Prendiamo la macchina e circa 10 minuti dopo siamo al parco. Da qui si vede tutta la cittá, peccato che è giorno, altrimenti avrei visto tutte le luci accendersi nel cielo blu della notte. Il cielo è nitido, sembra una tela pitturata e tutt'intorno vi è un ampio spazio verde, pieno di piante e natura. Nel parco non c'è molta gente. Qualche gruppo di bambini sta giocando sugli scivoli e ci sono persone che leggono un libro sotto gli alberi . " Che splendore la natura, vero Ali?" mi fa la mamma. "Giá.." le rispondo io, guardando l'orizzonte. Continuiamo a camminare, finché la mamma non si ferma all'improvviso guardando un signore che legge su una panchina. È una persona sui 60 anni sembra...Ha una chioma grigia in testa ed è leggermente più alto rispetto alla mamma. Lo fisso ancora, ha una faccia familiare ma non ricordo dove l'abbia visto. Poi mi compare il ricordo. È il signore di stamattina, quello che stava sulla soglia di casa a parlare con la mamma. Ed ecco accrescere nuovamente la mia curiosità, stavolta me ne frego della privacy della mamma e le pongo la domanda. "Mamma chi è quell'uomo?" le chiedo. "Cosa? Nulla tesoro, adesso andiamo. " mi fa dopo qualche secondo di silenzio. " Non se ne parla neanche, ora mi dici chi è, e poi ce ne potremo andare." le faccio con tono insistente. " Ehm...è...era un mio ex compagno di scuola" mi fa. " Ah...e cosa ci fa a Boston? " le chiedo.
"Bho..non so. Ora che te l'ho detto, possiamo andarcene?" mi fa lei in tono infastidito.
"Perché non lo saluti? Lui sarà felice di rivederti dopo tanti anni..." le faccio io.
"Non mi ha neanche vista, quindi ce ne possiamo andare. Tanto probabilmente neanche mi riconoscerebbe." fa lei infastidita.
Be..un suo vecchio compagno di scuola, ci sta l'abbraccio alla porta e anche il suo sguardo sorpreso appena lo ha visto. L'unica cosa che non mi quadra è il perché la mamma l'abbia incontrato a casa, e il perché si irrigidisce tanto quando ne parla. Non mi pongo tanti problemi, e poi non voglio rovinare la nostra/mia giornata, quindi lascio correre. Il signore si volta e rivolge un'occhiata alla mamma e senza neanche rivolgerci una parola, riabbassa lo sguardo sul libro. Continuiamo ancora per poco la nostra passeggiata, poi torniamo a casa. La mamma esce a fare la spesa e io rimango a casa da sola. Mi viene un'idea. Se la mamma si ricorda ancora di questo suo vecchio compagno che stranamente è venuto qui a Boston a fare chissà che cosa, ci sarà qualche foto negli album fotografici...no? Corro in soffitta e cerco tra scatoloni e scatoloni. Poi trovo la scatola giusta, etichettata "Memories". La apro e vedo album su album ammassati. Li tiro tutti fuori e con immensa pazienza li sfoglio tutti. In particolare sono 3 album ad attirare la mia attenzione. In un uno ci sono le fotografie del matrimonio della mamma e del papà, in un altro ci sono le foto di quando io ero piccola e nell'ultimo ci sono le foto di quando la mamma andava a scuola. Aguzzo la vista per riconoscere chi sto cercando. Non lo riconosco, non sono neanche sicura che la mamma mia stia dicendo la verità. Comunque sia afferro tutti e 3 gli album e li metto nel cassetto della scrivania, nella mia camera. La mamma torna dal supermercato con una faccia molto strana. Sembra turbata, infastidita...
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Insegnami a volare
RomanceCarten e Alida, due poli opposti...beh la solita storia, starete pensando... Alida, indaga sul misterioso passato della mamma che a quanto pare le nasconde qualcosa di grosso. Inoltre la sua vita avrà una svolta improvvisa con l'incontro di una raga...