Capitolo 23

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Aggiorno a 10 stelline!

Continuo a guardare quell'immagine e sorrido.
C'è una ragazza che piange e il suo ragazzo che le asciuga le lacrime e la bacia.  Poi lui la prende in braccio e se la coccola dolcemente, scomparendo nel corridoio.
Rimaniamo a fissare la scena fino a quando suona la campanella. Rimetto i libri e i quaderni nello zaino, mi metto il giubbotto ed esco dall'aula. Cammino fuori da scuola, Claire parla con Matt e Chris non c'è ancora.


Mi ritrovo circondata da 4 ragazzi, con facce poco amichevoli.

<Salve> dico insicura

<Ciao dolcezza>

<Cosa volete?> dico il più gentilmente possibile

<Te, semplice>

<Io non voglio voi> rifaccio nervosamente.

Uno mi tira di più per il braccio e mi fa male
<Ahh>

<Zitta>

<Cosa volete da me?> piagnucolo.

<Scoparti fino a lasciarti a gambe aperte, agonizzante su un rozzo tavolo, ma per ora ci basta farti del male.>

<Perché volete farmi male? Che vi ho fatto io? Lasciatemi!>

<Oh no, ingenua, no che non ti lascio!>

<Sei un verme-schiaffo- un lurido verme>altro schiaffo

<Attenta a come parli ragazzina, e poi stai parlando un po' troppo>

Iniziamo a tirarmi per lo zaino. Gli altri mi prendono i braccio e uno mi tappa la bocca che cerco invano di mordere.
Mi agito ma non mollano la presa. Mi portano in un vicolo cieco e uno si avvicina pericolosamente alla bocca. Cerco di urlare ma non ci riesco.
Mi tira i capelli e inizio a piangere. Ricevo un pugno in pancia e uno schiaffo in faccia. Poi mi prende a pugni anche questa.

Inizia ad uscire sangue dal naso, dalle labbra e i miei occhi implorano pietà.
Mi tirano ancora di più i capelli e sono costretta a inclinare la testa all'indietro. Si appoggia su di me e inizia a premere forte. Mi sta schiacciando contro il muro e mi manca il fiato. Poi mi mette le mani al collo e preme forte
Mi lascio cadere a terra, quasi senza respiro.

Vedo Chris in lontananza e il mio cuore fa i salti di gioia. Ma subito smette.
<Ottimo lavoro ragazzi. Ora ci penso io>

<Chris, cosa fai?> urlo

<Poverina, ti eri illusa eh!? Io non starò mai con una puttana come te! Dovevo portarti a letto ma è molto meglio qua>

<No, Chris no!>

Mi prende e mi tira su velocemente, strappa la maglia e la canottiera. Toglie il reggiseno e lo butta a terra.
Mi morde il capezzolo infreddolito e urlo. Fa malissimo. I suoi denti me lo staccheranno se non la smette. Si toglie la maglia e mi ordina di togliermi i pantaloni.

<No> dico sottovoce piangendo.

Mi dà un altro pugno in faccia, mi tappa la bocca e me li toglie lui con violenza. Toglie anche le mutande nere. Si libera di tutto.
Si avvicina pericolosamente a me e ho paura.
Ho paura che faccia male. Ho paura che qui, in questo posto orribile possa avvenire la mia prima volta.

<Ora vedrai quanto ti farò urlare!>

Entra in me tutto d'un colpo, fino in fondo. Urlo dal dolore. Urlo e urlo. Esce tutto il sangue possibile e le gambe non mi reggono più.
Resisto per non dargliela vinta.
Esce ed entra in me con una velocità e una violenza sovraumana.
Sto soffrendo come mai in vita mia, non ho più lacrime e il dolore, il dolore non passa. Anche quello psicologico.
La violenza, l'umiliazione non passano. Eppure resisto. Resisto, soffrendo in silenzio.

Prende una corda dalla tasca e mi lega le mani e i piedi.
Sfila un coltellino e incide "Chris" sulla mia gamba. Il dolore è indescrivibile. Una tortura. Ormai sono ricoperta di sangue.

<Ora scopiamo per benino anche la bocca!> ridacchia.

Leva le mani dalle labbra e ci infila il suo membro.
Avanti e indietro.
Avanti e indietro.
Si spinge troppo oltre e reprimo un conato di vomito.
Mi sculaccia fortemente il sedere e poi di nuovo in bocca. E così per almeno 20 minuti. Ho il sedere tutto rosso, ma questo è il male minore.
Un altro conato.
Mi giro e vomito tutto.

<Altro Round, bambolina?>

<No, no, ti prego Chris, lasciami andare>

<Va bene.>

Mi spinge buttandomi a terra. Cerco di rialzarmi ma non riesco.

<Ma dove vuoi andare se manco ti reggi in piedi, hahah! Ora completo il lavoro e ti lascerò qui. Se morirai non saranno fatti miei.>

Si avvicina e mi trascina fino al tavolo. Mi piega su di esso.
Di nuovo lo sento spingere dentro di me e di nuovo urlo dal dolore.

Il suo movimento si ferma e io sento il respiro mancare. Non ho più aria.

Hold me strong  (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora