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Per favore leggete la nota a fine capitolo. Thanks!

Sorseggiavo

tranquillamente il caffè che avevo preso allo Starbucks vicino alla fermata metro di Embankment, mentre osservavo i turisti e i cittadini mischiarsi tra loro e Londra prendere vita.

Faceva molto freddo ma d'altro canto era la vigilia di Natale cosa sarei dovuta aspettarmi? Questa neve era sicuramente molto meglio della bufera di neve che si stava abbattendo su Chicago. Natale sotto un manto bianco di cristalli di ghiaccio nella mia città preferita era il regalo perfetto che non avevo chiesto. La vista migliore quella mattina l'avevo avuta da una delle capsule del London Eye dove, i raggi del sole che sorgeva si riflettevano creando magici giochi di luce sui tetti ghiacciati.

Ero già stata a Londra ma durante l'estate quindi conoscevo buona parte della città ma l'inverno, le feste le luci me la fecero riscoprire.

Avevo rinunciato alle vacanze di Natale a casa visto il tempo che avrebbero dato e che sicuramente in alcun modo avrebbe giovato alla mia attività dato che anche le autorità avevano chiaramente ordinato ai cittadini di uscire solo in casi strettamente urgenti. Rinunciai anche a passarlo a casa dei miei: per quanto gli volessi bene e per quanto loro ne volessero a me, potevo solo immaginare gli sguardi di compassione che mi avrebbero rivolto per la rottura con Harry.

Di quest'ultimo non avevo più ricevuto notizie e sostanzialmente nemmeno io mi sono fatta sentire. È finita punto e capo. Altro capitolo, altra storia. Quando prenotai il viaggio per Londra, il pensiero di un possibile casuale incontro mi passò per la mente ma poi mi dissi che Londra era davvero troppo grande e probabilmente in mezzo a tutta la gente anche se fossimo stati a un metro l'uno dall'altra non ci saremmo notati.

Camminai dal punto in cui mi trovavo a Piccadilly Circus procedendo poi in direzione del quartiere di Soho. Stavo andando al mio ristorante preferito dove si mangiava la miglior carne argentina del mondo, era ormai una tradizione quando passavo per Londra. Anche se avevo camminato molto mangiai soltanto una porzione di patatine e degli straccetti di pollo piccanti con salsa. Il locale era semplice ma elegante, e aveva delle grandi vetrate che davano sulla strada. Osservai gente di diverse parti del mondo, di diverse culture incontrarsi, scontrarsi o girare con il viso nascosto in una guida turistica. Anche se Chicago era ormai casa mia Londra lo era ancora di più ma in un modo diverso, che sinceramente non avrei nemmeno saputo spiegare. Ma il mio cuore era lì.

Quando uscii dal ristorante ero ancora così immersa nei miei pensieri che non vidi il ragazzo che stava entrando nel negozio, scontrandomi con lui.

<<Oddio scusa, colpa mia non ti avevo visto!>> Mi scusai.

<<Oh non preoccuparti.>> Sorrise lui. Aveva i capelli neri con le punte viola e anche l'abbigliamento mostrava le stesse gradazioni: skinny jeans strappati neri e una maglietta viola che sembrava appartenere a una band.

<<Ascolta posso lasciarti questo volantino? Stasera questa band farà un piccolo concerto in un locale a Carnaby, l'entrata è gratis!>> Sorrise lui allungandomi un volantino lilla con delle scritte in nero.

Lessi il nome della band "Transviolet" e mi suonò davvero carino.

<<Penso che passerò a farci un giro.>> Sorrisi al ragazzo a cui gli si illuminarono gli occhi.

<<Grande! Beh ora ti lascio devo ancora finire il giro e ne ho ancora molto di questi.>> disse sventolando i volantini. <<Magari stasera ci vediamo, ciao!>> Salutò ed entrò nel ristorante.

Visto il cambio di programmi della serata decisi di fare ritorno al mio hotel con l'uso della metro. Il treno che mi portò al posto in cui alloggiavo era pieno di londinesi che si affrettavano a comprare gli ultimi regali di Natale. Io, i miei li avevo già acquistati e spediti prima di partire per il Regno Unito.

We're Stardust || h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora