Capitolo 13

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Hal ricomincia a piangere ma non faccio in tempo a girarmi che...

caccia un urlo cadendo a terra.
Con il polpaccio che chiede aiuto la tiro su, le asciugo le lacrime di dolore e bagno un fazzoletto con dell'acqua, mettendoglielo sulla caviglia morsicata.
Ci appendiamo l'uno all'altro e arriviamo alla moto.
Finalmente il serpente è sparito.
Bastardo.
Vedo che si ferma, quasi si stacca da me di punto in bianco e per poco non cade. La prendo al volo e noto che sta chiudendo gli occhi.

<No, no no, Hal stai sveglia, non chiudere gli occhi, fallo per noi, dai amore tieni duro> Le dò due schiaffetti sulle guance.
Vedo che cerca di star sveglia,ma non ce la fa, così anche se la gamba mi sta maledicendo, la prendo in braccio e la porto alla moto.
Sviene.
Se Hal dovesse avere conseguenze gravi, non me lo perdonerò mai.

Una lacrima solitaria raggiunge il mento, il collo, la felpa e la bagna. La mia giacca è ancora su quel piccolo scricciolo, che sembra così indifeso e infreddolito.

Le scopro la caviglia.
È nera, a macchie più chiare, con il sangue che esce dal morso, e la mia "ferita", se così la vogliamo chiamare, è poco più chiara anche se il dolore sta decisamente aumentando.
Mi viene da vomitare a questa vista orribile, ma ora devo fare l'uomo.
Decido di chiamare il 911.
Prendo il telefono e fortunatamente c'è una tacca, una tacca di speranza.
Spiego all'operatore cosa è successo e dove siamo.

<Chris, calmati , stai tranquillo, arriviamo subito. Non ti agitare, non concludi niente. È cosciente? Lo stato della caviglia?>
<Come faccio a stare calmo? La mia piccola è svenuta e lei mi dice di stare tranquillo? Comunque no, non è c-cosciente, è svenuta. È un orrore, la prego venite il più->
~linea interrotta~
Spero che arrivino al più presto, anche perché il mio polpaccio mi fa troppo male e la caviglia di Hal è veramente orribile.
La gamba non mi regge e cadiamo a terra tutti e due. Le bagno di nuovo la caviglia. La prendo a mo di sposa e la stringo a me, mentre io sono leggermente coricato.
Le prendo di sfuggita il polso. Sento le pulsazioni più lente, ma comunque ci sono. Le do un bacio, passandole tutta l'aria che ho nei polmoni, e poi di nuovo, e di nuovo, fino a quando sento le sirene avvicinarsi e poi le vedo in lontananza. Continuo a tamponare le ferite di tutti e due con un fazzoletto, anche se non so se serva a qualcosa.
Sento un uomo avvicinarsi.

<Chris? Sei tu? Siamo i paramedici dell'ospedale. Ora ci siamo noi> si avvicina cautamente.
<S-si, sono io>
<Dammi pure la ragazza.>
<Grazie>
Lascio Hal sulle sue braccia, dopo un bacio sulla fronte e poi, dopo che l'hanno accompagnata, vengono a prendere anche me e mi fanno salire in ambulanza con lei.
Lei è ancora incosciente.

<Dottori, come s-sta?>
<La caviglia è ridotta malissimo, ma siamo arrivati in tempo. Vi ha morso lo stesso serpente?>
<Si><Ma lei per lei è più pericoloso, me lo ha detto sua mamma: anche da piccola era successo.>
Intanto chiamo Bess e le dico cosa è successo. Sapendo "l'aggravante del veleno" per Hal, Bess si allarma subito e mi riferisce che 5 minuti e arriverà all'ospedale.

Arriviamo in ospedale e come urgenza ci fanno entrare nel grosso edificio.
Bianco.
Il polpaccio ha iniziato a sanguinare ancora di più e mi fa sempre più male. Urlo e mi dimeno per il dolore, mi sento in una bolla di sapone, isolato da tutto e tutti. Nessuno sembra sentirmi.
La bolla si scoppia quando mi dicono che Hal dev'essere operata d'urgenza, con un'operazione in cui ci può rimettere la gamba, perché ormai il veleno si è espanso in tutta la gamba.
Il mondo mi cade addosso.
Uno stupidissimo serpente ha fatto questo.
Solo uno stupidissimo serpente.
E la colpa è mia che ho fatto quel che non dovevo fare.

Spazio autrice
Lo so, vi voglio bene anche io, graziepregociao😂💕.
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Byee
Chiaa💕

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