17. Nicolò

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Guardo la mia classe, quasi vuota di prima mattina, mentre non penso ad altro che spaccare la faccia a quel coglione di Logan. Sono passati circa quattro giorni e siamo a lunedì. Venerdì c'era sempre Natalie con me, quindi come potevo andare a cercarlo per pestarlo? Per sabato e domenica non mi andava proprio di andare apposta a casa sua per dirgliene quattro, quindi ho lasciato stare e rimandato tutto fino ad oggi. Quasi sicuramente riuscirò a lasciare Nat in classe per almeno 15 minuti e io sarò libero. Non che voglia sbarazzarmi di lei, questo mai, ma ho da fare assolutamente questa cosa.
-Ciao Nico- mi sorride Alexis sedendosi nel posto accanto al mio, quello normalmente riservato a Nat, ma lei è ancora fuori con il suo fidanzato.
-Ciao rossa- saluto gentile.
-Come mai tutto solo?- chiede curiosa.
-Niente, solo che Nat è ancora fuori con Logan-
-Non hai ancora parlato con lui? Pensavo l'avresti fatto- osserva quasi confusa.
-Non ne ho avuto l'occasione- rispondo e noto la mia migliore amica entrare in classe.
-Oh, certo, fa come vuoi, a me tutto questo non da nessun problema- annuisce prima di alzarsi vedendo arrivare Natalie -Tutta tua- le dice spostandosi e guadagnandosi un bel sorriso dagli occhi azzurri.
-Grazie- risponde Nat. Ha i capelli neri raccolti in una coda quando normalmente li porta sciolti, ma sta bene anche così.
-Senti Alexis, volevo chiederti una cosa- dice la mia amica mentre io le guardo attento. Non era mai capitata una cosa del genere, ma pensando che è come se Natalie si fosse azzerata voglio vedere come vanno le cose.
-Certo, dimmi pure- anche Alexis è cambiata nei suoi confronti. È più gentile.
-Avevo pensato che magari domani potresti venire a casa mia, non so, possiamo vedere un film- propone facendomi spalancare gli occhi. Perché? Non è normale, l'ho già ripetuto mille volte. A parte che raramente invita qualcuno a casa sua che non sia io, ma proprio Alexis? No, con lei non era mai successo e non credo che le sarebbe mai passato per la testa di fare una cosa del genere prima. Ma come avrò già ripetuto mille volte, è cambiato tutto.
-Come? Per me va bene, ma perché?- chiede stupita nel mio stesso modo la rossa.
-Beh, la casa è sempre vuota e non ho ancora visto una presenza femminile a parte me e mia mamma. Pensavo fosse una cosa carina- la mia amica abbassa lo sguardo, in evidente imbarazzo. Ma sia io che Alexis ridiamo.
-Certo, vengo volentieri a casa tua- dice un attimo prima che la campanella suoni e la giornata scolastica cominci. La rossa si dilegua, andandosi a sedere al suo posto mentre ogni minuto della giornata passa lento come la morte. Sfrutto ogni attimo per architettare torture varie da provare con il mio amico Logan, sapendo già che tranciargli le dita non sarebbe idoneo alla situazione.
La campanella suona annunciando il tanto agognato intervallo e facendomi sospirare.
-Oddio, che noia mortale- sbuffo alzandomi e stiracchiandomi.
-No, non è vero- ribatte sorridendo Nat e a questo punto alzo gli occhi al cielo.
-Solo perché era scienze, staremo a sentire te quando facciamo arte chi si annoierà- mentre dico questa frase penso a come potermela svignare senza farmi notare e ancora una volta un'impicciona dagli occhi azzurri mi propone la copertura perfetta.
-Dio, non ci capisco niente di scienze. Non sono proprio portata- annuncia Alexis sedendosi pesantemente sulla mia sedia.
-Ma no, guarda che è semplice...- Natalie inizia a rispiegare la lezione ma non ci faccio proprio caso visto che sto uscendo dalla classe diretto alla mia meta.
Passo dopo passo raggiungo la classe designata e il soggetto giusto, che in questo momento sta parlando con alcune ragazze. Che razza di bastardo.
-Nicolò, che ci fai qui?- mi chiama Juri appena varco la porta della classe. Lo guardo di sfuggita ma mi costringo a dargli più attenzione. In fondo è uno dei miei migliori amici.
-Ciao, sono venuto a trovare lo stronzo- dico stringendo la mascella e digrignando i denti. Logan non si è ancora accorto di me visto che mi dà le spalle.
Lo sguardo di Juri si fa serio e mi prende per un braccio, trascinandomi fuori dall'aula sotto mia lamentela.
-Senti, non fare scenate per favore, l'ultima cosa che voglio è che tu vada in presidenza o che tu sia sospeso- afferma tenendomi sempre il braccio. A questo punto capisco. Lui lo sa.
-Tu lo sai?- chiedo assottigliando gli occhi e strattonandomi, sfuggendo alla sua presa.
-Non è questo il punto Nico...- cerca di difendersi.
-Oh sì che è il punto. Quel bastardo l'ha tradita da chissà quanto e tu lo sapevi. Come hai potuto non dirmelo?- lo guardo con una rabbia cieca. È mai possibile che fossi il solo a non sapere questa cosa?
-Nicolò, sono cose che succedono-
-Cose che succedono? Ti rendi conto di quello che stai dicendo? Sono tutte grandissime stronzate!- alzo la voce tanto che qualche altro studente si gira a guardarmi. Ma che vadano a fanculo.
-Nico, smettila- sibila Juri -Non voglio che tu faccia scenate-
-Faccio tutte le cazzo di scenate che voglio- ribatto -Come hai potuto non dirmelo? È la mia migliore amica e tu sei il mio, ti rendi conto? Non va bene- sbotto e cerco di superarlo ma mi ferma. Non è più grande di me, ma grazie a basket ha imparato a placcare bene i compagni e di conseguenza non riesco a superarlo. Forse non ne ho neanche veramente l'intenzione.
-Da quanto va avanti questa storia?- chiedo sul punto di esplodere.
-Da pochi mesi credo, ma saranno affari loro, Nico, non puoi immischiarti- il tono è duro e fermo.
-Ma ti senti? È la nostra amica, cazzo- lo spingo e lui va a sbattere contro il muro dietro di sé.
-Lo so, ma la loro relazione va bene e lui non è che vada a puttane tutte le sere, solo qualche volta- perché ora cerca anche di difenderlo?
-Ma allora sei proprio uno stronzo come lui. Non puoi farle questo, ti rendi conto? Pensa di essere felice con lui, cazzo- esclamo e la campanella suona, segnando l'inizio delle lezioni. No, non possono essere già passati 10 minuti, non ho fatto quello che dovevo.
-Vai in classe, Nicolò, pensa che questo l'ho fatto per te- dice respirando forte.
-L'hai fatto per me? Davvero? Se no cosa sarebbe successo?- chiedo sprezzante.
-Avrebbero potuto sospenderti, stupido che non sei altro, devi stare calmo- mi dice e gli faccio una smorfia prima di fare un passo indietro.
-Sei solo un bastardo- ribatto prima di andarmene verso la mia classe.
Non finirà qui, oggi avrò comunque la mia vendetta.
Per le restanti ore di scuola, dove non ci è permesso alzarci neanche per buttare una carta (che prof che abbiamo) non faccio che meditare per abbassare la rabbia che però, contro la mia volontà, cresce a dismisura ogni momento di più.
Quando l'ultima campanella mi libera dalla classe schizzo fuori il prima possibile, senza pensare un attimo alla ragione per cui sto facendo tutto questo. Quella che ora mi sta rincorrendo.
-Nico! Nico! Fermati per favore- urla Natalie che accelera il passo per starmi dietro.
-Scusa- sussurro quando ormai mi è vicina. Nonostante tutto ha un sorriso magnifico, divertito dalla mia fuga improvvisa.
-Oh, ma sei pazzo? Potevi aspettarmi- ride e riprende a camminare al mio fianco. Dovrò rimandare ancora con Logan.

Sono ormai le 16.00 quando decido che non posso aspettare ancora. Ho passato le ore appena trascorse a convincermi che non avrei dovuto farlo, ma chi sono io per impedirmelo.
Esco di casa sparato come un fulmine e mi precipito da Logan. In una ventina di minuti, diminuiti a 10 circa per la mia camminata veloce, arrivo e suono al campanello, impaziente che quello stronzo mi apra. Proprio lui spalanca la porta.
-Cosa ci fai...?- non fa in tempo a finire la frase che lo prendo per il collino e lo sbatto al muro affianco alla porta d'ingresso.
-Ti ricordi cosa ho fatto la prima volta?- chiedo incazzato nero.
-Senti, non devi essere arrabbiato con me- prova a difendersi mettendo le mani sulle mie e cercando di staccarmi da lui.
-Dimmi quante volte- dico stringendo di più la presa.
-Ti ho già detto che io...-
-Invece io ti ho già detto di dirmi quante volte l'hai tradita, cazzo- alzo la voce guardandolo negli occhi verdi che ora vorrei vedere chiusi.
-Nicolò, davvero... Non è successo niente- cerca ancora di parlare ma una risata amara esce dalle mie labbra.
-Quante stronzate, lo sanno anche i muri che l'hai fatto- i momenti di silenzio che si protraggono dopo questo momento sembrano infiniti, ma alla fine lui parla.
-Si, è vero- sussurra e lo tiro avanti per sbatterlo ancora più forte contro il muro.
-Non volevo farlo, è successo e basta, non so che mi è preso- distoglie lo sguardo. Che codardo.
-Quante volte?- richiedo.
-Qualcuna...- risponde e non c'è la faccio proprio più. Un pugno colpisce forte lo zigomo del ragazzo, facendolo cadere rumorosamente a terra.
-Me lo merito...- sussurra portandosi la mano al volto.
-Devi lasciarla- dico. Lo guardo con disprezzo perché non posso immaginare una cosa peggiore. Per me il tradimento è il colmo.
-Le spezzerò il cuore... È la tua migliore amica- si lamenta.
-Fallo- ripeto.
-Ma la amo- no, questo non doveva dirlo.
Sferro un calcio pieno di furia nella sua pancia, facendolo gemere.
-No, tu non la ami, se no non l'avresti mai tradita- detto questo mi allontano.

Uh, un Nicolò arrabbiato. Che ne pensate? Se siete arrivati fin qui un commentino e una stellina me li merito, no? Grazie e alla prossima.

BACIONI XD

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