13.

422 31 11
                                    


Non ricordavo da quanto tempo non avessi un appuntamento con un ragazzo, fatto sta che era da quasi 45 minuti che ero davanti al mio armadio in cerca di qualcosa che potesse lasciare Harry a bocca aperta.

Guardai fuori. Non era stata una giornata particolarmente calda quindi optai per qualcosa di primaverile.

Scovai tra le file di vestiti un abito azzurro che comprai tempo fa per un matrimonio che poi fu annullato.

Era azzurro, di pizzo con le maniche lunghe e una gonna ampia che arrivava sopra le ginocchia. Non era nulla di particolare ma era sofisticato ed elegante. Ci abbinai un paio di tacchi dello stesso colore e cercai una borsa che potesse star bene nell'insieme.

Una volta vestita andai in bagno e mi truccai. Questa volta mi truccai un po' più del solito: rossetto bordeaux, mascara, una sottile linea di eye-liner e un po' di BB cream.

Con il ferro arricciai i capelli ma non troppo, in modo da formare delle morbide onde. Ci passai un po' di lacca e pregai che non ci sarebbe stata troppa umidità: in caso contrario sarei tornata liscia e l'effetto sarebbe stato orribile. Mi spruzzai un po' di profumo alla peonia bianca cercando di non esagerare.

Misi dentro una piccola pochette azzurra cellulare, soldi, chiavi di casa e mi avvicinai alla porta che in quel momento suonò.

Presi un respiro e aprii la porta. La visione che si presentò mi lasciò senza fiato. Harry era in total black. Indossava un semplice paio di jeans, una camicia di raso sempre nera, sopra la giacca e al collo una semplice cravatta sempre di raso annodata all'altezza del petto. I capelli non erano raccolti come nel pomeriggio, sembravano soffici come nuvole. Sorrise e si avvicinò a me.

Passò le dita sul profilo della mia mandibola fino a raggiungere il mento per poi avvicinarsi e baciarmi velocemente.

<<Sei favolosa,>> disse sorridendo, mostrando le fossette e i denti, <<avrei prolungato il bacio ma non vorrei rovinarti il trucco>>.

Forse quello era il momento giusto per renderlo partecipe della quantità di rossetti di quell'esatto colore, presenti nella mia trousse.

Bocciai l'idea e sorrisi timidamente.

<<Andiamo?>> Chiese prendendomi la mano e baciandone il dorso.

Se fosse andato avanti così tutta serata, non dico che non mi sarebbe piaciuto ma avremmo avuto bisogno di un defibrillatore.

<<Si okay.>< Dissi seguendolo fuori dalla porta e chiudendola.

<<Giusto per capire ... dove siamo diretti?>> Chiesi cercando di stare al passo.

Aveva detto che non serviva il taxi, il posto era qui vicino, cosa che mi portò a fare un'intera lista mentale dei ristoranti in cui ero stata.

Li passammo tutti, uno per uno continuando a camminare per le strade avvolte dalle luci del crepuscolo. Faceva caldo ma il tutto era sopportabile grazie a una leggera brezza estiva. Per le strade le ultime persone si affrettavano a tornare a casa e le saracinesche dei negozi, una ad una, si stavano abbassando.

Oltrepassammo il ristorante dove eravamo stati pochi giorni fa e girammo in un vicolo stretto.

In fondo ad esso vidi le vetrate di un piccolo ristorante, con dei tavoli anche fuori sulla strada, dove però potevano passare solo i pedoni. I tavoli fuori erano neri, coperti da una tovaglia bianca e le sedie dello stesso colore del tavolo. Sopra i tavoli, si ergeva una struttura in ferro molto elegante che sorreggeva delle piante arrampicanti che si intrecciavano con delle lucine, tipo quelle che usano sotto le feste.

We're Stardust || h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora