Capitolo 12

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- Un angelo azzurro per me e per lei il drink più forte che riesci a fare -.
I due ragazzi presero i bicchieri e si andarono a sedere su un divanetto abbastanza isolato dal resto della folla. Lei bevve quasi tutto d'un sorso l'intero drink poiché aveva bisogno di distanziarsi dal mondo reale mentre quella specie di suo "ex" sorseggiava lo strano liquido celeste parlando del più e del meno.
Caterina iniziò a sentire la testa girarle ammettendo a sé stessa che forse quella sera aveva esagerato. Si avvicinò all'orecchio del suo "compagno di bevuta" per dirgli che non stava molto bene; egli approfittò della poca distanza tra loro per baciarla. Le loro lingue s'intrecciarono come mesi prima e intanto Samuele iniziò a spostare la mano che aveva sul ginocchio di Caterina sempre più su, fino ad arrivare alle sue mutandine di pizzo. Era bagnata, è quello che gli serviva in quel momento, lo voleva. Continuò a baciarlo ma per un secondo si accorse che i loro aliti sapevano tremendamente di alcol e ciò la riportò nella realtà rendendole la mente più lucida. Balzò in piedi. "Cosa sto facendo?", non riusciva a chiedersi altro. Inoltre si rese conto che a qualche metro da lei c'era Riccardo. Aveva l'impressione che fosse lì già da un po', forse aveva visto troppo. Corse via non pensando neanche agli alti tacchi che stava indossando.
In quel momento voleva solo andarsene da quei due ragazzi che le avevano rovinato la serata.

Non posso stare senza teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora