Insegnami a volare

Capitolo 4

È arrivato Lunedì, oggi inizierò la scuola. " Alidaaaaaa!!! Alzati siamo in ritardo! " urla mia madre dal piano di sotto. La sento appena, sono ancora nel mio mondo...Mi alzo e metto le pantofole, scendo le scale per andare in cucina e trovo tost con la marmellata sul tavolo. Mangio con appetito e dopodiché mi avvio verso il bagno. Opto per un jeans e una maglietta a righe blu e bianche e decido di mettermi l'eyeliner. Appena ho finito attacco alla presa la piastra e mi arriccio i capelli. "Sono carina" penso tra me e me. Scendo le scale, prendo la cartella e corro in macchina. La mamma mi aspetta sul pianerottolo: " Alida non è possibile! Siamo in ritardo di 10 minuti, tra 4 minuti iniziano le lezioni. " " E che sarà mai! La potresti finire di programmare sempre tutto..." " Lo dico per te, tesoro. Non voglio semplicemente che arrivi in ritardo il tuo primo giorno di scuola, tutto qui. " dice la mamma. Il percorso scuola-casa dura 10 minuti, a Roma mi bastava attraversare la strada per arrivare a scuola. Arriviamo e la mamma parcheggia la macchina. Scendo frettolosamente, prima di andare, la mamma mi da lo zaino e mi abbraccia dandomi un bacio. La saluto e mi sbrigo ad attraversare la soglia. " Scusi mi può indicare la classe 3G ? " chiedo alla segretaria. " Certo, mi può dire il suo nome signorina? " " Sono Alida Tornello" le spiego. " Grazie mille, guardi, deve salire le scale fino al terzo piano e poi svoltare a sinistra. " mi dice la segretaria.  La ringrazio, e corro su per le scale. Appena arrivo ho il fiatone, non ci sono abituata. Busso e apro la porta. Appena gli altri mi vedono, si mettono a ridere. " Signorina, è in ritardo. " mi rimprovera il prof. Abbasso lo sguardo finché il professore mi dice di accomodarmi in terza fila. Poso lo zaino e lo svuoto dai libri. Il prof mi chiama alla cattedra e mi chiede di presentarmi agli altri. " Sono Alida e vengo da Roma, mi sono trasferita 3 giorni fa, qui a Boston insieme alla mia famiglia ". Un ragazzo dai capelli corti sotto e lunghi sopra mi chiede: " Ti hanno fatto uno scherzo ai capelli, rossa? ". " Sono nata così, problemi? " chiedo con il tono più aspro che posso. Se iniziamo cosí, sarà un disastro. Mi accomodo al mio banco e ascolto la lezione del professore. Niente male come inizio...no?