-Night.

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Il cartone finisce,e andiamo a letto. Alessio,invece,esce. Ci resto abbastanza male. Ma dovrò sopportarlo.
Dopo mezz'ora che mi giro e rigiro nel letto,decido di alzarmi,per prendere un bicchiere d'acqua. Decido di andare fuori,per guardare le stelle. Amo farlo,specialmente nelle notti insonni. Mi rilasso.
Esco,ma trovo qualcuno che mi ha preceduta. Avevo del timore,perché non riuscivo a capire chi fosse,ma non appena avanzai, vidi un ciuffo che ondeggiava nell'aria per colpa del vento. Mi avvicinai e mi distesi accanto a lui.

"Ei.."

Sussultò.

"Mamma mia! Mi hai fatto spaventare. Credevo dormissi."

"Credevo fossi uscito."

"No,non e avevo voglia."

"Strano,non è da te."

"Cosa sai tu di me?"

"Abbastanza."

"Carlotta ti ha detto tutto?"

Annuisco e istintivamente l'abbraccio. Ricambia subito,e fra le sue braccia mi sento protetta.

"Che ci facevi qui? A quest'ora?" Gli chiedo una volta staccati dall'abbracio.

"Amo guardare le stelle. Penso e mi rilasso. Tu piuttosto?"

"Anch'io!"

"Signorina Rossi! È piena di sorprese lei! Non la credevo così!"

"Anche lei,signor Bernabei. Sta notte,ti credevo a scopare..." Rido debolmente.

"E io a te a parlare con le Barbie!"

"Non cambi mai!"

Ridiamo entrambi e ci distendiamo sul prato. Prende la mia mano e la stringe. Lo guardo. Mi guarda. Mi sorride. Gli sorrido. È così bello...
Iniziamo a fare giochi con le stelle,unirle cercando di creare forme.

"Quello è un rossetto!"

"Ma che! È una penna! Siete voi ragazze fissate!" Non lascia ancora la mia mano.

"Quella sembra una nota musicale!"

"Qui ti do ragione,Bernabei."

"Parlami un pò di te." Sì mette seduto,lasciando la mia mano.

"Di me?"

"Sì. Di te."

"Sono un gran casino."

"Mi piacciono i casini."

"Non so mai parlare di me.."

"La prima cosa che ti viene in mente."

"Amo le parole silenziose."

"Le parole silenziose?"

"Sì. Quelle che sembrano scontate,che nessuno dice mai. Quelle che hanno  fascino solo se dette  guardandosi negli occhi,così sono tutte un'altra storia. Quelle strane e un po barocche. Mi piace scriverle. Sui muri,sui banchi,sulle mani,dove mi pare. Quelle che cancelli e riscrivi perché la 'a' non è tonda come vorresti."

Mi guarda stranito,ma sorride. Tiro un sospiro e comincio a parlare.

"Un giorno qualcuno mi ha detto "osa essere originale",sto cercando di esserlo in tutti i modi."

"Ci riesci perfettamente!"

"Perché,come sono?"

"Vivi nel tuo mondo,altrove. A volte sei maledettamente antipatica,così antipatica che magari mi piace litigare con te. Sei permalosa. Sei testarda come un mulo. Ami vincere. Ti piacciono le sfide. Ti imbarazzi se qualcuno ti guarda. Sei determinata e invidiabilmente sicura di te. Sei piena di difetti."

"Sono odiosa quanto te!"

"Lo so,ma affascinante!"

Ridiamo.

"Ale,è meglio entrare. È tardi e fa freddo,ormai."

"Sì,hai ragione."

Entriamo in casa,e ci dirigiamo nelle nostre rispettive camere.

"Ale.." Lo blocco.

"Dimmi."

"Grazie."

Mi sorride:"Grazie a te per avermi fatto scoprire di te,e capire che sei simile a me,piccola biondina."

Sorrido:"Buonanotte Jack!"

"Buonanotte Sally!"

"Oh,ehm Fabi.." Continua.

Mi blocco,socchiudendo la porta che stavo per aprire.

"Sì?"

"Sicura che non vuoi farmi compagnia sta notte?"

"Stronzo!" Gli alzo il dito medio,sorridendo.

"Buonanotte,veramente però."

Ridacchia:"A domani."

In questa maniera andiamo a dormire. Che notte strepitosa.
Quel ragazzo mi stupisce sempre di più. Starò riuscendo a far sciogliere il suo cuore?

"Il Mio Jack."-Alessio Bernabei.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora