È un giorno piovoso.
Lo scrosciare della pioggia è l'unico suono che si sente.
Le strade di Roma sono bagnate.
Il silenzio.
Solo la pioggia batte sulla città.Una porta si apre.
Sette figure escono dall'edificio e, avvolte in ampi cappotti scuri, si incamminano verso il confine della città.Pov. Adina
Papà ha detto che non dobbiamo avere paura, eppure io tremo.
Il vento e la pioggia ci colpiscono con forza, il cappotto è fradicio e le ossa sono intorpidite dal freddo.
Papà ha detto di non avere paura, eppure i soldati del confine mi spaventano.
Mamma dice che non dobbiamo fare rumore. Che, se ci trovano, ci uccidono.
Ma papà mi dice di non avere paura. Dice che devo camminare e devo stargli vicina. Non mi devo allontanare.
Liljana mi tiene per mano. Anche lei ha paura e si vede dagli occhi spalancati, pieni di angoscia.
<<Se ci trovano ci uccidono.>>
Queste parole mi rimbombano nel cervello simili a clave che si abbattono sulla mia testa.
Nastia e Dora sono abbracciate a mamma, mentre Elisha piange.
Non ha detto addio al suo fidanzato perché papà le ha impedito di uscire di casa: temeva che i soldati la portassero via, per sempre.
Mi dispiace per Elisha. Non so cosa si possa provare: non sono mai stata innamorata e nemmeno mi interessa l'amore.
Liljiana la guarda e le sorride.
<<Non possiamo fermarci>> dice mio padre. Mamma lo segue, stringendo Dora e Nastia.
Siamo quasi fuori dalla città.
Ed è allora che sentiamo i cori:" Fuoco di Vesta che fuor dal tempio irrompe,
con ali e fiamme la giovinezza va.
Fiaccole ardenti sull'are e sulle tombe
noi siamo le speranze della nuova età.
Duce, Duce, chi non saprà morir?
Il giuramento chi mai rinnegherà?"Papà ci intima di nasconderci. È spaventato. Corriamo lungo la strada. Pochi metri e saremo fuori da Roma. Eppure il coro ci dà tormento:
"Snuda la spada! Quando tu lo vuoi
gagliardetti al vento tutti verremo a te
Armi e bandiere per gli antichi eroi,
per l'Italia, o Duce, fa balenare al sol."Lilijana mi stringe la mano convulsamente. Inizio a piangere, ma in silenzio.
Se scoprissero sarebbe la fine."E va, la vita va,
con se ci porta e ci promette l'avvenir.
Una maschia gioventù
con romana volontà combatterà.
Verrà, quel dì, verrà
che la Gran Madre degli eroi ci chiamerà
per il Duce, oh Patria, per il Re,
a noi!
Ti darem gloria e Impero oltremar!"Papà si volta e vediamo un carro. La salvezza! Mamma si mette dietro ad esso. L'oscurità la nasconde.
Lilijana mi spinge in avanti. <<A presto, scricciola...>> mi sussurra, prima che mia madre mi carichi sul carro.Pov. Lilijana
Il carro si sta allontanando. I fascisti sono spariti, ma è quasi mattina: presto ritorneranno. Mi aggrappo al braccio di mio padre. Siamo rimasti solo noi. Le altre saranno fuori dai luoghi più pericolosi entro domani mattina. Un giorno ancora e saranno al sicuro, tra le braccia degli amici di mio padre, dei quali non rammento i nomi.
La mia scricciola almeno è al sicuro, per ora.
<<Noi andiamo a piedi...>> dice mio padre. <<Non daremo nell'occhio>>
Mi sorride: è un sorriso malinconico. Teme che possa succedere qualcosa alle altre.
<<Papà....andrà tutto bene. Loro se la caveranno e domani saremo di nuovo tutti insieme.>>
Lui mi guarda e mi abbraccia.
Poi, a braccetto, ci allontaniamo dalla strada.Mai dimenticherò questo momento: il momento in cui ho scoperto la verità...Roma è una città meravigliosa ma, tra le mura, le strade e gli antichi monumenti, nasconde sangue, morte e dolore.
Non avrei più rivisto la mia città natale: Roma sarebbe stato un ricordo lontano.
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Noi siamo ebree
De TodoNel 1938 Adina, una bambina di undici anni ebrea nata e cresciuta nell'Italia fascista, e la sua famiglia, composta da madre, padre e quattro sorelle, tutte più grandi di lei, tremano davanti alla potenza di Hitler e davanti alla forza di Mussolini...