Capitolo 3

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«Tutto bene, Callie?»

Matt mi riportò alla realtà e mi strinse la spalla, nel tentativo di confortarmi. Apprezzai davvero il suo gesto, perchè non mi conosceva ancora, eppure stava già tentando di aiutarmi.

Forse l'avevo giudicato male prima, forse la sua giovane età non pregiudicava affatto la sua bravura nel suo mestiere e forse dovevo smetterla di valutare le persone dall'apparenza.

Gli sorrisi sinceramente ed annuii. Sarebbe andato tutto bene, ci sarebbe voluto sicuramente del tempo, ma alla fine sarebbe andato tutto bene.

«Lo so che all'inizio è dura, deve esserlo per poter funzionare, ma vedrai che presto inizierai a sentire questo posto un po' come casa tua.»

«Lo spero, davvero» sussurrai.

«Coraggio, raggiungiamo gli altri sul retro. Sono tutti ansiosi di conoscerti.»

Ansiosi di conoscermi? Loro? Ero io quella nuova che si sarebbe dovuta integrare in un gruppo già formato, senza sapere se le persone che ne facevano parte mi avrebbero accettata, nè tantomeno se io per prima mi sarei trovata bene in loro compagnia.

E se fossi rimasta sola per tutta la mia permanenza in quella casa? Non ero mai stata una ragazza molto socievole e per me non era mai stato facile fare amicizia, specialmente senza l'aiuto dell'alcol e delle droghe che contribuivano a rendermi molto più spigliata e disinibita.

Immaginai che l'unico modo per scoprire cosa sarebbe successo fosse proprio uscire in quel dannato cortile.

«Andiamo» sospirai, pronta ad affrontare l'inevitabile.

Matt mi guidò lungo il corridoio, fino alla cucina, che mi fermai un momento ad ammirare: era davvero stupenda, con elettrodomestici di ultima generazione, un piano cottura degno di un ristorante stellato, una spaziosa isola al centro e un enorme tavolo che occupava quasi tutto lo spazio disponibile.

Era proprio la cucina dei miei sogni e mi sarei divertita moltissimo a sfruttarla al massimo, preparando ogni sorta di manicaretto, da quelli più salutari a quelli più golosi. Amavo cucinare e, fino a quando non era cambiata ogni cosa nella mia vita, mi divertivo da matti a preparare di tutto e di più insieme a mia madre.

Mi costrinsi a riprendere a camminare e raggiunsi Matt davanti alla porta che dava sul retro, che lui tenne gentilmente aperta per me, in modo da farmi passare per prima.

C'eravamo, ora non si tornava più indietro.

«Gente, vi presento Callie» esclamò il ragazzo, che era uscito subito dopo di me.

Al suono della sua voce, cinque volti ruotarono contemporaneamente nella mia direzione e dieci occhi presero a fissarmi intensamente, mettendomi enormemente a disagio.

«Mmh» mi schiarii la voce, cercando di acquistare un po' più di sicurezza, «ciao a tutti» conclusi, tremendamente in imbarazzo.

«Ciao, Callie» risposero, quasi in coro, accompagnando, in qualche caso, quelle parole con un cenno del capo o con un gesto della mano, per poi riprendere a praticare qualsiasi attività in cui fossero intenti, prima che il mio arrivo li interrompesse.

Tutto qui? Non potevo negare di essere un tantino delusa. Non che mi aspettassi un'accoglienza trionfale o niente del genere, però almeno un minimo di considerazione credevo di meritarla.

Una ragazza, però, si staccò dal gruppo e mi venne incontro, sorridendomi allegramente.

«Ciao, Callie, io sono Lexy, la tua compagna di stanza. Benvenuta» affermò lei cordialmente, stringendomi in un abbraccio amichevole.

Addicted to you [H.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora