Capitolo 8

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«Callie, dobbiamo divertirci un po' questa sera!» esclamò Linsday entusiasta.

«Certo» concordai.

Avevamo finalmente terminato le lezioni di quel semestre e ci meritavamo senza dubbio un po' di svago dopo quei mesi trascorsi perlopiù rintanate nella stanza che condividevamo al dormitorio.

Una bella festa era proprio quello che ci voleva. Avremmo passato una serata tra amiche, dedicata esclusivamente al divertimento, per svuotare la mente e rilassarci, in modo da trovare la carica necessaria per affrontare l'imminente sessione d'esami che sicuramente, questa volta, ci avrebbe massacrate.

I corsi erano stati molto più intensi e duri del previsto e, nonostante avessimo cercato di tenerci il più in pari possibile con lo studio, c'erano moltissime cose che dovevamo ancora approfondire o rivedere. Non sarebbe stata affatto una passeggiata, ma non era questo il momento di preoccuparsene. Per quella sera avremmo lasciato le ansie chiuse all'interno della nostra camera e ce la saremmo spassata alla grande.

Indossai un vestitino nero che mi lasciava le spalle scoperte e mi arrivava a metà coscia, mettendo in risalto le mie forme. Linsday non fu da meno, ma, come al solito, optò per un colore stravagante, perchè lei era fatta così. Mi ripeteva quasi cento volte al giorno che il nero era per i funerali, però non mi ero lasciata mai dissuadere: quello era sempre stato e rimaneva il mio colore preferito. Lei, invece, amava particolarmente fungere da torcia umana e, per realizzare il suo scopo anche questa volta, il colore designato era stato il verde fosforescente.

Decisi di non commentare e di non fare battute, perchè sapevo che altrimenti non saremmo più uscite dalla camera. Cercai, invece, un paio di tacchi che si abbinasse al mio vestito e mi occupai del trucco, essenziale per coprire le occhiaie provocate dal troppo tempo trascorso sui libri.

Quando fui soddisfatta del risultato, verificai a che punto fosse Linsday, la quale mi assicurò di essere pronta. Un'ultima controllatina allo specchio a figura intera e la serata poteva definitivamente avere inizio.

La festa si teneva in una casa non molto lontana dal nostro dormitorio, perciò decidemmo di raggiungerla a piedi, scelta non molto saggia, visti i tacchi vertiginosi che indossavamo. All'andata, magari, non avremmo sofferto poi molto, ma al ritorno, dopo ore passate ad indossarli e a ballarci sopra, ero certa che non sarebbe stata la stessa cosa. Più probabilmente, però, saremmo state così ubriache da non farci neanche caso. Di solito non amavo particolarmente bere, ma per quella sera avrei sicuramente fatto un'eccezione, perchè avevo decisamente bisogno di svago.

La casa era già strapiena di gente intenzionata a godersi la fine delle lezioni proprio come noi. La musica rimbombava tra le pareti, facendo quasi tremare i vetri, tanto era alta, ma alle persone non dava minimamente fastidio.

L'atmosfera era allegra, gioiosa e festosa. Sembrava che tutti si stessero divertendo molto e subito venni contagiata da quel clima travolgente e mi lasciai andare.

Io e Linsday raggiungemmo immediatamente la cucina per prepararci il primo drink, giusto per scioglierci un po', poi ci buttammo nella mischia di corpi danzanti. Iniziammo a muoverci a più non posso e a cantare a squarciagola tutte le canzoni che conoscevamo, scoppiando puntualmente a ridere quando ci rendevamo conto che, in realtà, non sapevamo le parole.

Improvvisamente, un paio di mani si posarono sui miei fianchi e mi attirarono verso un corpo caldo e forte. Un ragazzo, senza dubbio.

Prima che potessi voltarmi per dirgli gentilmente di andarsene, le sue labbra mi sfiorarono l'orecchio e il suo respiro mi solleticò la pelle facendomi rabbrividire.

Addicted to you [H.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora