Sono le 02:00!
Non posso crederci, domani inizia la scuola ed io sono ancora sveglia. Come farò a svegliarmi domani mattina?! Mille domande affollano la mia mente. Ho paura! Paura di quello che troverò, paura di non essere all'altezza degli altri, paura di deludere i miei genitori, di non fare nessun'amicizia, di essere presa di mira già dal primo giorno. L'unico che può calmarmi è Matt, così, senza pensarci due volte, lo chiamo.
Primo squillo.
Secondo squillo.
Terzo squillo.
Scatta la segreteria.
Possibile che ogni volta che ho bisogno non ci sia mai nessuno?! Cosa ho fatto di male?! Perché il Karma ce l'ha con me?!
《Sono le due, è ovvio che non ti risponde. Cogliona! 》
Ed ecco che spunta la mia coscienza che, anche se non sopporto, ha ragione. Pian piano sento gli occhi farsi pesanti e nel giro di dieci minuti mi ritrovo tra le braccia di Morfeo. La sveglia suona alle 06:30, la sento. Ma io, come al solito, la spengo e mi riaddormento.
Dopo un pò sento delle urla ma ho troppo sonno per capire chi è e cosa dice. Subito dopo entra mia madre.
"Chloe, hai già intenzione di saltare il tuo primo giorno di scuola?" urla mia madre.
"Il buongiorno si vede dal mattino." rispondo ignorando la sua solita ramanzina. Impiego un po' di tempo in più rispetto al solito prima di decidere cosa mettere. Alla fine opto per un paio di jeans neri, strappati dalle ginocchia, una maglia, che lascia scoperto l'ombelico, bianca, con su scritto "I take your love" in nero, e le mie adorate vans nere. Mi trucco leggermente con un po' di mascara per risaltare l'azzurro dei miei occhi e mi piastro i capelli. Scendo in cucina per fare colazione e trovo mia sorella, mia madre e mio padre che mi guardano fieri, aspettando la mia ascesa dopo il diploma. Guardo l'orologio e mi accorgo di essere in ritardo, così decido di saltare la colazione ed esco di casa. Inizio a camminare a passo veloce per non perdere l'autobus, sono agitata! Per fortuna arrivo in tempo, ma è così pieno che sono costretta a fare tutto il viaggio in piedi. Dopo quindici minuti mi ritrovo davanti al liceo scientifico. Rimango lì, ferma, immobile, fino a quando due mani calde mi cingono i fianchi. Mi giro di scatto e vedo quello stupido di Matt.
"Ciao rossa." mi bacia delicatamente ed io ricambio.
Io e Matt ci siamo conosciuti in discoteca. Lui era con i suoi due migliori amici, Travis e Luke, ed io ero con Sarah e July, due ragazze che ho conosciuto al liceo classico. Me lo ricordo come se fosse ieri. Indossava un paio di jeans chiari, una camicia bianca, sbottonata affinché si intravedessero i pettorali e sopra la camicia portava una giacca di pelle nera. Sembrava un Dio greco. È stato amore a prima vista! Stiamo insieme da otto mesi ormai. Lui è il principe che tutte aspettano. Occhi azzurri, ciuffo biondo, alto e muscoloso. Ma la sua particolarità è il carattere, non si potrebbe trovare di meglio. Ha due anni in più di me e frequenta il mio stesso liceo. Io ne ho sedici e lui ne compie diciotto fra qualche giorno. A proposito, non so ancora cosa regalargli.
"Chloe, stai bene?" chiede riportandomi alla realtà.
"Si, perché?" rispondo.
"Hai la testa tra le nuvole, non mi stavi nemmeno ascoltando!" esclama, forse un pò arrabbiato.
"Si, lo so. Scusami, pensavo.. Dicevi?"
"Ti va se ti accompagno a prendere l'orario?"
"Certo, ciuffo." faccio si con la testa, in segno di approvazione. Mi cinge la spalla con un braccio e mi accompagna alla segreteria della scuola.
"Buongiorno, potrebbe darmi l'orario e la chiave del mio armadietto per favore?" chiedo gentilmente rivolgendomi alla segretaria.
"Certo, ha con se la carta d'identità?" Io la estraggo dal portafoglio e gliela porgo. Poi mi passa un foglio ed una penna, sorridendomi. Dopo aver firmato, mi consegna l'orario e le chiavi e, dopo averla ringraziata e poi salutata, ci incamminiamo verso il mio armadietto.
"Che materia hai a prima ora?" mi chiede il mio ragazzo.
"Italiano con il professore Smith." rispondo guardando l'orario.
"Lo conosco, è severo ma preparato. In che classe devi andare?" continua lui.
"Non ne ho idea!" dico ridendo, e Matt mi segue sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi questa mattina.
"Fai controllare a me, scema." dice lui prendendo il pezzo di carta che ho in mano e continuando a sorridere.
"Allora? Hai trovato qualcosa, ciuffo ribelle?" sogghigno.
È sul punto di morire dalle risate. Mi prende sempre in giro!
"Vedo che siamo in vena di battutine oggi." dice continuando a sghignazzare.
"Comunque la tua lezione è nell'aula 13." mi informa.
"Grazie mille, coso." lo ringrazio mentre stringo forte a me il suo braccio, come se dovesse scappare da un momento all'altro. I nostri battibecchi continuano fino a quando non arriviamo davanti l'aula 13. Senza accorgermene, mi ritrovo con le spalle al muro. Matt è davanti a me e mi guarda con un certo desiderio negli occhi. Mi prende per i fianchi e mi bacia con foga, annullando la distanza tra di noi. Ricambio il bacio mentre avvolgo le mie braccia intorno al suo collo. Matt riesce a baciare con sensualità e dolcezza allo stesso tempo. Mi fa impazzire, lo amo più di quanto si possa immaginare. Dopo ben cinque minuti ci stacchiamo, per prendere aria. La lezione sta per cominciare e il mio professore potrebbe vedermi in uno stato in cui non dovrebbe. Ma nonostante ciò, non riesco a staccarmi da lui, il suo abbraccio è così caldo...
"Ti accompagno io a casa, piccola." sussura ad un centimetro dalle mie labbra. Io annuisco e lo bacio un'altra volta, facendo scontrare le nostre lingue, che sembrano impazzite. Dopo un po' Matt si stacca da me.
"Credo sia ora di andare a lezione. Non credo ci vedremo a ricreazione, sono molto impegnato con la squadra di basket. Ci vediamo all'uscita, alla fine della scuola. Ti amo!" aggiunge alla fine, come se fosse un addio. E dopo avermi dato un bacio a fior di labbra se ne va, lasciandomi con la voglia che quel momento non fosse finito così presto. È il capitano della squadra di basket ed è molto popolare, ma nulla di tutto ciò mi infastidisce. In una relazione la cosa fondamentale è la fiducia, ed io ho molta fiducia in lui.
Entro in classe e cerco con gli occhi un posto libero tra i banchi, ma sono tutti occupati. Solo uno non lo è, in prima fila, accanto ad una ragazza bionda e minuta. Così, senza altra scelta, mi vado a sedere accanto a lei. Lei mi guarda e mi sorride. Io ricambio, ma non abbiamo neanche il tempo di presentarci perché la porta si spalanca ed entra un uomo sulla quarantina.
"Buongiorno a tutti!" dice l'uomo, sorridente.
"Buongiorno a lei prof." risponde una ragazza all'ultimo banco, con un sorrisino sulla faccia. Almeno adesso ho capito chi è quell'uomo. Non si é alzato nessuno però, nell'altra scuola mi hanno insegnato che alzarsi quando entra un professore é educazione. Il professore inizia a guardare tutti i miei compagni fino a quando arriva a me.
"Tu sei la nuova arrivata, giusto?" sembra quasi un'affermazione.
Io annuisco. Non mi va per niente di parlare...
"Io sono il professore Smith ed insegno italiano." continua "Potresti venire alla cattedra e presentarti?"
"Okay." rispondo fredda, sbuffando e andando verso la cattedra.
Sento gli occhi di tutti su di me ma decido di far finta di niente. Che imbarazzo!
"Io sono Chloe, ho sedici anni... Sono nata in Italia, ma subito dopo la mia nascita, io e la mia famiglia ci siamo trasferiti qui, a Seattle. Andavo al liceo classico, ma dopo due anni ho capito che non è il liceo adatto a me e che ho altre ambizioni. Così mi sono iscritta in questa scuola, con la speranza che non abbia fatto di nuovo un buco nell'acqua." spiego, senza prendere fiato.
"Grazie mille, spero ti troverai bene qui." afferma il prof.
"Vuoi dirci anche il numero del tuo codice fiscale? Non ti abbiamo chiesto la storia della tua vita." Ecco. Non poteva mancare la perfettina, quella che crede di avere l'attenzione di tutti su di se, quella che dovrebbe imparare a scendere dal piedistallo una volta ogni tanto. Lei, la ragazza che ha salutato il professore quando è entrato in classe, il genere di ragazza che vuole andare bene a tutti. Tutti ridono per la sua battuta, a mio parere poco intelligente.
Stavo per ribattere, ma il prof mi interrompe guardando male la ragazza.
"Ragazzi, io devo andare in presidenza. Ci starò solo cinque minuti, voi non combinate guai!" dopo averci avvertiti, il prof prende la sua 24 ore e se ne va. Dopo l'uscita dall'aula del professore Smith, io ritorno al mio posto, ripensando alla mia figuraccia.
"Piacere, Amber!" dice una vocina dolce, interrompendo i miei pensieri. Guardo accanto a me e capisco che quella è la voce della mia compagna di banco.
"Chloe!" dico io sorridendole e porgendole la mano. Lei la stringe.
"Come mai ti sei trasferita a Seattle?" mi chiede.
"Sinceramente non lo so, ero ancora una bambina quando ci siamo trasferiti qua e non mi sono mai posta questa domanda." rispondo
"Ah, scusa."
"Non c'è bisogno di scusarsi." dico sorridendo e lei si unisce a me.
"Comunque non fare caso a quella, fa così con tutte quelle che non sono oche come lei." cerca di tranquillizzarmi.
"Non preoccuparti, le conosco bene le tipe come lei." faccio spallucce e lei mi sorride ancora.
Credo proprio che diventeremo ottime amiche, o almeno lo spero!▪~▪~▪~▪~▪~▪~▪~▪~▪~▪~▪~▪~▪~▪
Non abbiamo mai pensato di scrivere un libro, dato che non siamo molto brave con le parole. Questo libro per noi è un modo per sfogarci.
Speriamo che vi piaccia nonostante i mille difetti. ❤
Con la collaborazione di BigTimeDream_C&M🐼🦄💕
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Take Me Away
RomanceLa storia di due liceali che si amano. Entrambi hanno avuto un passato burrascoso,e chissà il futuro... Ma dopo che la verità su un evento passato e mai dimenticato verrà alla luce,cominceranno i problemi,non si avranno più dubbi e ogni tassello si...