi io sorridendo.

***
Stavo lavando i piatti e inziavo a riprendere i miei vecchi ritmi.

Quando mi asciugai le mani suonarono alla porta.

"Vado ioo" disse jo alzandosi dalla sedia e appoggiando dei fogli sul tavolo.

Mentre andava alla porta andai attentamente verso il tavolo per guardare cosa vi era scritto.

"Le mie promesse"

Appena sentì i suoi passi riappoggiai i fogli sul tavolo e andai verso il bancone della cucina.

"Ciao mamma" mi salutò chloe abbracciandomi.

Ricambiai l'abbraccio e le sistemai bene i capelli lunghi e belli che aveva.

"Allora non gliel'hai detto vero?" Chiese lei a suo padre con sguardo corrucciato.

Lui fece segno di no con la testa fingendosi intimorito sotto lo sguardo della figlia.

Io non capendo nulla chiesi "cosa mi doveva dire?"

"Allora mamma tutto quello che devi sapere è che ora usciamo e passiamo il pomeriggio insieme e ritorniamo sta sera, ho bisogno di stare un po con te." Disse lei con occhi dolci mentre io preoccupata dal suo improvviso bisogno di me le accarezzai la spalla.

"Va bene tesoro, ora mi vado a cambiare e poi andiamo via va bene?" Dissi io tranquilizzandola.

Lei annuì serena e guardando suo padre.

Io andai verso le scale e le salì per andare in camera a prepararmi.

Qualcosa non quadrava di questo ne ero certa..

THE BAD LOVE 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora