Capitolo 12

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"Matt!" urla Megan correndo ad abbracciare il mio ragazzo.
"Ciao, piccola." lui, a sua volta, si abbassa alla sua altezza e l'accoglie tra le sue braccia.
"Mi sei mancato tanto." sussurra la piccola.
"Anche tu." risponde lui strofinandole la mano sulla testa.
"Grazie." adesso si rivolge a me, mettendosi in punta di piedi per cercare di raggiungere la mia guancia.
Capisco le sue intenzioni e mi abbasso, permettendole di lasciarci su un piccolo buffetto.
"Te l'avevo promesso." dico sorridendo, quando riesce nel suo intento. Lei mi sorride a sua volta e poi corre da Matt.
Lo prende per mano e lo trascina in cucina.
Vorrà dire che glielo lascerò per un po', è stato con me tutta la mattinata, oltre a ieri sera.
Dopo essere andati al MC, abbiamo fatto un giro e si sono fatte le 15:00. Poi mi sono ricordata della promessa che avevo fatto a Megan, e così l'ho portato qui. Ovviamente ha accettato subito, vuole molto bene a Megan, non se lo lascia dire due volte quando si tratta di vederla.
"Ciao Matt, è bello rivederti." sorride mia zia, dopo aver sfornato i suoi biscotti.
"Buonasera signora." sorride di rimando Matt.
"Oh, andiamo, mi fai sentire vecchia. Dammi del tu, ragazzo!" va verso di lui con la mano alzata, segno che voglia dargli il cinque. Lui si guarda intorno imbarazzato dal comportamento di mia zia, per poi unire la mano alla sua.
"Matt, giochiamo con i Lego?" chiede mia sorella.
"Certo, dove sono?" strofina le mani una contro l'altra, come se dovesse svolgere chissà quale compito.
A volte è proprio un bambinone!
Ma è anche questo che amo di lui, si diverte con poco.
Se lui è felice così, allora lo sono anch'io.
"Chloe, perché non offri a Matt qualcuno dei miei biscotti?"
Non ci penso nemmeno, non mi ha fatto nulla di male.
"Non gli piacciono i biscotti." sorrido nervosamente.
"Si che mi piacciono." ribatte lui sentendomi.
"Matt." dico a denti stretti per fargli capire che, se non vuole avvelenarsi, deve reggermi il gioco.
Troppo tardi, ne afferra uno e ne mastica un pezzetto.
Smette di colpo di masticare spalancando gli occhi e tenendoli fissi su un punto indefinito.
Ricomincia a masticare, adesso a fatica. Sorride falsamente rivolgendosi a mia zia.
"Complimenti sign- Debbie. Sono buonissimi." io lo avevo avverito.
"Oh, lo so, ma non fare troppi complimenti." si vanta lei.
«Come se ci fosse davvero qualcosa di cui vantarsi.» penso fra me e me.
Dopo aver passato un po' di tempo a giocare insieme a Megan, voglio andare in camera mia con Matt.
"Adesso lo lasci un po' a me, però." dico a Megan fingendo di essere gelosa.
"Ma tu ci stai sempre insieme." si imbroncia lei.
"È il mio ragazzo, non vorrai mica rubarmelo?" scherzo.
"Sta' tranquilla, amore. Verrà a trovati ancora, okay?" le dico facendole subito sciogliere la braccia, prima incrociate al petto, e togliere l'espressione arrabbiata, lasciando spazio a quella felice.
"Che bello!" esclama abbracciando ancora una volta Matt.
"Sei proprio uguale a tua sorella. Dovrei chiamarti “piccola Chloe” o “piccola rossa”." alzo gli occhi al cielo.
"“Piccola rossa” mi piace tanto." sorride lei.
Lui le lascia un bacio sulla testa e mi segue su per le scale.
Entriamo in camera mia e mi lancio di schiena sul letto.
"Così lo rompi." ride Matt.
"Stai insinuando che sono grassa?" fingo di essermi offesa.
"No, ma di certo non pesi poco."
"Ah, si?" gli lancio un cuscino e lui mi salta addosso cominciando a farmi il solletico.
"No, basta, basta!" urlo ridendo.
"Così impari a lanciarmi il cuscino." dice come se fosse una vera vendetta.
"Per favore, scusa. Basta." lo prego ancora di smettere continuando a ridere.
"Parola d'ordine?" mi chiede.
"Per favore!"
"Sbagliato." ghigna.
"Ti prego?"
"Sbagliato ancora."
All'improvviso, ho come un lampo di genio.
"Ti amo!" smette di colpo di farmi il solletico e tiro un grande sospiro di sollievo.
"Ti amo anch'io." si avvicina il mio viso e strofina il suo naso contro il mio sorridendo.

Flashback
"Vuoi qualcosa, cara? Non so, un succo, del tè..."
"No, sono apposto. Grazie lo stesso Nicole." sorrido alla splendida donna di fronte a me.
È impressionante quanto Matt le somigli. È uguale a lei, praticamente.
"Sicura? Non devi vergognarti. Se vuoi qualcosa, non esitare a dirlo."
"Certo, non ti preoccupare."
"E dai mamma, lasciala respirare un po'." sospira Matt.
"Zitto tu! Dovresti essere un gentlemen con lei, chiederle tu se gradisca qualcosa, non io."
"Ma se ha appena divorato un pollo sano!" esclama lui con le mani in aria ed io mi imbarazzo subito.
"Avevo fame!" mi giustifico.
"Tu hai sempre fame." dice ovvio.
"Ho il ciclo una volta al mese per una settimana. Questo mi giustifica?"
È incredibile, discutiamo sempre per cose futili.
"Colpito e affondato." ride Ethan.
"Ringrazia il cielo di essere un maschietto, altrimenti saresti sempre nervoso ed affamato anche tu, parola di donna!" afferma sua madre con una mano sul petto.
"E va bene, ho capito, siete tutti contro di me." si rassegna e gli sorrido vittoriosa.
"Se dovete parlare di donne e ciclo, io me ne vado in camera." detto questo, si alza dal divano e si dirige in camera sua.
Mi guardo intorno imbarazzata.
Nicole capisce immediatamente che vorrei seguirlo ma mi vergogno a farlo, dal momento che non è casa mia.
"Vai da lui. State attenti però!" arrossisco e lei lo nota.
"Non vorrei che metteste a soqquadro la camera." mi fa l'occhiolino e la ringrazio con un sorriso.
"Matt, sono io. Aprimi!" busso alla porta della sua camera.
"Avete finito di darmi contro?" sbuffa.
"Ma mi hai praticamente dato dell'ingorda!" mi lamento.
"Dicevo soltanto che mangi davvero tanto."
"Okay, ma adesso aprimi." chiudo la discussione, dato che è una sciocchezza.
"Parola d'ordine."
"Per favore?" stringo i denti sperando di aver azzeccato la risposta.
"No, la parola d'ordine è "Ti amo"!"
Dice facendo sbucare la testa dalla porta.
"Allora ti amo."
Apre la porta e mi tira dentro.
"Ti ho dato la risposta soltanto perché so che non ci saresti arrivata." dice toccandomi i capelli raccolti in due code.
"E chi te lo dice che non ci sarei arrivata?" alzo un sopracciglio e incrocio le braccia.
"Beh, non mi dici "ti amo" quasi mai." fa spallucce e mette su un'espressione delusa.
"Ma non è vero. Te l'ho detto poco fa."
"L'hai detto soltanto per entrare."
"Beh, se è così, allora... Ti amo!" sussurro dolcemente a pochi centimetri dal suo viso.
"Lo so, per questo non pretendo che tu me lo dica sempre." continuo a passare il mio sguardo dai suoi occhi alle sue labbra.
"Ti amo anch'io, comunque." detto questo, mi prende il volto tra le mani e mi bacia con passione, ed io non posso far altro che ricambiare e assaporare le labbra che tanto amo.

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