-Lunatico.

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L'indomani andai a scuola più annoiata del solito.

Alessio non mi ha calcolato per queste prime due ore, e davvero non capisco cosa abbia.

Cos'ho fatto di sbagliato?

Cos'ho di sbagliato? 

Che venga e me lo dica, Dio.

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Finalmente la ricreazione.

Decidiamo noi ragazze di rimanere in classe.

E casualmente anche Alessio e Francesco restano dentro, e si aggiungono anche i ragazzi di quella volta: Lorenzo, Alessandro e Riccardo...mi pare.

Cercavo di capire cosa dicessero e sentii qualcosa del tipo 'la nuova ragazza'
'gran figona'
'te l'ha data'
'storia seria.'

E cose così.

Soliti discorsi maschili.

Ma per chi dei cinque parlano?

Spero non proprio per Alessio.

Ma perché ieri sera non mi ha calcolato e poi è venuto a dirmi che mi vuole bene?

Questa cosa mi tormenta.

Cosa diamine gli passa per il cervello?

Sempre che ce l'abbia, ovvio.

"Allora? Fabi, ci sei?"

"Eh? Scusa, puoi ripetere?"

"Sì, dicevo se oggi verrai alla festa.."

"Di che festa parli?"

"Vieni! C'è tutta la scuola. È a casa di un ragazzo del quarto, Claudio De Martino, fra i più popolari dell'istituto."

"Certo, perché non dovrei..
Carli, andiamo insieme?" Dico rivolgendomi a Carlotta, ovviamente.

"Certamente."

"Fabiana... Prima ti vedevo interessata ai discorsi dei ragazzi e vedevo che fissavi Alessio... Ti interessa?" Arrivò Veronica ancheggiando con le sue due capre accanto.

"Assolutamente no."  Risposi decisa.

"Lo spero per te, lui è mio!" Pronumciò quelle parole mancando la parola 'mio.'

"Veronica, io non sono tuo noi.."

"Ma non sei neanche suo!" Disse interrompendo Alessio e indicandomi col broncio.

Dio, lo squallore proprio.

"Noi ci siamo lasciati tempo fa." Continuò il lunatico.

Bello, Alessio con la troietta.

Boom.

"Ma Ale.." Si avvicinò a lui, mettendo una mano sul suo petto e con l'indice gli accarezzava il lato sinistro del mento.

Fabiana contieni l'istinto omicida.

"Veronica, ti prego. Va via."

Giusto giusto suonò la campana che segnò la fine della ricreazione e ognuno fu costretto a tornare ai suoi posti.

Veronica mi lanciò un'occhiataccia e se ne andò.

Alessio mi fece l'occhiolino e mi sorrise, per poi andarsene al suo posto, avanti al mio.

Non finirò mai di dire che è lunatico.

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Altre tre ore passarono tranquille, e tutti noi studenti stavamo uscendo da scuola.

Davanti l'ingresso vidi Alessio.

Andai verso di lui insieme a Carlotta.

"Ale, ti va di fare il ritorno con noi?"

Scosse la testa con un sorrisino di chi la sa lunga:

"Mmh...No." Mugolò.

"Come preferisci."

"Ho di meglio da fare, invece di stare con voi."

"Fanculo Alessio."

Finii di pronunciare quelle parole e ce ne andammo.

"Il tuo fratellastro è un emerito lunatico e pazzo. Fatelo visitare da uno psicologo bravo." Dissi a Carlotta durante il tragitto verso casa.

"Non cambierà mai..." Parlò a testa bassa.

"Lo penso anch'io.."

"Arrivate! Ci vediamo sta sera. Ciao Fab."

"Oh yes baby. Ci vediamo dopo!"

Mi diede un bacio sulla guancia ed entrammo a casa.

Lessi il solito post-it dove i miei genitori dicevano c'è avrebbero fatto tardi e che mi volevano bene.

Solita storia.

Ormai non mi fa più impressione.

Scongelai una di quelle pizze e la mangiai comodamente sul divano a guardare la TV.

Sta sera mi sarei voluta divertire.

-Spazio autrice.-
Ciao ragazzi!
Allora, come va?
La storia vi piace? Per favore fatemelo sapere nei commenti e lasciate qualche stellinaaaa.
So che il capitolo non è dei migliori, ma è solo uno di passaggio e poi avevo voglia di aggiornare e questo capitolo così mi serviva
Vabbè, altro da dire? Non credo.
Un bacione ciccinii.(?)

"Il Mio Jack."-Alessio Bernabei.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora