24. Natalie

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Non riesco proprio a fare a meno di guardarli. È da ormai dieci minuti che siamo qui e per tutto il tempo Alexis non si è staccata un attimo da Nicolò.
Il mio migliore amico ci ha portate sul questo collinetta isolata, piena di fiori in questo periodo, ed è veramente stupenda. La collina, abbastanza ampia, è lontana a sufficienza per isolare i rumori della cittadina da cui siamo venuti, portando una ventata di pace in questo bel luogo. Ma per me non è sufficiente.
Il chiacchiericcio di Alexis, che si è prolungato anche quando siamo usciti dall'auto, non ha smesso nemmeno un minuto, non lasciandomi apprezzare appieno la pace e la serenità di questo posto. Da parte sua, Nicolò non fa altro che ascoltarla e annuire, sorridendo qualche volta e intervenendo nei suoi discorsi quando lei lo richiede. Io, fin ora, non ho fatto altro che ascoltare (di musica, cene di famiglia e tante altre cose) tranquillamente stesa sul prato a contemplare il cielo blu, contando che almeno quello stia in silenzio.
-Nico, in che bel posto che ci hai portato. Come mai hai deciso di venire qui?- chiede ad un certo punto Alexis, ed è proprio questo ad attirare la mia attenzione perché anch'io me lo sono chiesto quando siamo scesi dalla macchina.
-Volevo far vedere un posto carino a Natalie- risponde non preoccupandosi di poterla offendere.
Ridacchio ma lo sguardo e il sorriso della rossa non vacillano.
-Beh, è comunque un bel posto, è proprio tranquillo- ammette e per un attimo resta finalmente in silenzio.
Li guardo meglio: Nicolò è seduto con le mani tese all'indietro per sostenersi ed appoggiarsi ad esse mentre Alexis è aggrappata al suo braccio sinistro, quello verso di me. Si è messa in mezzo proprio nel momento in cui ci siamo seduti, allontanandomi, per quanto possibile, da Nicolò.
Sospiro, pensando che forse sarebbe stato meglio restare a casa e continuare a leggere il mio diario. Quando sono andata al parchetto l'ho letto un po' ma poi sono passata al libro normale, mentre oggi ho fatto il contrario, iniziando dal libro (e finendolo anche) per poi leggere alcune pagine del diario, ma poi è arrivato Nicolò...
-Che hai Nat? Qualcosa non va?- mi chiede Nico tirandomi giù dalle nuvole in cui ero andata a finire. La botta che prendo cadendo è più forte del previsto visto che, appena mi giro, vedo Alexis accoccolata sul suo petto, nonostante lui sia ancora seduto e il suo braccio lo tiene stretto mentre quello di Nicolò è dietro la sua schiena. Sono più vicini di quanto mi ricordassi.
Sorrido falsamente -No, tutto bene, stavo solo pensando- annuisco mentre mi tiro a sedere anch'io.
Punto lo sguardo sulla fine della collina dove si estendono ancora le margherite che anche ora mi circondano. È proprio bello questo posto.
Sento che Nicolò sta per parlare ma il mio telefono inizia a suonare, attirando la mia attenzione. Lo guardo e il nome di Logan brilla sotto i miei occhi, salvandomi in un certo senso.
-Scusate, rispondo e torno- dico alzandomi e facendo qualche passo per allontanarmi e poter parlare più tranquilla. Ma in parte lo faccio per lei. Chi ha voglia di starle ancora vicino?
-Pronto?- dico dando le spalle ai miei amici, consapevole dello sguardo di Nicolò. Lo sento bruciarmi la schiena.
-Ciao amore. Ti va se passo da te? So che sei sola, se vuoi ti faccio un po' di compagnia- propone e sento impazienza nella sua voce, come se fosse di fretta.
-Ehm... In verità sono fuori, ma forse posso tornare- rispondo muovendo il piede, alternando tacco e punta. Tacco punta. Tacco punta. Lo faccio spesso quando sono agitata o nervosa e poche volte me ne accorgo. Chissà se lo facevo anche prima.
-Possiamo cenare insieme, ti va? Sono le 17.50, quanto ci metti a tornare?- chiede sempre con la stessa impazienza. Sospiro e mi giro per guardare i miei amici. Sono ancora appiccicati e stanno parlando. È normale che provi fastidio?
-Mi sa che posso metterci mezz'ora per tornare, ma non ne sono sicura, forse di più- dico.
-E se arrivo verso le 19.00? Sono appena stato fuori e magari passo a farmi una doccia, per te va bene? Così avrei anche il tempo e potrei fare con calma- l'ansia nella voce è diminuita ma a me è rimasto impresso il tono di voce. Chissà cosa lo ha provocato.
-Per quell'ora sarò a casa- sorrido anche se sono consapevole che lui non può vedermi. Ma Nicolò si, e quando si gira a guardarmi e incrocia il mio sguardo sorridente non posso fare a meno di distoglierlo. I suoi occhi scuri mi scrutano anche da questa breve distanza.
-Perfetto, per quell'ora sarò da te- fa una pausa -Ci vediamo dopo cucciola- arrossisco al soprannome e annuisco, troppo assorta per capire che sto facendo una cosa inutile.
-Ciao, a dopo- sorrido e, per un attimo, penso come sarebbe se lo chiamassi anche io con nomignoli stupidi e carini.
-So che stai sorridendo. Ci vediamo stasera amore. Baci- detto questo chiude la chiamata ma io rimango comunque un attimo con il telefono all'orecchio, ascoltando il silenzio che si propaga da esso.
Mi giro e incrocio il veloce sguardo di Nicolò che, troppo educato per non dare ascolto alle parole di Alexis, mi lancia solo qualche occhiata invece di fissarmi. Mi risiedo vicino a voi.
Subito Alexis domanda -Chi era?- sorridendo.
-Era Logan- rispondo concisa perché, anche se mi sta simpatica (ora un po' meno visto il pomeriggio) non vorrei dire troppo. Ma lei non desiste.
-Uh, e che ti ha detto?- sorride maliziosa e io distolgo lo sguardo, arrossendo.
-Niente, sta sera viene da me per cena...- guardo un attimo Nico che ha le labbra serrate ma non accenna il minimo movimento o la minima parola -Non è che potresti riportarmi a casa? Vorrei anche cambiarmi- mi indico. Visto che sono ancora vestita tutta rossa con felpona e pantaloni della tuta vorrei essere più presentabile per questa sera.
-Stai bene vestita così, non vedo perché dovremmo andarcene proprio ora- confuta infastidito stendendosi sul prato, mettendo anche le mani comodamente dietro la testa.
-Ma no, Nico, non può presentarsi così, deve cambiarsi. A che ora arriva?- protesta Alexis rivolgendomi l'ultima domanda.
-Alle 19.00- rispondo continuando a fissare Nicolò. Lo sguardo infastidito è puntato al cielo e non accenna a spostarsi mentre il mio sembra più rassegnato e stanco, perché infatti lo sono.
-Beh, abbiamo ancora tempo, però se vuoi essere perfetta e aiutata dalla sottoscritta dobbiamo andarcene adesso perché devo essere a casa anch'io per quell'ora- spiega Alexis e si alza passandosi le mani sui jeans blu per togliere i rimasugli di erba e margherite. La imito.
-Se volete farvela a piedi fate pure, ma io non mi muovo di qui fino almeno alle 18.20. Verso quell'ora inizia sempre un bel tramonto da qui- dice Nicolò non azzardandosi a muoversi nemmeno di un millimetro.
-Ma così non ci sarà tempo, Nicolò, dobbiamo andare contando che ci mettiamo circa mezz'ora- risponde Alexis mentre io non dico niente. È mai possibile che sia così... Antipatico?
-Quanto manca alle 18.20?- chiede lui a questo punto.
-Beh, sono le 18.00 quindi venti minuti- dico a bassa voce e lui si volta a guardarmi. I suoi occhi cioccolato fondante vacillano un pochetto a guardare la stanchezza nei miei, ma poi imperturbabile risponde -Beh, non mi sembra tanto, possiamo aspettare-
Io e Alexis ci lamentiamo per un po' ma alla fine aspettiamo tutti quanti l'inizio del tramonto.
Quando finalmente arriva mi ritrovo a guardare la fine della collina dove il sole sta lentamente scomparendo oltre le margherite bianche. Lo spettacolo è meraviglioso e posso capire Nicolò che l'ha voluto aspettare. Ormai da un po' mi sono rassegnata e mi sono seduta al suo fianco, lasciando Alexis protestare in silenzio dietro di noi.
-Sarebbe stato solo per noi- sussurra Nico in modo che solo io lo possa sentire. Mi giro verso di lui e lo trovo ancora vicino come quando, qualche attimo fa, mi ha sussurrato all'orecchio. Gli occhi scuri mi scrutano è un piccolo sorriso imperversa sulle sue labbra contagiando anche me. Se non ci fosse stata anche Alexis questo tramonto sarebbe stato solo nostro.
-Bene, possiamo andare?- si lamenta ancora la nostra amica e in poco tempo siamo in macchina, direzione casa con deviazione per Alexis. Visto che è tardi la lasciamo direttamente a casa sua.
Quando arriviamo lei lascia un bacio sulla guancia a Nico e poi scende, io la seguo a ruota.
-Ciao Natalie, vestiti bene per questa sera, mi raccomando- dice lasciandomi anche a me due baci e salutandomi.
-Contaci- sorrido e la saluto mentre se ne torna in casa. Mi siedo davanti questa volta perché mi sono stufata di stare nei sedili posteriori. Lui parte.
Dopo qualche minuto di silenzio in cui io guardo fuori dal finestrino e lui si concentra sulla guida, io sospiro e lui inizia a parlare.
-Non era prevista- dice riferendosi ad Alexis.
-Non fa niente- dico non guardandolo.
-Invece no, fa qualcosa, quel tramonto sarebbe stato solo nostro se non si fosse immischiata. Quello per me è un posto speciale, non ci vado spesso ma devi ammettere che all'ora giusta è stupendo- ribatte Nicolò cercando di trattenere la calma ma penso sia un po' arrabbiato, o per lo meno infastidito, nei confronti di Alexis.
-È stupendo sempre. Ma comunque va bene così, Nico, davvero, non importa potremo tornarci un altro giorno- mi volto a guardarlo e finalmente gli sorrido, sperandolo di farlo sentire meglio.
-Ti ci porterò ancora- promette e si ferma davanti a casa, parcheggiando. Scendiamo entrambi.
-Ciao Nat- si avvicina a me, abbracciandomi teneramente. Si stacca e mi lascia un bacio sulla guancia, uno dei suoi soliti che mi fanno arrossire.
-Ciao Nico- lo saluto e poi ognuno entra nella propria casa, io con il cuore al galoppo.
Faccio in tempo a cambiarmi e a mettermi una maglietta blu con dei jeans che Logan suona alla porta.
Passiamo bene la serata e lui sembra più sciolto, mi bacia più spesso e con più passione, ma non ci spingiamo comunque oltre.
Una bella serata, ma la mia mente è ancora ferma al campo di margherite.

8 Febbraio 2014
"Ehi papi,
La giornata oggi non potrebbe andare meglio, penso sia una stupenda e stupendissima giornata visto che oggi, anche se per poco, ha nevicato. Già, proprio verso la fine dell'inverno inizia a nevicare e non è detto che sia l'ultima volta, infatti ho controllato le previsioni per i prossimi giorni: anche se domani ci sarà il sole, la neve torna comunque dopodomani è quello dopo ancora, imbiancando tutto. L'unica cosa negativa di questa bella giornata è che quella sanguisuga di Alexis non si staccava un attimo da Nicolò. Guardarli mi faceva impazzire. Se una persona non ti vuole perché le stai così appiccicata? Avevo voglia di andare lì e darle una bella sberla ma mi sono trattenuta e mi sono limitata a guardarli di sottecchi, anche se ogni volta mi dava un fastidio tremendo. Ma tutto bene, visto che Nicolò mi ha promesso che appena nevicherà un po' di più mi porterà in un bel posto isolato per giocare a palle di neve. Lui non lo sa ma conosco già il posto in cui mi vuole portare: la collinetta piena di margherite in primavera. Pensa di farmi una sorpresa credendo che io non mi ricordi quando mi ci ha portato alle medie ma io rammento tutto alla perfezione. Farò finta di essere sorpresa per farlo felice, voglio vederlo ridere.
Con affetto,
Natalie."

Come vi pare la storia fino a qui? Spero sia apprezzata. Se siete arrivati fin qui un commentino e una stellina me li merito, no? Grazie e alla prossima.

BACIONI XD

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