L'uomo delle margherite

55 6 7
                                    

Pov. Liljana
Non piove più.
Papà ha bussato alla porta della casa dove si trova la mamma, con le mie amate sorelle.
<<Irina!>> inizia a chiamare.
Nessuno risponde.
Mi rendo conto che il praticello attorno alla casa è coperto di margherite meravigliose. L'arte sapiente del giardiniere paziente mi colpisce molto. Ma adesso non posso pensare a dei fiori puri ed innocenti. Devo pensare alla mia famiglia.
<<Dora! Nastia! Irina! Adina! Sono io, Joshua! Aprite, vi prego!>>
La porta scricchiola.
Compare un uomo piccolo e minuto, con baffi e barba neri, con capelli scurissimi scomposti.
<<Joshua?>> sussurra, quasi spaventato.
Mio padre gli sorride.
<<Elias...sono io...sono Joshua Entipham...>>
L'uomo gli stringe la mano e scoppia in lacrime.
<<Credevo che non saresti più arrivato...tua moglie mi aveva detto che saresti giunto ieri sera...ho temuto che vi avessero preso.>>
<<Dov'è mia moglie?>> chiede papà.
<<Sono state inseguite fin qui da dei soldati. Ho nascosto le ragazze nella mia dimora, ma la donna ha voluto proseguire...mi ha affidato le bambine ed è fuggita...ha promesso che ritornerà...>>
Ecco, dunque, spiegato il silenzio di morte che aleggiava sulla "casa delle margherite"...
Papà mi guarda.
<<Entra in casa...>> sussurra, silenziosamente...

Appena entrata, subito mi assale un odore di fiori. Le scale per salire al piano di sopra sono ricoperte di margherite, così come i vasi sulle finestre. Anche il tappeto è ricoperto di questi fiori.
È davvero una casa bellissima, devo ammetterlo.

Sento dei passi. Dalle scale compare un viso, che io ho tanto amato.
<<Adina! Scricciola mia!>>
Lei mi corre incontro.
Ha la faccia incrostata di terra, i capelli scomposti, gli occhi spalancati.
Piange. Piange. Piange.
<<Credevo che non ti avrei più rivista...>>
La stringo forte a me. Mai più ci separeremo. Mai più.
Ho fatto un errore a lasciarla sola.
Non accadrà mai più.

Dalle scale scendono anche Dora e Nastia. Anche loro hanno pianto.
Si sorreggono.
<<Lily! Lily! Sei qui! Sei qui! Sei salva! C'è anche papà con te? Sì, vero?>>
Non chiedo loro della mamma, altrimenti so che piangerei anche io con loro.
<<Hai visto la mamma?>> chiede Adina, quasi speranzosa.
Povera creatura. Lei non immagina quello che è successo.
<<No ma arriverà presto, scricciola...>> le sussurro.
Lei resta abbracciata a me.
Le schiocco un bacio sulla testa.

Ci sediamo, unite dall'abbraccio.
Nastia e Dora si uniscono a noi.

Elisha è tornata a Roma, la mamma è sparita.
Ma ce la devo fare lo stesso.
Le mie sorelle hanno paura.
Ma io DEVO essere forte.
Per Adina.
Per mio padre.
Per le mie sorelle.
Per mia madre.

Come diceva mia madre: "MAI AVERE PAURA!!!"

Noi siamo ebreeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora