Capitolo 19

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«Ragazz- Oh mio Dio!» strillò Lexy, coprendosi gli occhi più in fretta che potè, dopo aver fatto irruzione come una furia nella stanza in cui aveva rinchiuso me ed Harry per permetterci di fare pace.

Senza dubbio, la missione era più che riuscita e probabilmente se ne era accorta anche Lexy, che ci aveva sorpresi avvinghiati nel mio letto, mezzi nudi, con Harry che stava giusto per dimostrarmi quanto mi amasse.

Una volta che finalmente eravamo riusciti a chiarirci, la situazione si era surriscaldata piuttosto velocemente ed Harry, dopo essersi tolto la maglia permettendomi di ammirare il capolavoro che era il suo corpo definito da muscoli niente male e abbellito da numerose tracce di inchiostro, che purtroppo non ero ancora riuscita ad esaminare accuratamente, non aveva perso tempo a liberarmi della felpa che indossavo per tenermi al caldo e dei pantaloni, lasciandomi solamente con una canotta sottilissima e gli slip.

Nell'impeto del momento non mi ero posta molti problemi, ma, ora che Lexy ci aveva interrotti e avevo avuto modo di riacquistare un barlume di lucidità, stavo realizzando quanto in fretta le cose si fossero evolute e dove probabilmente saremmo arrivati se la ragazza non fosse entrata.

Gesù, che imbarazzo. Di solito non ero mai stata una ragazza facile. Certo, avevo avuto le mie esperienze, ma non mi ero mai concessa ad un ragazzo tanto rapidamente. Con Harry invece non avrei esitato un secondo.

Forse la situazione in cui vivevamo stando chiusi nella stessa casa, tutto il giorno, tutti i giorni, portava a vivere i rapporti molto più intensamente rispetto alla vita reale e infatti, nonostante ci conoscessimo da pochissimo tempo, mi sembrava che io ed Harry stessimo insieme da una vita.

In ogni caso, però, se fosse successo qualcosa tra di noi, non me ne sarei pentita, perchè, per quanto potesse essere prematuro e affrettato, in quel momento sentivo che era esattamente quello che doveva accadere e non c'era niente di più giusto che vivere pienamente quello che stavamo provando l'uno nei confronti dell'altra. Per quanto però fossi convinta che quello che stavamo per fare non fosse uno sbaglio, non potei evitare di provare un'enorme vergogna alla consapevolezza che Harry e Lexy mi stavano guardando mentre ero quasi completamente svestita.

Per questo motivo cercai timidamente di coprirmi, provando ad afferrare la coperta aggrovigliata sotto il mio corpo, ma Harry, appena si rese conto di cosa stavo tentando di fare, si affrettò ad impedirmelo, afferrandomi saldamente i polsi e bloccandomeli contro il materasso, mentre, scuotendo lentamente la testa, mi intimava di non provarci nemmeno. Avevo infatti l'impressione che Harry non solo non volesse che mi rivestissi, ma, anzi, era del tutto intenzionato a riprendere da dove ci eravamo interrotti, perchè non aveva minimamente cercato di alzarsi o di rendersi più presentabile, ma al contrario era rimasto comodamente disteso sopra di me e aveva pure iniziato a far scorrere dolcemente la sua mano lungo la mia coscia nuda, facendomi impazzire.

La mia idea venne confermata dal ragazzo stesso quando sbottò un frustrato «Te ne vai o no?» in direzione di Lexy, per poi riportare tutta la sua attenzione su di me.

«Credimi, se potessi me ne andrei più che volentieri. Non mi sono mai piaciuti i porno» scherzò Lexy, entrando definitivamente dentro la stanza e chiudendosi la porta alle spalle.

«Andiamo Lexy! E' stata tua l'idea di farci fare pace, quindi lasciaci altri dieci minuti», propose Harry con un tono di voce che fece sembrare quella richiesta una promessa di tutte le cose che aveva in mente di fare. Fu del tutto impossibile per me trattenere un leggero mugolio che sfuggì alle mie labbra traditrici e che non fece altro che incrementare in maniera esponenziale il gigantesco imbarazzo che stavo provando in quel momento. Fortunatamente, sia Lexy che Harry mi risparmiarono dall'umiliazione e proseguirono con la loro conversazione come se io non esistessi.

Addicted to you [H.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora