Capitolo 3

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Ero appena ritornata in ufficio con yassin ammanettato.

"Non avevo dubbi.. sapevo che ce l'avresti fatta anche questa volta.. ora vai in infermeria becca ti sta aspettando per curarti." Mi disse il capo prima di congedarmi.

Io me ne andai verso l'infermeria. Il dolore era insopportabile.

Mi sedetti sul lettino e mentre becca mi prelevava la pallottola e mi ricuciva pensavo a quei occhi così familiari.

Quel ragazzo ero sicura di non averlo mai visto ma non potevo dire lo stesso di quegli occhi.

"Okey, fatto. Devi stare a riposo per qualche giorn.." stava per dire ma io la guardai come se non me ne fregasse un emerito cazzo.

"O oppure non sfare a riposo" disse lei rassegnata.

Becca era una brava medicatrice ma ormai si era rassegnata con me..

Mi alzai dal lettino e feci attenzione quando misi la giacca.
Ormai anche quella era da buttare..

Uscì dal l'infermeria e me ne tornai con la mia macchina a casa.

Mi sentivo vuota.. senza sentimenti e speranze.

***
Pov's rogan
"Stiamo scherzando?" Mi urlo in faccia il capo quando gli dissi che yassin l'aveva preso quella donna della cia.

"Vatti a curare e poi ne parleremo ancora di questa faccenda" disse lui congedandomi.

Alesix era in ospedale perché volevo fosse seguita da un medico e da delle infermiere per il suo bene.

Io invece mi recai in infermeria per la spalla.

"Non è grave il sangue e rosso scuro, vuol dire che la pallottola non ha lacerato il tessuto." Disse norman il medico.

Mi tolse la pallottola e poi mi ricucì.

"È meglio che tu stia a riposo se non vuoi peggiorare tutto." Mi ordinò lui.

Io annuì ed uscì da li. Andai verso il mio ufficio e mi sedetti alla mia poltrona dietro alla scrivania.

Sospirai ed aprì l'ultimo cassetto.
Presi quelle vecchie foto ormai consumate a forza di toccarle e ormai guardarle.

In una foto c'eravamo io chloe e i nostri genitori.

Mia madre era una bellissima donna molto forte e buona.

La donna di oggi aveva i suoi stessi occhi ma non avrei mai detto o potuto pensare che potesse essere lei.

Era diversa e non poteva essere mia madre e poi sapevo dove era mia mamma in quel fottuto cimitero.

Buttai le foto nel cassetto e lo chiusi mi alzai e me ne andai via da li per tornarmene a casa.

Avevo bisogno della mia famiglia ma sopratutto delle mie donne...

Quanto tornai a casa posai le chiavi sul bancone all'entrata e andai verso la cucina sentendo quel buonissimo profumo di cena e roba buona.

"Ciao amore" mi salutò vicky sorridendomi e venendomi a dare un bacio.

"Ehi.." dissi io sorridendole e guardandola mentre andava a posare i piatti pieni di pietanze sulla tavola.

Io mi sedetti e mi chiese " beh come è andata a lavoro?" sorrideva forse per incoraggiarmi a parlare..

"Ehm bene.. però non parliamo del lavoro a cena. Te invece che hai fatto di bello oggi?" Le chiesi cambiando discorso ed ascoltandola mentre le luccicavano gli occhi mentre mi raccontava del suo pomeriggio con mia sorella.

THE BAD LOVE 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora