1. Nicolò

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-Come ti è andato il compito di biologia?- chiede la ragazza dai capelli neri accanto a me, attirando la mia attenzione.
La osservo mentre cammino, sempre prestando la dovuta attenzione alla strada davanti a me, ma tanto lei potrei disegnarla anche ad occhi chiusi: visetto dolce, con lineamenti talmente morbidi da ricordarmi un dolce così buono da scioglierti, occhi azzurro ghiaccio che se non sai cosa aspettarti potresti rimanere veramente ghiacciato, capelli neri come la notte, mancano solo le stelle, ma lo stesso belli e mossi che le cadono sulle spalle, non azzardandosi ad andare più giù del suo collo, il corpo aggraziato come quello di una ballerina e leggero allo stesso modo, sempre ben coperto da vestiti spessi, come a volersi nascondere, insomma, una ragazza straordinaria nella sua normalità.
-Credo bene, insomma, ho studiato... Abbiamo studiato, dovremmo essere andati bene, entrambi- rispondo alzando le spalle a tirando le cinghie dello zaino.
Lei sbuffa ma poi ridacchia -Se non ci fosse la tua migliore amica a salvarti in biologia cosa faresti?- ridacchio e mi giro, incrociando il suo sguardo, già precedentemente su di me; i suoi occhi azzurri si fissando nei miei e posso vedere quanto sia veramente divertita, e mi chiedo se anche i miei occhi marroni scuri, proprio il contrario dei suoi, esprimano le stesse emozioni nello stesso modo.
Eh già, perché i miei occhi marroni cioccolato, fondente aggiungerei, sono in profondo contrasto con quelli di Natalie, talmente belli da farmi tremare. Considerando che non si trucca neanche, questi dovrebbero essere meno evidenti, ma no, i suoi occhioni blu non possono non essere notati.
-Beh, non è così che ci eravamo messi d'accordo? Tu mi aiuti in biologia e tutte quelle brutte e difficili materie scientifiche e io ti aiuto in arte e in quelle bellissime materie che sono inerenti- sorrido e lei distoglie lo sguardo, ma lo vedo che ne scappa uno pure a lei, di sorriso.
-Non vantarti, pittore- dice e continuiamo a camminare verso casa, visto che siamo anche vicini.
-Comunque saresti un bel soggetto da disegnare- dico dopo un po' e lei mi guarda confusa -Te, saresti un bel soggetto- ripeto e distolgo lo sguardo.
-Perché?- chiede e io alzo le spalle, fissando lo sguardo sui miei piedi che fanno un passo dopo l'altro.
-Il contrasto tra i capelli neri, la pelle abbastanza chiara e gli occhi azzurri ghiaccio deve essere...- mi fermo per cercare le parole, ma non mi vengono -Deve venire piuttosto bene- concludo e alzo lo sguardo su di lei, che mi guarda sorridendo.
-Beh, anche tu non saresti male da disegnare- dice dopo qualche minuto di silenzio -Il classico ragazzo, occhi marroni scurissimi, capelli castani, mascella squadrata, viso gentile, corpo...- si ferma e io la guardo, sorridendo sfrontato -Beh, quello non so come descriverlo, ma non sei male neanche tu- conclude infine fissandosi le scarpe e piegando la testa talmente tanto da nascondere le guance leggermente rosse dietro ai capelli, ma è inutile, le ho già viste.
Sto per rispondere quando il suo telefono suona e lei lo tira fuori, legge un messaggio, poi mette via tutto restando abbastanza impassibile, come se quello che ha letto non le faccia né caldo né freddo.
-È Logan, vuole vedermi oggi pomeriggio- afferma e fissa lo sguardo davanti a se.
-Qualcosa non va?- chiedo mentre costeggiamo un muro di un edificio, pieno di scritte e murales.
-No, niente, ma sai, sta finendo l'anno, mancano solo due mesi, ci sono un sacco di verifiche...- inizia a dire come in un elenco.
-È normale che vuole vederti, è il tuo ragazzo- la fermo capendo il problema, e lei sospira.
-Va tutto bene- dice solamente ma poi si ferma a guardare dritto davanti a se, quindi anch'io sposto lo sguardo da lei alla strada davanti a noi.
Un tizio sta correndo a tutta velocità verso di noi, ha appena superato una curva e anche se ci ha visto, perché lo so che ci ha visto, non rallenta minimamente, correndo come un pazzo verso di noi. Prendo la mano di Natalie, quasi con fare protettivo, quando vedo un poliziotto che gira la curva appena superata da quello che, ora ho capito, si tratta di un ladro o comunque qualcuno che non mi va ci venga incontro.
Capisco che comunque devo provare a fermarlo, o almeno rallentarlo per farlo prendere dal poliziotto, quindi quando praticamente e davanti a me lascio la mano di Nat e lo placco, facendolo quasi fermare, o almeno quel tanto che basta da farci raggiungere dal poliziotto. L'uomo emette un ringhio e mi spinge di lato, verso la strada, trovando subito dopo Natalie dietro di me, così, mentre ritorno a guardarlo, lo vedo spingere con forza Nat verso il muro e continuare a correre, seguito da molto più vicino dal poliziotto, ma non riesco vedere e sentire altro che Natalie che si accascia a terra con un lamento. Scatto verso di lei, che si tiene con forza il retro della testa, e mi inginocchio affianco, con un'espressione visibilmente preoccupata.
-Natalie, Oddio, che succede?- esclamo nel panico facendola stendere e appoggiando la sua testa sulle mie ginocchia.
Le faccio scivolare delicatamente le mani dietro la sua testa per sostenerla, a appena la sfioro mi si macchiano di liquido, le tolgo e vedo che sono sporche di sangue. L'impatto deve essere stato più forte di quello che pensavo.
Trasalisco e la rimetto comoda, appoggiata a me -Aiuto, qualcuno chiami un'ambulanza! Vi prego- urlo e i miei occhi si annebbiano.
-Ti fa male, Nat? Ti prego resisti- le chiedo con la voce che cerca di non far trapelare la disperazione.
-Mi gira un po' la testa- sussurra piano lei -Ma sto bene- aggiunge facendo un sorriso.
-Andrà tutto bene, andrà tutto bene...- ripeto più volte e lei continua a sorridere, ma è evidente che è un sorriso pieno di dolore.
-Stai tranquillo, Nico, non sto bene- poi ridacchia, ma si vede che farlo le fa male -Male, non sto male, scusa- geme e strizza gli occhi, mentre da lontano sento il suono di una sirena dell'ambulanza, per fortuna che qualcuno l'ha chiamata.
I miei pantaloni si stanno macchiando irreparabilmente di sangue, mentre stringo i denti, cercando di non piangere per la disperazione.
-Resisti, Nat, ti prego- sussurro e lei allunga una mano per sfiorarmi il viso, sorridendo malinconica.
-Nicolò Way, quand'è che non ho resistito?- chiede e non riesco a trattenere un sorriso.
Lei tiene sempre duro per le cose che reputa importanti, anche per questo è così brava a scuola.
-Natalie Garrow, sei la persona che resiste di più tra tutti quelli che conosco, nonostante tu abbia solo 18 anni e mezzo- rispondo e una lacrima mi cade inesorabile, cadendo sulla sua guancia.
-Allora non ti preoccupare e, soprattutto...- prende un respiro, come se stesse lottando per restare sveglia -Non piangere, sei molto più bello quando sorridi- poi chiude gli occhi e si lascia andare sulle mie gambe, facendo cadere la mano ancora tesa contro il mio viso. Ha perso i sensi.
Mi guardo disperato intorno e vedo alcune persone, tutte spaventate e con il telefono in mano, il poliziotto che tiene fermo il ladro contro il muro, ammanettandolo, e l'ambulanza che si ferma proprio sulla strada dietro di noi, tirando fuori una barella.

Ciao a tutti, sono tornata con una nuova storia, spero che, come l'altra che ho scritto (se non l'avete letta magari andate a dare un'occhiata al mio profilo "Ricordati di amarmi") vi piaccia anche questa. Visto che la sto scrivendo adesso probabilmente aggiornerò ogni due giorni invece che ogni giorno come l'altra.
Come vi pare? Lasciate una stellina e un commentino per farmelo sapere.

BACIONI XD

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