Cara's POV
Odio Michael. Odio Michael con tutta me stessa.
So che non ho ancora parlato con lui, non ho ancora ascoltato la sua versione dei fatti. E non ho la minima voglia di farlo.
L'uomo davanti a me continua a dirmi di calmarmi, ma io urlo più forte cercando di liberarmi dalla stretta di questi due energumeni alle mie spalle. Uno di loro mi tappa la bocca, lasciandomi però il naso scoperto in modo da poter respirare. L'uomo dai capelli bianchi mi si avvicina e mi parla con un tono quasi paterno "Se ti lasciamo libera, prometti di non aggredire nessuno ed ascoltarmi fino alla fine?" dice, "Fai cenno con la testa quando hai deciso."
Guardo i suoi occhi, un misto tra l'azzurro e il grigio, tra il mare e la cenere. Sono quasi consolanti; decido di fidarmi delle sue parole e faccio un cenno di approvazione con la testa. L'uomo sorride ai due tizzi alle mie spalle che mi liberano in una frazione di secondo, poi se ne vanno.
"Perchè è cosi gentile con me?" chiedo, non capendone il motivo. "Sono così con tutti; anche con Michael sono così. Tu lo conosci, vero?" chiede, questa volta non mi guarda, sta guardando davanti a sè. Alzo gli occhi per vedere anche io quello che sta guardando l'uomo e per poco, ma davvero poco, reprimo la voglia di spaccare la faccia a quell'idiota.
"Cara... Lasciami spiegare." dice.
Lo odio. Sempre di più.Seguo Michael in una biblioteca, è davvero enorme.
"Allora, erano due le opzioni..." mi guarda e io ricambio lo sguardo con aria interrogativa, come per esortarlo a parlare. "O ti prendevano quelli del manicomio e ti chiudevano in isolamento, oppure ti prendevamo noi e ti tenevamo al sicuro qui... Con noi... Con me." dice lui abbassando la testa.
Forse non lo odio.
In fondo l'ha fatto per il mio bene. Ho sbagliato a giudicarlo così duramente.
"Ma Luke dovè?" mi chiede, spostandosi scomodamente sulla sedia.
Accavallo le gambe rilassandomi, "Pensavo potessi dirmelo tu... L'hanno portato in una stanza quando siamo arrivati." spiego io.
Michael sbarra gli occhi e inizia a torturarsi i palmi delle mani, lasciandoci i segni delle unghie.
"Cosa non va?" chiedo nervosamente, mi sta spaventando. "Nulla." dice con un tono falso, scuotendo la testa. Annuisco, ma non gli credo. So che lo fa per proteggermi, ma ormai ho diciotto anni, non sono una bambina. Non deve nascondermi le cose.
"Sai, vero, che a me puoi dire tutto?" chiedo retoricamente.
Lui annuisce sorridendo, ma continua a torturarmi con il suo silenzio.--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ecco il primo capitolo!!
Spero che anche il sequel vi piaccia quando il primo libro. Buona lettura.
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Sick || Michael Clifford
Hayran Kurgu"Prigionieri di un mondo che non esiste." Sequel di "Insane"