*La foto ritrae Jo*
"Chloe, alzati che il mattino ci sorride."
La sua voce è così acuta e fastidiosa, che interrompe il mio sonno in meno di cinque secondi.
Adesso posso dire che l'inferno è iniziato!
Schiudo leggermente gli occhi e me ne pento immediatamente, dato che mia zia ha spalancato la finestra facendo entrare più luce di quanta non ce ne sia già. La stanza in cui dormirò le prossime settimane è abbastanza illuminata, cosa che dovrebbe essere un vantaggio, ma che in questo momento da soltanto fastidio.
La sento fischiettare una qualche canzone, sicuramente di qualche cantante che ascoltano le ragazzine, per via della sua bellezza, in preda a delle crisi ormonali. Ma lei non ascolta certi cantanti perché, come la gente normale, ama la loro musica, o perché, come le ragazzine di cui parlavo, li trova affascinanti. Ma bensì, li ascolta per sentirsi ancora giovane, non riesce proprio ad accettare i suoi cinquantacinque anni.
Mi alzo e rimango seduta sul letto per un po', a fissare il vuoto, come quello che c'è al momento nella mia testa. È difficile pensare a qualcosa la mattina presto, subito dopo essersi svegliati. Ma devo mettere in moto il mio cervello, altrimenti finisco per riaddormentarmi e saltare la scuola, e questo non sarebbe di certo favorevole al mio inizio anno, in una scuola dove nessuno sa chi sono. Guardo l'orologio sulla parete di fronte al mio letto e mi accorgo che sono le 07:00. A quest'ora, l'aereo su cui mia madre avrebbe dovuto viaggiare sarà già atterrato al "John F. Kennedy Internetional Airport". Se non sbaglio, è così che dovrebbe chiamarsi l'aeroporto di New York.
Ieri sera, prima di venire qui con Megan, ho salutato mia madre abbracciandola, poi mi ha detto che l'avrebbe accompagnata Dustin all'aeroporto, quindi potrei chiamare lui, nel caso in cui mia madre fosse ancora sull'aereo e non possa rispondermi.
Sblocco il mio iPhone e cerco il contatto di mia madre in rubrica. Dopo averlo trovato, chiamo e aspetto che risponda. Dopo vari squilli e nessuna risposta, decido di lasciar perdere e chiamare direttamente Dustin.
"Pronto?" risponde con voce assonnata, probabilmente stava dormendo.
"Dustin, stavi dormendo?"
"Si, posso continuare a farlo?"
"Prima dimmi se hai notizie di mamma."
"L'ho accompagnata in aeroporto stamattina presto, quindi presumo che sia già a New York. Quando non sarà impegnata, si farà sentire lei."
"È stata lei a dirtelo?"
"Si, ora lasciami dormire." detto questo, riattacca.
Scuoto la testa ridendo fra me e me, è sempre il solito.
Mi alzo e corro in bagno a prepararmi. Dopo una mezz'oretta, scendo in cucina e un forte odore di biscotti al cioccolato e pancakes invade le mie narici. Alzo gli occhi al cielo e sbuffo, preparandomi mentalmente all'orrenda cucina di mia zia.
"Oh, non ci hai messo molto. Non mi somigli per niente, io impiego un'ora soltanto per scegliere cosa indossare." dice con un piccolo sorriso a labbra schiuse, quelle labbra perennemente colorate di rosso.
Forzo un sorriso e mi siedo, di malavoglia, a tavola. Dopo aver mangiato, e quasi vomitato, prendo lo zaino e vado verso l'uscita.
"È venerdì, ce la puoi fare!" urla alzando in aria il braccio seguito dal pugno.
"Woo-oh!" esclamo fingendo entusiasmo ed esco da quel posto. Non sono passate neanche 24 ore e già non ne posso più.
Salgo sull'auto di Matt, che ha insistito perché mi portasse lui a scuola durante queste settimane, dato che passa comunque da casa di mia zia durante il tragitto, e che è già qui.
"Buongiorno amore."
"A te, piccola." ci diamo un veloce bacio a stampo.
È tornato tutto alla normalità tra noi due, almeno spero.
"Allora, te la stai passando bene da tua zia?" mi chiede sogghignando.
"Non ne parliamo." rispondo ridendo.
"È così terribile?"
"'Terribile' è dire poco. Figurati che si fa anche i selfie con la lingua di fuori." dico ridendo e scuotendo la testa. Lui scoppia a ridere ed io lo guardo mentre lo fa, è così bello!
"Matt, sei così bello quando ridi. Dovresti farlo sempre."
"Ma io lo faccio sempre, quando sono con te."
"Dovresti ridere anche quando non sei con me." lo guardo con l'angolo sinistro della bocca all'insù.
"Lo faccio, soprattutto quando mi mandi quei buffi messaggi che solo tu sai interpretare." dice alzando gli occhi al cielo e ridendo.
"Ehi" mi fingo offesa e lui ride ancora. Passiamo il resto del tragitto ridendo ed arriviamo in fretta a scuola. Ci salutiamo e poi andiamo nelle nostre classi. Quando entro, rimango sorpresa nel vedere il mio posto occupato da una ragazza, che parla con Amber. Questo deve essere il primo giorno per lei, non l'avevo ancora vista in questi due giorni. Forse è nuova come me e le hanno ceduto il mio posto per farle fare conoscenza. Quando Amber mi vede, mi saluta agitando la mano e mi sorride in segno di scuse ed io ricambio per farle capire che non deve preoccuparsi. Nel frattempo, ho trovato un posto libero in fondo alla classe, in un banco ad uno. Per le tre ore successive, ho sentito lo sguardo di Sophia addosso, che mi guardava con fare minaccioso. Finalmente, suona la campanella, ed adesso c'è la ricreazione. Ripongo le mie cose nello zaino e mi avvio verso l'uscita della classe.
"Chloe, aspetta." mi ferma Amber, venendo verso di me insieme a quella ragazza.
"Ehi." le sorrido.
"Scusa se non te l'ho detto prima, me ne sono dimenticata. È mancata questi due giorni perché è stata male, ma il posto è sempre stato suo. "
La guardo con le sopracciglia aggrottate, visibilmente confusa.
"Ah, lei è Jo. Jo, lei è Chloe, la nuova arrivata." ci presenta Amber sorridendo.
Adesso ho capito. Mi aveva parlato di lei, ma non me ne ricordavo già più.
"Ah, tu sei Jo! Amber mi ha parlato di te." le sorrido porgendole la mano, che lei stringe educatamente.
"Ha fatto la stessa cosa con me, parlandomi di te."
"Spero ne abbia parlato bene." scherzo.
"Cosa credi? Parlo sempre bene delle persone che frequento, farei brutta figura anch'io altrimenti." afferma come se fosse una cosa ovvia.
Io e Jo alziamo gli occhi al cielo contemporaneamente.
Anche se conosco Amber da appena due giorni, si fa conoscere in fretta, sotto alcuni aspetti.
"Amber, devo vedermi con Matt adesso. Potete venire, se vi va."
"Matt è il tuo ragazzo?" mi chiede timidamente Jo.
"Si, lo è. Allora, venite?"
Si guardano, prima che Jo risponda.
"Si, veniamo."
Usciamo in cortile e, quando trovo Matt, lo bacio, e poi gli presento le ragazze.
"Amore, loro sono Amber e Jo. Ragazze, lui è Matt."
"Ti ho già visto in giro per la scuola." afferma Amber.
"Anch'io vi ho già viste, in fondo la scuola non è poi così grande." dice il mio ragazzo, sorridendo.
Durante tutta la ricreazione, Jo non fa altro che scherzare con Matt, e la cosa mi infastidisce, e non poco. In fondo la conosco appena, chi mi assicura che non voglia rubarmelo?
"È questo che ho sempre pensato di te." dice la mora finendo il suo discorso.
"Ma davvero? Sono così famoso?" chiede Matt ridendo.
Adesso basta.
"Davvero, e-"
"Okay, credo sia arrivato il momento di andare in classe, non vorrei prendere una nota al terzo giorno di scuola." la interrompo.
Jo mi guarda in cagnesco. Non capisco cosa voglia, Matt sta con me!
Gli lascio un bacio sulle labbra davanti agli occhi di Jo e le sorrido compiaciuta. Poi prendo Amber a braccetto, mentre ci dirigiamo verso la classe con gli occhi della mora che mi bruciano addosso.
Dopo altre tre ore di lezione, è ora di tornare a casa. Prendo il mio zaino in spalla e mi avvicino al banco di Amber, che sta posando le penne nel suo astuccio.
"A domani." la saluto lasciandole un bacio sulla guancia e lei mi sorride, poi proseguo verso l'uscita.
"Aspetta." mi richiama Jo.
Mi volto roteando gli occhi verso di lei che, intanto, si è avvicinata alla porta, che stavo sorpassando.
"Cosa c'è?" non nascondo il mio fastidio, dovuto a quello che è successo qualche ora fa, durante la ricreazione.
"Non voglio che cominciamo in questo modo, con il piede sbagliato."
"Non sono io che provo a flertare con il tuo ragazzo."
"Senti, evidentemente hai frainteso il mio comportamento. Non stavo flertando proprio con nessuno, stavo soltanto cercando di essere gentile. Mi dispiace se ti ho fatto intendere altro." sembra davvero dispiaciuta, ma nonostante ciò, non abbasso la guardia, ho visto gli sguardi di fuoco che mi lanciava.
"Tranquilla, è tutto okay." le sorrido falsamente.
"Sei sicura? Giuro che non era mia intenzione, scusami ancora."
"Si, è tutto apposto. Adesso vado, ciao."
"A domani."
Dopo di ché, me ne torno a casa con il pensiero in testa che quella ragazza non mi convince. Devo capire cosa nasconde.▪~▪~▪~▪~▪~▪~▪~▪~▪~▪~▪~▪~▪
Buongiorno!
Come vedete, siamo tornate dopo qualche mese di assenza.
C'eravamo prese una "pausa", se così si può definire, per decidere cosa farne della storia, dati i pochi voti e i commenti non ricevuti.
Ma abbiamo deciso di continuarla nonostante tutto, perché amiamo scrivere e amiamo la storia. Spero che anche qualcun altro, oltre a noi, la pensi in questo modo.
Beh, ad ogni modo, da oggi ricominceremo a pubblicare.
Abbiamo cominciato questo libro con l'intenzione di non abbandonarlo, e non lo faremo.
Ah, vi ringraziamo infinitamente per le quasi 1k visualizzazioni!❤C&M🐼🦄💕
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Take Me Away
RomanceLa storia di due liceali che si amano. Entrambi hanno avuto un passato burrascoso,e chissà il futuro... Ma dopo che la verità su un evento passato e mai dimenticato verrà alla luce,cominceranno i problemi,non si avranno più dubbi e ogni tassello si...