Madre e figlia

84 9 2
                                    

Pov. Liljiana
Si è appena addormentata la mia piccola sorellina. Posso percepire il suo sonno agitato: trema tutta e sta sudando. Anche io ho paura: cosa ci riserverà la vita da oggi? Dovremo scappare? Rintanarci? Io non voglio nascondermi: voglio aiutare gli altri ebrei come me, voglio riservare ad altri una vita migliore.
So che mia madre non accetterà mai che io scappi di casa, potrebbe morire dall'ansia e dal dispiacere.
Ad interrompere i miei pensieri ci pensa la brezza leggera proveniente dalla finestra aperta. Vedo le stelle da qui. Come sono belle...così luminose e splendenti...
Esco dal letto e mi avvicino: l'aria fresca della sera, il pavimento freddo sotto i piedi nudi, l'odore delle foglie fresche, lo il fruscio silenzioso del vento. La libertà. La mia libertà.
Esco dalla finestra. Mi arrampico fino ad arrivare sul tetto. Mi siedo sulle tegole. La camicia da notte è libera ai capricci del vento, così come i miei capelli castani che, illuminati dai raggi lunari, sembrano biondi. Un brivido di freddo mi percorre la schiena.
I miei occhi sono pieni di meraviglia: Roma è bellissima la notte. Riesco a sentire i canti dei giovani universitari fascisti, che marciano per le strade:

"Siamo fiaccole di vita,
siam l'eterna gioventù
che conquista l'avvenir
di ferro armata e di pensier.
Per le vie del nuovo Impero
che si dilungano nel mar,
marceremo come il Duce vuole,
dove Roma già passò.
Bocche di porpora ridenti,
date amor, date amor,
e noi domani a tutti i venti
daremo il tricolor.
Oh nude stanze,
fredde squallide nell'ora di studiar,
dove speranze,
sogni, canti pur ci vengono a trovar,
a noi veglianti,
sui volumi d'ogni scienza e d'ogni età
il dover gridi: "Per l'Italia e per il Duce,
eja, eja, eja, alalà!!!"

Certo i fascisti, come dicono i miei genitori, sono i "cattivi", quelli dalla parte di Hitler, che uccidono noi ebrei per via delle questioni "di razza", eppure sono sempre uomini, con una famiglia da mantenere e un alto senso di orgoglio, di amor di patria. Non posso non ammirare il loro alto spirito patriottico e la loro voglia di migliorare il paese, di portare l'Italia ad essere una potenza come l'Impero Romano...eppure so che presto verranno ad ucciderci tutti, lo sento...
Sento qualcuno che mi chiama per nome. Per poco non cado giù dal tetto. "Liljiana!!! Che ci fai sul tetto???" Mia madre mi ha vista. Sono sicura che mi riempirà di improperi. Eppure nei suoi occhi non leggo rabbia ma paura e tristezza. Si arrampica e, con mio grande stupore, mi raggiunge e mi abbraccia.
"Tesoro, so che per te non è facile...mi dispiace perché l'adolescenza è un periodo della vita dove bisognerebbe essere felici, e tu non lo sarai mai, purtroppo...non sai quando mi dispiace cara..."
Ormai le lacrime non si possono più controllare. Scendono copiose sulle guance, sul collo, sulle dita, e le lacrime di mia madre si appiccicano ai miei capelli. Piangiamo assieme.
Mi viene in mente una poesia di mio padre, che aveva scritto qualche anno fa:

"Madre e figlia,
due facce della stessa meraviglia..."

Mia madre mi accarezza la testa, mi bacia la fronte. Presto sarà l'alba.
L'alba di un nuovo giorno...domani potremmo morire tutti: potrebbero sganciare bombe sulla nostra casa, potrebbero trovarci i tedeschi, non lo so. La cosa di cui sono certa è che sempre potrò contare sul saldo sostegno di mia madre, anche quando avrò paura e sarò sola, al buio...

Spazio autrice:
Buonasera!!! Scusate se pubblico così in ritardo ma ora ho diversi problemi in ambito familiare/scolastico/affettivo quindi non avevo voglia di scrivere...prometto che pubblicherò il prossimo capitolo il prima possibile e non farò stancare nessuno...
So che questo capitolo non è il massimo, scusatemi😓
Vi saluto, buona serata❤️

Noi siamo ebreeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora