Capitolo 18

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Aggiorno a 10 stelline

Esco di casa, prendo il motorino, che mi ha portato Ryan dal lago e parto. Direzione: casa di Hal.

Suono. Non mi apre nessuno.
Busso. Non mi apre nessuno.
Urlo. Non mi apre nessuno.
Sconsolato, inizio ad allontanarmi dalla porta, ma poi sento che questa si apre.

<Ch->
<Hal, lasciami parlare, ti prego. Poi me ne andrò e ti lascerò in pace. Devo dirti tutto, ora. Non posso più aspettare.>
<Okay>
<Allora. Prima di stare con te, precisamente anche quando mi sono messo con Ashley->
<Vieni dentro che fa freddo>
Mi fa entrare e mi siedo sul divano del salotto.
<Dicevo che prima di stare con te, ero in una brutta compagnia. Alcool, fumo, prostitute, droghe di ogni tipo. Diciamo che ero felice di stare in questo gruppo. Ogni sera c'era divertimento: ti ubriacavi, ti facevi e poi andavi a puttane.
Quando ho conosciuto Ashley, mi sono innamorato e non volevo che entrasse in questo giro. In fondo sapevo che non era un buon circolo. Così ho cercato di allontanarla e di uscirne fuori anche io, per lei, ma non potevo. C'era un giro non indifferente di soldi. E poi c'erano anche le scommesse su chi reggesse di più, chi si faceva di più, persino chi scopasse di più. Un giorno, la polizia, ci ha quasi scoperti e la colpa è finita su di me, perché me ne volevo andare e quindi hanno pensato che l'avessi chiamata io per far scoprire tutto. Hanno camuffato tutto molto bene alla polizia, la quale non soddisfatta, ha lasciato stare. Hanno iniziato a minacciarmi di portarsi a letto Ashley. E poi l'hanno fatto. Ogni sera la facevano ubriacare e la riempivano di pasticche, poi in 4 o 5 la scopavano brutalmente, violentemente. È lì che ha avuto la sua prima volta. La legavano, la frustavano, la picchiavano è tutto davanti ai miei occhi. Piangeva , urlava, e anche io.>
Mi fermo a singhiozzare.
<Ma ci amavamo troppo. E, ripeto, non potevo uscirne. Io non ce la facevo più. Ero il più piccolo del gruppo e quando la polizia è arrivata mi ha detto che ne sarei uscito quasi pulito se li avessi aiutati. Subito ho rifiutato,ma quando ero sull'orlo della disperazione sono andato in commissariato e ho confessato tutto. Loro sono stati attestati per prostituzione e droga, oltre che violenza sui minori, ma hanno avuto una pena minore perché hanno confessato a loro volta, chi fosse il fornitore di tutto questo "divertimento">
Mi fermo. È scoinvolta. Ha gli occhi lucidi ed è tesa.
<Hal, calmati. Posso continuare? Devi sapere, ma se non vuoi ti spiego la pros-.>
<S-si>
<Okay. Quindi loro hanno ottenuto solo 1 anno di carcere. E ora sono di nuovo in libertà. Per me smettere con la droga è stato difficilissimo. Sono stato anche in un centro come mi aveva detto la sentenza del giudice. Per il resto, non ho avuto molti problemi.
Non ho mai toccato Ashley, senza il suo permesso. L'abbiamo fatto solo una volta, tre mesi fa. Lei piangeva e tremava, ma me lo aveva chiesto. Lei che voleva dimenticare tutto, e questo era il metodo migliore. La toccavo dolcemente, le sussurravo parole dolci, o le dicevo di tranquillizzarsi. Le chiedevo se volesse continuare e annuiva sempre. Quando l'ho toccata era rossa su tutto il corpo. Lei era spaventata e io avevo paura di farle male. Non è stato proprio il massimo.
Comunque ora sono liberi e la settimana scorsa mi hanno minacciato di violentarti e allora mi sono incazzato. Con Ashley non lo sapevo. Non sapevo fossero così. Non sapevo cosa le avrebbero fatto.
Ora lo so, e non permetterei a nessuno di toccarti. Così gli ho detto di fare del male a me, ma di non sfiorarti, neanche con un dito.>
<C-continua. Ti prego>
<Stranamente hanno accettato, forse per paura di finire di nuovo dentro. Uno di loro, mi ha detto che non ti avrebbe violentata, ma che dovevo aspettarmi qualcosa al più presto. Può sembrarti strano, ma so che un suo cugino ha una passione per gli insetti e i serpenti. Nel senso che sa dove vivono, quanto sono pericolosi, come richiamarli, cosa mangiano e tutto. E da lì è partito tutto, anche se non credo fosse a conoscenza dell'effetto che fanno sul tuo corpo. Quando dormivi, al lago, avevo sentito qualche rumore prima del serpente. Ma non ci ho dato peso e ho sbagliato.>
<i-io...>
<Nonono ascoltami. È finita così. Da ora non permetterò che ti accada niente. E giuro, niente. Ora, visto che sei arrabbiata, e hai ragione, me ne vado.>
Faccio per andarmene ma sento Hal che mi chiama con un filo di voce.
<Ti amo, non andartene, non ce la farei a questo punto.>
<Certo, piccola, mandami via tu, quando vuoi.>
<Ricominciamo da capo?>
<Hal, vuoi dire che->
<No. Non ti ho perdonato. Ricominciamo da capo, perché ti amo e voglio stare con te. Perché ti sei confidato e hai avuto il coraggio di raccontarmi quest'orrore che hai vissuto. Ma ancora una cazzata, ancora una volta che mi metti le mani addosso, che mi chiami "lurida puttana", che arrivi a casa in quello stato, finisce tutto. E con tutto, intendo tutto. >
<Piccola, ti amo, mi dispiace di tutto quello che è successo. Ti amo, ti amo e ti amo.>
Incomincio a baciarla e la prendo in braccio. La appoggiò delicatamente al muro e le faccio un succhiottino sul collo, in basso, in modo che lei possa coprirlo. Ridacchia. Saliamo le scale e la appoggiò lentamente sul letto. Mi metto sotto e lei appoggia la testa nell'incavo del mio collo e io le faccio i grattini sulla schiena.
Sarei riuscito a mantenere la promessa?

E lasciatela sta stellina!❤️
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