Capitolo 13

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*La foto ritrae Megan*

«"Se vuoi la verità, te la dirò. Ma devi prima promettermi di restare calma, okay?"
"O-okay." balbetto agitata.
"Derek è uscito di prigione."
Il mio mondo si ferma di colpo. »

"Come sarebbe a dire che è uscito di prigione?" urlo, arrabbiata e confusa.
"La sua famiglia ha trovato i soldi per pagargli la cauzione." abbassa la testa, come se fosse colpa sua, e in effetti un po' lo è.
"Ma-ma è impossibile, lui non può- ah, Cristo!" giro su me stessa con le mani ai capelli e la bocca ancora spalancata, esasperata.
"È già uscito e non c'è niente che tu possa fare, Chloe. Non avresti potuto impedirlo in ogni modo." afferma serio.
"Ma ora è a piede libero e può farmi di nuovo del male. Che cazzo facciamo?" urlo con le lacrime agli occhi.
Sono nel panico.
Dustin si alza e mi abbraccia facendo appoggiare la mia testa sul suo petto.
"No, non ti farà più del male, non glielo permetterò. Sono tornato apposta per impedirlo, non ti lascerò sola. Quel bastardo non ti toccherà più, te lo prometto." scoppio in un pianto liberatorio e lui mi accarezza la testa.
Neanche il fatto che lui sia qui mi tranquillizza un po', dal momento che non sappiamo quello che quel bastardo ha in mente. Potrebbe aver studiato un piano per cogliermi di sorpresa.
"Chloe, perché piangi?" chiede innocentemente Megan, dietro di noi, insieme alla zia.
"Niente, piccola, non ti preoccupare." la rassicuro avvicinandomi e posandole una mano sulla guancia.
"Amore della zia, vai di sopra a guardare la tv, a quest'ora ci sarà “Violetta” su Disney Channel." Megan si precipita su per le scale ed io sorrido involontariamente, nonostante la notizia mi abbia terribilmente scossa, per i programmi che mia zia guarda sempre insieme a lei.
"Chloe, tesoro, cos'è successo?" viene verso di me con una mano aperta, sospesa a mezz'aria.
Il mio piccolo sorriso si spegne, facendo si che le mie lacrime righino ancora una volta il mio viso, silenziosamente.
Rimango a fissare il vuoto, come quello che ho dentro al momento.
"Gliel'ho detto, zia. Le ho detto che Derek è a piede libero e che sono qui per evitare che le accada qualcosa per mano sua." ringhia Dustin.
"Dustin, non avrebbe dovuto saperlo."
D'un tratto mi risveglio dal mio stato di trance, rendendomi conto che lo sapevano tutti tranne me.
"Anche tu lo sapevi? Come avete potuto non dirmi che quel lurido ha la possibilità di toccarmi nuovamente? Come avete potuto non dirmelo, dopo che mi ha quasi violentata?" sbotto, infastidita.
Mi sento presa in giro. Si tratta della mia vita, cazzo.
"Non l'abbiamo fatto per evitare questo, Chloe." risponde calmo mio fratello.
"Per evitare cosa? Che stia più attenta ad evitare un possibile rapimento, Dustin?" sorrido sarcastica.
"No, per evitare che entrassi nel panico. Non esci mai da sola e lui non potrebbe mai agire in presenza di qualcun altro, è per questo che non ci siamo preoccupati ulteriormente di avvertirti di stare attenta. Ovviamente, se fossi dovuta andare da qualche parte da sola, non avrei esitato ad accompagnarti e a raccontarti tutto, ma non ce n'è stato il bisogno. E se dovesse capitare in futuro, non azzardarti a non chiamarmi." sto per ribattere, ma lui mi interrompe continuando il suo discorso.
"Oh, e non comportarti più come ieri sera. Sono uscito a cercarti, Chloe, avevo temuto il peggio." dice duramente.
Abbasso la testa, mortificata.
"Si, scusami, non volevo farvi preoccupare. Se avessi saputo prima di questa storia, forse questo non sarebbe successo." sputo l'ultima frase.
"Va bene, hai ragione, scusaci. Ma non farlo più comunque." mi sposto da lui, a cui mi ero avvicinata per urlargli contro, e mi dirigo verso il divano, sul quale mi lascio cadere a peso morto.
Nascondo il volto tra le mani.
Non posso mai essere tranquilla, devo sempre ricordare ciò che non vorrei, devo sempre fare i conti con i fantasmi del mio passato.
Quando penso che le mie ferite si siano ricucite, qualcuno o qualcosa che appartiene al mio passato le obbliga a riaprirsi. Costruisco castelli in aria, pensando che quegli episodi siano ormai soltanto un ricordo, per poi vederli crollare in un attimo, non appena quei ricordi ritornano il mio presente. Penso sempre che sia tutto finito, ma la verità è che non è finito un bel niente e che dovrò conviverci per sempre.
Ho paura.
Derek potrebbe studiare le mie mosse, osservare i miei movimenti e approfittarne non appena mi troverò da sola, anche se per un secondo, per finire ciò che aveva iniziato. Perché, insomma, diciamocelo, non potrò sempre essere in compagnia di qualcuno, in qualunque posta io abbia intenzione di andare.
Certo, potrebbe anche essersi confessato e non avere intenzione di sfiorarmi neanche con un dito, ma ne dubito fortemente,  conoscendo lui e i suoi precedenti.
"Non posso crederci." scuoto la testa, sorridendo amaramente.
"Chloe, puoi stare tranquilla, non me ne andrò finché quel verme non sarà di nuovo dietro le sbarre." non rispondo.
"Matt lo sa?" chiedo dopo qualche attimo di silenzio.
"No, e non voglio che tu glielo dica." risponde lui.
"Perché?" scatto in piedi. "Lui potrebbe aiutarci, se sapesse. Lo sai bene che non vuole che mi accada nulla di male, e sai anche quanto sia protettivo nei miei confronti." continuo agitata.
"Non mi fido di lui, okay?" confessa irritato.
Dopo questa sua affermazione, giuro di sentire il fumo uscire dalle mie orecchie.
"Stai insinuando che lui possa essere d'accordo con quel verme?" chiedo con finta calma, pronta a scoppiare.
"No, non credo arriverebbe a tanto. Ma sai bene cosa penso di lui. Se si drogasse e combinasse qualche casino con Derek? Non andrebbe a finire molto bene."
A questo punto non ci vedo più. Mi lancio su di lui e comincio a dargli pugni sul petto.
"Non ti permettere di parlare di lui in questo modo. Lui non è un drogato, hai capito? È molto più responsabile di te, non farebbe mai nulla che possa mettermi nei guai." urlo come non ho mai fatto in vita mia.
Possono parlare di me quanto gli pare, ma non devono neanche nominare Matt, non lo conoscono come lo conosco io, è la persona più buona del mondo.
Quando finalmente mi calmo, e il mio respiro e il mio battito cardiaco si regolarizzano, Dustin mi afferra i polsi con cautela e mi guarda negli occhi.
"Va bene, come vuoi. Se gliene vuoi parlare, fai pure. Ma se scopro che fa qualche cazzata, giuro che non ne uscirà vivo nemmeno lui." afferma con durezza e si volta per tornare in cucina.
"Ma perché lo odi così tanto, eh?" gli urlo con il respiro affannoso.
"Perché l'ha uccisa." urla ancora più forte di me ed io rimango immobile, cercando di assimilare la frase che gli è appena uscita dalla bocca.
"Cosa hai detto?" chiedo in un sussurro, ancora interdetta.
"Niente, non ho detto niente." risponde dopo un'interminabile attesa.
"No, non è vero, hai detto che ha ucciso qualcuno." dico scuotendo la testa, mentre il labbro inferire trema.
"È stata la rabbia, non so neanch'io quello che ho detto, né perché l'ho detto." dice calmandosi e non sembra esserci traccia di falsità nella sua voce.
"Okay." decido di credergli, in fondo anch'io dico cose insensate, quando sono arrabbiata.
"Io me ne torno a casa. Tu non uscire da sola, mi raccomando." detto questo, esce sbattendo la porta.
"Chloe, tesoro..." comincia mia zia.
Ma prima che lei continui, corro su per le scale e me ne torno in camera mia, ancora scossa per tutto.
Mi distendo sul letto e ripenso a tutto quanto, scoppiando a piangere poco dopo.
Non ce la faccio più, è un dolore dopo un altro. Non so se riesco a reggere ancora per molto.
L'unica persona che mi fa andare avanti è Matt. Ma se a volte è anche lui a recarmi dolore, che senso ha continuare?!
A volte penso che la morte è l'unica via d'uscita, ma poi ripenso alle parole di Ashley e mi convinco che se mi è stato messo tutto questo peso sulle spalle, è perché sono abbastanza forte da portarlo, da superarlo. Spero tanto che sia così e che passi tutto davvero, un giorno.
Dopo una manciata di minuti, mi arriva una chiamata da Matt.
«Ehi, rossa.»
«Ehi.» rispondo tirando su con il naso e forzando un sorriso, come se lui potesse vedermi.
«É successo qualcosa?» chiede con tono percettibilmente preoccupato.
«No, nulla. Hanno fatto pace Vicky e tuo fratello?» decido di non parlargliene adesso, ha i suoi problemi anche lui e non voglio che si preoccupi ulteriormente.
«Ho capito, devo venire lì. Tu sei più importante di una stupida litigata tra neo sposi.»
«Matt, ti ho detto che non ho nulla.» esclamo esasperata, ma non risponde.
«Matt?» guardo lo schermo e mi accorgo che ha riattaccato. Come pensavo!
È incredibile questo ragazzo, capisce al volo se ho qualcosa che non va. Come farei senza di lui?
«Grazie. Ti amo!» gli mando questo messaggio, aspettando il suo arrivo, che non tarda molto.
Infatti, dopo nemmeno sette minuti, è fuori dalla mia camera e aspetta che gli apra.
Mi alzo velocemente e giro la chiave, così da farlo entrare, poi torno a letto.
Mi guarda sorridendomi, poi si avvicina al mio letto. Dopo qualche secondo, mi fa alzare la testa per avermi a pochi centimetri da lui.
"Ti amo anch'io." sussurra e poi mi bacia.
Sorrido appena e lui si stacca, appoggiando la schiena al muro, al quale il mio letto è attaccato.
"Allora?! Vuoi dirmi cos'è successo?" mi rattristo nuovamente, dato che il suo arrivo mi aveva rallegrata un po'.
"Volevo dirtelo domani, ma a quanto pare non sei d'accordo con me."
"Esatto, ora parla."
"Okay... Ricordi Derek?" si irrigidisce e il suo sguardo si fa cupo, facendomi rattristare ancora di più.
Annuisce leggermente.
"Beh, da adesso non potrò più stare da sola, perché il suo tempo da detenuto sembra essere finito."
Si immobilizza e non risponde.
Io non resisto e scoppio a piangere, ancora una volta.
Ancora una volta non sono stata forte, ancora una volta ti ho delusa. Mi dispiace Ashley, ma la vita è questa, e non posso fare niente per far sì che cambi.

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Ehi!❤
Ecco a voi il tredicesimo capitolo.
Chi è Derek? Chi era Ashley? Dustin nasconde qualcosa su Matt? Fateci sapere cosa ne pensate lasciando una stellina o un commento.☆

C&M🐼🦄💕

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 15, 2016 ⏰

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