Un pomeriggio con lui!

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Finalmente ce il week-end,come sempre mamma è papà non ci sono,e non ce ne anche Stefan (bene la casa tutta per me) mi alzai dal letto,andai in cucina a farmi il latte erano solo le 09:00,verso le 10 esco visto che è una bella giornata vado al parco.
Finì di fare colazione,andai a lavarmi,presi dall'armadio una maglia con lo smile stampato un giacchino di jeans,un paio di leggins Neri con le mie Air Force bianche.Mi feci una coda alta misi un filo di trucco,e uscì.
Andai verso il parco,era molto grande,c'erano panchine vicino a un laghetto,i cespugli con fiori gialli e qualche altalena,mi sedetti su una panchina,presi le cuffiette e le attaccai al mio telefono,chiusi gli occhi talmente era rilassante,dopo qualche minuto sentì un ombra sul mio viso.
Ancora lui (Ma dai,anche qui stiamo scherzando)

A:Ragazzina,che ci fai qui?

Io:Punto primo,smettila di chiamarmi ragazzina,punto secondo non sono affari tuoi,punto terzo me ne sto andando

Ma ad un tratto mi prese la mano,persi un battito (che mi sta succedendo)

A:Ragazzina non voglio che te ne vada,anzi vieni con me!

Io:Senti un pó,ma che vuoi da me?Ne anche ti conosco e tu non mi conosci

A:Appunto,ragazzina devo insegnarti proprio tutto?Dai vieni e basta!

Mi portò fuori dal parco,siamo ancora mano nella mano,andammo verso una piazzetta vicino,c'erano bancarelle di tutti i generi,e per la precisione mi sono sempre piaciute le bancarelle.
Ad un tratto Andrea si avvicinò a una bancarella di collane,ne vidi una che mi colpì molto,era piccola e aveva solo un ciondolo a forma di sole,non era niente di che è vero,ma la semplicità di quella collana era qualcosa di speciale.
Andrea disse al ragazzo della bancarella di prendere quella collana mi stupì molto il suo gesto,quando pagò mi disse

A:Ragazzina,girati per favore

Feci come mi disse,sentì le sue mani fredde sul mio collo,mi vennero i brividi lui se n'era accorto e sentì il suo sguardo addosso.
Quando mi appoggiò la collana ero felicissima,gli diedi un bacio sulla guancia,non so ne anche io il motivo di quel gesto infatti ci guardammo e non dicemmo una parola,abbassai lo sguardo come per chiedere scusa ma lui mi poggió una mano sulla guancia e con le dita disegnava piccoli cerchi invisibili,mi sentì subito calda,come se l'inverno non ci fosse,incrociai lo sguardo di Andrea però poi una voce ci svegliò dal nostro piccolo mondo,era il ragazzo della bancarella che ci chiamava stavamo intralciando la strada.
Ci misimo a ridere,mi prese di nuovo la mano,passammo tutto il pomeriggio insieme,ma quando si fecero le 17:30 dovetti tornare a casa,Andrea si propose di accompagnarmi.
Arrivati alla porta,si allontanò e mi fece un cenno con la mano (stiamo scherzando,prima è dolce e poi se ne va così).Mentre stavo per aprire la porta,ad un tratto mi prese per il braccio,mi chiese

A:Ragazzina,me lo dai il tuo numero?

Rimasi spiazzata,ma glielo diedi.
Quando chiuse il telefono stavo per entrare ma mi diede un leggero bacio sulla guancia (quanti battiti devo perdere ancora?) Aprì la porta,per fortuna non vidi nessuno,ma a un tratto suonò il campanello (ancora lui ma che vuole) ma non era lui.

M:PAMMM,SPIEGAMI COSA CI FACEVA LUI QUI,È PERCHÉ SIETE TORNATI INSIEME?

Io:Prima di tutto CIAO ANCHE A TE,poi non devo darti spiegazioni,ci stiamo solo frequentando mica stiamo insieme e poi sono libera di avere degli amici,seconda cosa non venire più ad urlare a CASA MIA,terza cosa ti ho detto di fidarti di me,penso proprio che noi due non andiamo d'accordo dal tronde ti conosco da poco!Ultima cosa non azzardati più a seguirmi!.

M:Pam io..

Io:Manuel ci vediamo lunedì ciao!

Gli chiusi la porta in faccia,va bene che sia geloso,ma non stiamo insieme ho tutto il diritto di avere degli amici.
Andai in camera si fecero le 19 come mai nessuno rientrò? Bah...Mi feci la doccia,misi il piagima e andai a dormire.

Sono Una Stronza,ma Tu Amami!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora