Capitolo 5

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*La foto ritrae Amber*

Comincio a dare sfogo alla mia rabbia lanciando pugni al mio sacco da box che alcuni anni fa ho chiesto ai miei di attaccare in mezzo alla mia grande camera, per momenti come questo.
Perché lo hanno fatto? Gli avevo esplicitamente detto di non voler andare al college, nonostante da bambino mi sarebbe piaciuto.
Non ho più la passione per la medicina, né tanto meno quella dello studio.
Ancora una volta decidono per me, ancora una volta scelgono il futuro che non vorrei intraprendere.
Hanno fatto così anche al liceo, e adesso anche il college.
Sono stanco di loro.
Dopo circa un'oretta, decido di smettere. Questa volta il mio metodo non ha funzionato e non mi ha calmato neanche un po'.
Faccio una doccia calda, indosso le prime cose che mi capitano a tiro e decido di andare dall'unica persona che ha il potere di farmi dimenticare tutti i problemi, ovvero Chloe.
Esco di casa senza degnare di uno sguardo i miei genitori che tentavano invano di parlarmi.
Salgo sulla mia auto e mi avvio verso casa della mia ragazza.
Quando arrivo davanti il suo vialetto, vedo la porta aprirsi e Dustin venirmi incontro.
Esco dalla macchina e mi ci appoggio contro, fissando il ragazzo davanti a me con sguardo duro, mentre lui mi osserva sfidandomi ancora una volta.
"Matt." rompe il silenzio.
"Devi dirmi qualcosa, Dustin?" chiedo irritato.
"Si, ti avevo promesso che avremmo fatto i conti ed io mantengo sempre le mie promesse."
"Bene. Di cosa si tratta?"
"Non di cosa, di chi si tratta."
"Ti ascolto."
"Chloe."
"Cos'ho fatto stavolta?" chiedo sospirando.
"Non voglio più vederla soffrire a causa tua, è chiaro? Non so cosa tu le abbia fatto e non voglio saperlo. Ma io ti avverto, se la vedrò piangere per te soltanto una volta, giuro che non ti finirà bene."
"Mi stai minacciando?" continuo a sostenere il suo sguardo di sfida, ricambiandolo.
"Può darsi... Non vorrai che lei venga a sapere ciò che hai fatto in passato, non é così?"
"Non ti azzardare a far uscire una sola parola da quella cazzo di bocca." ringhio.
Mi sta stancando, non sopporterò ancora a lungo data la rabbia che ho in corpo.
"Se fossi un esempio, magari capirei. Ma tu hai fatto, e continui a fare, di peggio!" sbotto ancora.
"Non provocarmi, o potrei non rispondere delle mie azioni."
"Non é un buon momento per sfidarmi. Ho i miei cazzo di problemi, non ti ci mettere anche tu o questa lite porrebbe tramutarsi in tragedia."
Ci fissiamo per qualche secondo senza aggiungere nulla, ma poi ricomincia.
"Stai attento Matt, potrei anche non fartela più vedere."
"Non lo faresti mai, lei tiene troppo a me. Ti odierebbe."
"Tu non abbassare mai la guardia, ti tengo d'occhio."
"E adesso vattene, è evidente che entrambi siamo tesi e abbiamo bisogno di smaltire la rabbia in qualche modo. Ma non credo sia quello giusto picchiandoci davanti a lei." continua.
"Hai ragione... Ma dille di chiamarmi."
"Lo farò." mi congeda e rientra in casa mentre io guido verso il pub più vicino.

Chloe's pov
"Amber, è bellissimo." commento estasiata il paesaggio che mi circonda.
"Lo so, é per questo che ti ho portata qui."
Le onde continuano ad infrangersi contro gli scogli. Il sole, quasi tramontato, riflette i suoi raggi sull'acqua limpida e la sabbia calda mi riporta all'estate appena trascorsa. Un leggero e piacevole vento mi scuote i capelli facendoli ondeggiare, proprio come le onde del mare.

Flashback
Ci rincorriamo sulla sabbia ridendo come pazzi, sembriamo due bambini che non vogliono saperne di crescere.
Il caldo sole di Giugno batte incessante su di noi asciugando i nostri corpi, poco prima bagnati dall'acqua marina.
"È inutile che scappi, ti ho quasi raggiunta."
"Continua a correre allora, perché io non ho certo intenzione di fermarmi."
"Oh, staremo a vedere se ne hai intenzione."
Mi raggiunge, mi cinge i fianchi con le sue possenti braccia facendomi cadere con lui sopra di me.
Ci fissiamo negli occhi cessando di ridere, ed ogni volta non riesco a fare a meno di perdermi nei suoi.
"Ti amo, Matt."
"Oh, Chloe."
Si avventa sulle mia labbra come se aspettasse questo momento da chissà quanto tempo.
Sento il desiderio che entrambi proviamo l'uno per l'altra, lo sento scorrere in ogni centimetro del mio corpo.
Si distende su di me, divaricando leggermente le mie gambe.
Guardiamo intorno a noi assicurandoci che non ci sia nessuno, e stranamente è così, questa spiaggia non è mai stata così affollata.
Mette le mani ai lati della mia testa e comincia a lasciare baci su tutto il mio corpo, partendo dal collo e scendendo sempre di più.
Gemo quando arriva al mio seno, che scopre dal semplice costume nero che indosso.
Bacia delicatamente la mia pancia, poi l'incavo della mia coscia... Sento un brivido percorrermi la schiena.
Fa leva sulle sue braccia e alza la testa per guardarmi. Mi bacia ancora una volta mentre abbassa anche le mie mutandine.
"Sei sicura?" mi sussurra.
Annuisco e, dopo aver abbassato anche il suo costume, entra lentamente in me facendomi sussultare.
Frammenti di quel giorno mi tornano alla mente, ma questo mi ha bloccata fin troppe volte.
Questa volta sono sicura, questa volta voglio farlo, voglio farlo davvero.
Scaccio via le poche immagini di quel maledetto giorno, che ogni tanto rievoco senza volerlo.
Con una mano stringo il suo braccio mentre con l'altra afferro la sabbia come se fosse un sostegno, che poi scivola via dalle mie mani con la stessa lentezza con cui cercavo, invano, di stringerla.
Insieme alla sabbia, scivola via il mio passato.
Sono pronta ad andare avanti, senza rimpianti, senza ripensamenti.
Stringo gli occhi a fessura per il dolore.
"Stai bene?" annuisco.
"Ti ho fatto male?"
Si ferma non ricevendo una mia risposta.
"Chloe, se vuoi mi fermo."
"No." controbbatto immediatamente. Lo desidero quanto lui, abbiamo aspettato anche troppo.
Mi guarda confuso, in attesa di una mia reazione.
"Non fermarti, ti prego. Non fa più male."
"Okay, ma se ti faccio male, chiedimi di fermarmi ed io lo farò."
Comincia a spingere in me e comincia ad aumentare la velocità dopo un paio di spinte.
Comincio ad abituarmi a quella sensazione, per me nuova. Adesso provo solo piacere, immenso piacere.
Entrambi gemiamo fino a quando spinge un'ultima volta e veniamo insieme, urlando l'uno il nome dell'altra. Esce da me e crolla sfinito con la testa sul mio petto.
"È stato incredibile." affermo osservando le nuvole che mi ricordano i suoi capelli soffici,che in questo momento sto accarezzando.
"Ti amo anch'io, Rossa."
Fine flashback

"Sembri legata a questo posto." affermo.
"Lo sono."
"Hai qualche storia qui?"
"Si, una bellissima storia." risponde dopo un pò sospirando.
La guardo curiosa, mentre il vento sposta i miei capelli sulla mia faccia.
"Un giorno te la racconterò." mi sorride volendo placare la mia curiosità, senza però riuscirci.
"Amber, posso chiederti una cosa?"
"Certo."
"Come sei veramente?"
"Che intendi dire?" mi guarda con una certa confusione negli occhi.
"Sembravi così timida stamattina, quando ti ho conosciuta. Poi ti sei rivelata diversa, su quella moto appari una ragazza dura, fredda. Poi mi porti qui, e dimostri un altro lato di te, quello sensibile, più debole." non risponde.
"Ma quale di essi davvero ti appartiene?"
"Ognuno di essi mi appartiene."
"Oh."
Continuiamo a guardare l'orizzonte senza aggiungere una parola.
Mi accontento di questa risposta, al momento... Magari più avanti deciderà di aprirsi.
"Se rimaniamo qui un altro po', andrà a finire che si farà notte. Quindi, alziamoci e andiamo a prendere delle pizze, ho una fame tremenda." dice ad un certo punto, e non posso fare a meno di essere d'accordo con lei.
"Si, anch'io."
Mi da una mano per aiutarmi a tirarmi su.
Saltiamo in sella e ci dirigiamo in pizzeria.

Matt's pov.
La barista versa ancora un pò di bourbon nel mio bicchierino.
Sono già al terzo bicchiere, tra bourbon, brandy e vodka alla pesca.
Non lo facevo da tanto tempo, ma non riesco a reggere tutto questo stress in un solo giorno.
Se Chloe sapesse che sto bevendo, non me lo perdonerebbe di certo.
Ma in fondo che sarà qualche bicchierino?
Sento il cellulare vibrare incessantemente, e solo adesso mi accorgo delle chiamate e dei messaggi di Travis.
"Cazzo, mi sono completamente dimenticato di lui." impreco.
Accetto la chiamata e mi risponde un Travis infuriato.
"Non dovevi prendere impegni, eh?! Dove cazzo sei finito? È da più di un'ora che ti chiamo."
"Fratello, scusami, davvero. Ero incazzato, ho litigato con i miei e me ne sono completamente dimenticato." balbetto con voce barcollante.
Gli effetti dell'alcool stanno cominciando a farsi sentire.
"Okay, ma dove ti sei cacciato?"
"Sono nel pub vicino la rosticceria 'Carlos'."
"Porco cazzo! Non lo stai facendo, non è vero?" non rispondo, non saprei che dire. Anche se mentissi, lo capirebbe da solo.
"Aspettami lì, non ti muovere, sto arrivando." in quel preciso istante riattacca, lasciandomi nuovamente da solo con il mio bicchierino di bourbon ancora mezzo pieno.
Lo butto giù in un sorso, poi chiamo ancora una volta la barista, pronto ad accogliere ancora altro alcool nel mio sangue.

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Finalmente pubblichiamo la storia! Ci scusiamo ancora per gli eventuali errori, è la prima volta che scriviamo un libro. Speriamo che vi piaccia e che passerete in tanti.
Grazie a tutti!
Vi lasciamo alla storia. ❤

-C&M 🐼🦄

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