16.

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J.K. Rowling scriveva <<Quando sogniamo entriamo in un mondo che è interamente nostro<< dove possiamo essere e fare qualunque cosa, senza che la logica e la razionalità ci pongano dei limiti, dove non c'è tempo, dove qualsiasi legge perde di significato. Quando sogno mentre dormo nemmeno io riesco a stare dietro a ciò che la mia mente crea, lascio che si sfoghi.

Purtroppo venni trascinata via dal mondo dei sogni e scaraventata in quello reale dalla sveglia, che in un punto non meglio identificato della stanza suonava ad un volume esageratamente alto.

<<No.>> Fu la prima parola che le mie labbra pronunciano. Non avevo voglia di alzarmi, di andare al lavoro lontano dalle lenzuola calde.

<<Si invece, andiamo straniera alzati.>> Ah, e ovviamente le forti e rassicuranti braccia di Harry.

L'idea di dormire lontano da lui ieri sera mi rattristava, così dopo diverse suppliche e la promessa che avrei mangiato un'insalata con lui, accettò la mia offerta di dormire insieme. Dormire però non credo sia la parola giusta, visto che siamo stati su fino a tardi a parlare e coccolarci.

<<No, oggi no.>> ribattei, accoccolandomi ancora di più tra le sue braccia e stringendo forte il cuscino a me.

<<Dovresti capire, sei uno studente.>> Provai a convincerlo, sperando che il suo stato di dormiveglia giocasse a mio favore.

<<Punto uno,>> sbuffò affondando ancora di più la faccia nel suo cuscino <<non ho mai saltato una lezione, mi sono sempre alzato anche se era mattina presto, punto due ho lavorato anche io, come panettiere quindi a volte mi alzavo all'alba.>>

<<Sei un ex panettiere e non ti ho mai trovato nella mia cucina senza maglia e sporco di farina, a impastare per fare pane o croissant.>> Mi lamentai. Ma stavamo parlando di questo? Aspetta prima cosa aveva detto? Il punto uno me lo sono perso ... come è morbido il cuscino ...

<<Rimedierò, ma ora vai al lavoro.>> Riprovò ancora, alzando la testa del cuscino per farsi sentire meglio ma tendendo gli occhi chiusi a causa della luce che entrava dalle finestre.

<<Lo so che vuoi l'altra metà del letto ladro!>> In realtà sapevo che avevo occupato solo metà materasso per abbracciarci e stare più vicini ma ero a corto di argomenti.

<<Hai fatto centro, ora>> con un gesto improvviso tolse la parte del lenzuolo che mi copriva e lanciò il cuscino che stringevo fino a poco prima dall'altra parte del letto <<al lavoro! Ricordati che voglio solo il meglio per te, probabilmente passerò più tardi e ti porterò un caffè, notte.>> E riprese tranquillamente a dormire.

Mi alzai, mettendomi seduta sul letto e osservandolo mentre abbracciava il cuscino, avvicinò una gamba al petto e allungò l'altra. Non potei non immortalare quella dolce immagine e la impostai come sfondo blocco. Compii tutte le azioni, come ogni mattina cercando di fare meno rumore possibile soprattutto quando presi i vestiti dall'armadio che si trovava nella camera da letto scegliendo un paio di pantaloncini di jeans, una canotta lilla e delle vecchie All Star bianche.

Recuperai la mia borsa e prima di uscire mi presi la libertà di riempire un bicchiere di acqua ghiacciata che versai addosso a Harry ancora dormiente nel mio letto.

<<Gesù santissimo! È ghiacciata!>> Urlò prendendo un profondo respiro dopo lo shock per la temperatura gelida dell'acqua.

<<Cambia le lenzuola, il caffè lo prendo macchiato con solo una zolletta, ricordati che sei qui per vedere la città e non sonnecchiare e che oggi pranziamo insieme buona giornata!>> L'ultima parola la pronunciai ad alta voce mentre attraversavo l'uscio per uscire dal mio appartamento.

We're Stardust || h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora